Oggiono, Ello: la mostra ''Noi Artemisia'' torna ad essere esposta dal 2 settembre

La locandina ''Noi Artemisia'' del Circolo Tenchio
«La violenza contro le donne è ormai una notizia costante, un problema che è andato ad aumentare in questi due anni caratterizzati dal Covid-19. Ci sta a cuore prendere in considerazione questo aspetto». Nel presentare la mostra "Noi Artemisia", aperta al pubblico il 2 settembre prossimo, Dario Ripamonti tiene a sottolineare gli aspetti più recenti, quasi odierni, della violenza contro le donne. Così il responsabile artistico del Circolo Culturale Angelo Tenchio - associazione curatrice della mostra - pone l'accento su ciò che in queste ore sta accadendo in Afghanistan, su ciò che le donne di quel paese stanno subendo o subiranno. «Ne parleremo anche ad Ello in occasione della presentazione della mostra» anticipa il curatore.
"Noi Artemisia", mostra creata da donne per sensibilizzare sul problema della violenza rivolta contro le donne, è nata due anni fa. Dopo le prime esposizioni a Molteno e Valmadrera, ha dovuto affrontare un fermo imposto dalla pandemia che ha fortemente limitato gli eventi culturali. Ora, come ha ricordato anche Ripamonti, la forza e l'importanza del suo tema portante è ancora più all'ordine del giorno e ha acquistato ancora più significato.
«La mostra - spiega il curatore artistico del Circolo - è nata da un'idea suggeritaci alcuni anni fa da Elena Ornaghi, ex assessore alla Cultura di Oggiono. Dato che il 25 novembre, tutti gli anni, celebravamo la Giornata contro la violenza sulle donne, abbiamo pensato di coinvolgere una serie di artiste donna per realizzare una mostra contro la violenza».
In breve tempo il progetto della mostra raccoglie diverse adesioni giunte da artiste residenti nel territorio. Il numero elevato di disponibilità a partecipare ha trasformato la mostra iniziale in una esposizione molto ricca di opere. A tal punto che è stato possibile esporla nella sua versione integrale - per motivi di spazio - solo nel comune di Valmadrera. Negli scorsi mesi nuove richieste di partecipazione hanno raggiunto i curatori e oggi "Noi Artemisia" è arrivata a contare ben 35 artiste donna espositrici.
Fra queste anche quattro artiste che hanno aderito al progetto negli ultimi mesi e le cui opere, entrate solo di recente a far parte della mostra, saranno esposte per la prima volta ad Ello.
A caratterizzare i lavori realizzati da un così alto numero di pittrici e disegnatrici è un filo conduttore che li lega: il colore giallo. «Tutte le opere della mostra hanno come predominante il giallo» spiega Ripamonti che ne illustra anche il motivo: «è un colore che è stato considerato il colore dell'infamia. Nell'antica Roma vestivano di giallo le donne emarginate e le prostitute. È stato anche il colore del passaporto dei condannati come racconta Victor Hugo nel suo romanzo "I Miserabili"».
Ma è soprattutto il colore legato alla vicenda di Artemisia Gentileschi, da cui la mostra trae il nome. Pittrice vissuta fra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, Artemisia subì una violenza sessuale da parte di un altro noto pittore. Ebbe la forza, significativa per l'epoca, di denunciare. Ma, il processo che prese il via, oltre a terminare con la condanna del violentatore, si rivelò oltremodo umiliante per la stessa Artemisia che finì sottoposta anche alla tortura. «Quando - ricorda Ripamonti - fu condannata ingiustamente per lo stupro subito si mise delle vesti gialle». Una vicenda che ha fatto di Artemisia Gentileschi una "Icona della lotta alla violenza sulle donne" come ricorda la stessa presentazione della mostra.
«Durante le inaugurazioni - spiega Ripamonti - generalmente ricordiamo sia la vicenda di Artemisia sia la simbologia del colore giallo». Nel caso dell'esposizione di Ello si toccherà anche quello che è un nuovo dramma, presente in tutte le cronache dei notiziari e dei giornali nazionali: la situazione delle donne afghane.
"Il nostro pensiero - recita il comunicato - va anche alle donne di Kabul, vittime della repressione. Ai loro visi che saranno ricoperti, ai loro occhi che saranno spenti, ai loro corpi che saranno violentati, alle loro anime che saranno imprigionate. [...] alla loro intelligenza che verrà offesa, deturpata, estirpata''.
In occasione della Festa del Crocifisso di Ello, "Noi Artemisia" sarà inaugurata alle ore 18.00. La presentazione avverrà presso il centro sportivo in via Della Boggia. Terminato il dibattito di apertura le opere saranno visibili presso il Centro Socio Culturale del Monte di Brianza nei pressi del Municipio. La mostra resterà aperta dalle 16.00 alle 22.00 nelle giornate di giovedì e venerdì e dalle ore 10.00 alle 22.00 nelle giornate di sabato e domenica.
Successive esposizioni sono previste a Dolzago e Molteno nel mese di ottobre, al Tribunale di Lecco e a Oggiono nel mese di novembre, a Rogeno nel mese di febbraio 2022 e a Bellagio nel mese di marzo.
L.A.
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