Sirone: ordinanza del sindaco al bar dopo i rumori molesti. Divieto di asporto dalle 19

Il sindaco Emanuele De Capitani
Divieto di somministrazione di alimenti e bevande da asporto a partire dalle 19, per trenta giorni, al Tonic bar di Sirone. Il locale è stato oggetto di un’apposita ordinanza del sindaco Emanuele De Capitani, volta a tutelare la quiete pubblica in orario serale come richiesto dai cittadini.
Il documento, che impone una restrizione al locale di via Molteni, fa riferimento ai rumori notturni e all’intralcio della circolazione stradale.
In merito al primo punto, in particolare, la decisione è stata presa sulla base della relazione di Arpa Lombardia che ha effettuato, per conto del comune che ne aveva fatto richiesta, i rilievi fonometrici. Viene segnalato il superamento del limite differenziale delle sorgenti sonore sia a finestre aperte sia chiuse. Se il limite di legge, per la tollerabilità del rumore nel periodo notturno, è di 3 decibel, i rilievi effettuati hanno misurato differenziali di rumori per un massimo di nove volte tanto quel valore: con le finestre aperte ci sono stati valori per 18,5 decibel, 23,5 decibel fino a raggiungere i 27 decibel; a finestre chiuse il valore raggiungeva 28,5 decibel. Il verbale redatto da Arpa segnala poi che, attorno alle 22.30 di mercoledì 7 luglio - data del rilievo - “erano presenti all’esterno almeno una settantina di persone, che oltre a occupare lo spazio esterno di pertinenza del bar, occupavano anche le aree limitrofe e parte della carreggiata su ambo i lati della strada, rendendo difficoltoso il transito degli automezzi di passaggio”.
La relazione di Arpa prosegue in questo modo la descrizione della serata: “La predetta situazione si è protratta fino a quasi le 24, orario in cui si è potuto osservare un sensibile deflusso degli avventori in concomitanza con l’approssimarsi della chiusura del locale avvenuta di fatto alle ore 00.25. Dopo la chiusura del bar, diversi avventori si sono intrattenuti a discutere tra loro nei pressi del bar stesso e in particolare sotto le finestre degli esponenti. Sono stati successivamente invitati da un residente ad allontanarsi”.
L’ordinanza prende in esame anche la relazione del comando di polizia locale che durante i servizi di pattuglia nei giorni 24 febbraio, 26 giugno e 30 giugno, ha rilevato “la presenza di assembramenti sulla sede stradale, di persone prive di mascherina e senza in rispetto della distasa interpersonale di almeno un metro, causati dagli avventori dell’esercizio di somministrazione Tonic Bar, che provocavano intralcio alla circolazione stradale, rumori e condotte moleste per la quiete pubblica”.
Supportato poi da un parere del consiglio di stato del 14 aprile 2021 in cui si cita il diritto alla quiete come condizione necessaria per garantire la salute e da una sentenza del TAR di Parma del 26 marzo 2019, attraverso la quale si sostiene la modifica dell’orario di apertura e chiusura degli esercizi commerciali costituisce una “misura adeguata a rimuovere l’occasione dei rumorosi assembramenti o delle altre condotte moleste per la quiete pubblica”, il primo cittadino ha firmato l’ordinanza, ad effetto immediato. A sostegno, poi, sono state citate anche il dovere di vigilanza dell’esercente sugli spazi sia interni che esterni (il gestore risponde del reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone), gli episodi di assembramento e disturbo verificatisi ripetutamente nonché la mancanza di adozione, da parte del gestore, di misure di prevenzione.
Per 30 giorni, il locale a partire dalle 19 e fino all’orario di chiusura non potrà somministrare alimenti e bevande da asporto.
M.Mau.
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