Sirtori, evento culturale al cimitero: dopo le polemiche ''social'' interviene il regista

Sarà il cimitero di Via Ceregallo a Sirtori la cornice di ''Dormono sulle colline'', narrazione itinerante di poesia e canti proposta nell'ambito del festival di teatro popolare ''L'Ultima Luna d'Estate''. Dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi e dovute proprio alla location che venerdì 3 settembre ospiterà l'iniziativa - ritenuta da alcuni fuori luogo in uno scambio di pareri avvenuto sul più noto dei social network - ad intervenire quest'oggi è stato il regista della compagnia, che ancora una volta sfruttando la pagina Facebook dedicata al comune sirtorese, ha voluto fare chiarezza sull'argomento.

''L'idea di rappresentare un'opera (che non è uno spettacolo) nel luogo dove riposano tante persone care e dove si è consumato tanto dolore turbava anche noi quando abbiamo iniziato a provare questo magnifico testo di Edgar Lee Masters e le intramontabili e profonde canzoni di Fabrizio De Andrè. Infatti, il patto che abbiamo fatto nel momento della prima prova è stato: se sentiamo di essere al posto sbagliato, se sentiamo che stiamo facendo la cosa sbagliata smettiamo e lasciamo perdere'' le parole di Fabio Fassio del Teatro degli Acerbi, descrivendo le sensazioni provate dalla compagnia durante le prove dello spettacolo. ''Ebbene, alla fine delle prove ci siamo resi conto che eravamo ancora una Comunità, la stessa, più grande e che eravamo sullo stesso sentiero e nello stesso cammino. Il nostro lavoro è una narrazione in punta di piedi, non è per far festa, non "bivacchiamo" e non "vaghiamo" per il cimitero. Abbiamo una direzione ben precisa e ne siamo ben consapevoli: camminiamo nel luogo più sacro di una comunità, il luogo dove riposano gli antenati, le radici, le persone che hanno costruito le fondamenta su cui poggiano i piedi della vostra Comunità. Ogni volta che entriamo in un cimitero e iniziamo la nostra narrazione poetica ci sentiamo accolti, non è successo soltanto nel nostro cimitero, ma in tutti. Ci sentiamo prima accolti dalla comunità degli Antenati e poi da quella dei Presenti. A volte ai saluti finali sentiamo un "grazie" e ci commuoviamo. A volte ci commuoviamo ben prima".
La polemica era nata sul gruppo Facebook dedicato a Sirtori nei giorni scorsi, quando un cittadino aveva condiviso con disapprovazione la locandina dell'evento, presentato così sul manifesto: "Quattro attori e un musicista appaiono e scompaiono tra le tombe conducendo gli spettatori tra le lapidi, gli alberi, i cespugli che compongono la più perfetta delle scenografie...".
Un'immagine capace di suscitare reazioni negative da parte dei cittadini, che avevano giudicato fuori luogo e inappropriata la scelta di far diventare il cimitero un luogo di rappresentazione teatrale. Per molti il sito dovrebbe infatti essere destinato solo ed esclusivamente al silenzio e alla preghiera in ricordo dei propri cari defunti. Tra le voci critiche anche quella del candidato sindaco Matteo Rosa, che sfiderà la lista della maggioranza uscente alle prossime elezioni amministrazioni, mentre l'attuale primo cittadino Davide Maggioni aveva definito delicata e rispettosa la rappresentazione che sarà messa in atto venerdì alle 18.30 e a seguire alle 20.30 e 22.30. ''Sono previste più repliche per evitare la presenza di troppe persone, come forma di rispetto, oltre che per i noti motivi legati alla pandemia. Non verrà violata la sensibilità dello spazio, dove interverranno una compagnia teatrale professionale con oltre vent'anni di esperienza e un pubblico adulto e consapevole''.
Non resta dunque che attendere domani, nella speranza che l'iniziativa possa in qualche modo mettere a tacere le polemiche. La cosa certa è che il giudizio complessivo sulla rappresentazione non potrà essere unico e oggettivo ma ricalcherà piuttosto la sensibilità e le credenze di ciascuno dei presenti.
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