Nibionno: emozioni a non finire ricordando Davide, protagonista del libro scritto dalla mamma

Si è tenuta giovedì 9 settembre alle 20.45 presso il salone polivalente dell'oratorio di Cibrone di Nibionno la presentazione del libro scritto da Anna Sarnataro in memoria del figlio Davide Di Carlantonio, mancato il 4 luglio 2020.
La donna, insieme al marito Fabio e alle due figlie, ha fondato l'associazione di volontariato "Un atomo di ossigeno" e dopo più di un anno dalla scomparsa del giovane studente dell'istituto Greppi ha voluto pubblicare un libro con lo stesso nome che ripercorre il periodo trascorso senza di lui e che contiene anche una serie di pensieri scritti da compagni di Davide, parenti e amici di famiglia, i cui proventi verranno devoluti all'associazione stessa.

Da sinistra Marco Galbiati, la giornalista Gloria Fendoni, Anna Sarnataro, Fabio Di Carlantonio e l'assessore Laura Puttini

Alla serata di presentazione del libro organizzata da Anna erano presenti circa ottanta persone che si sono emozionate non poco nell'ascoltare le parole della donna.
Ospite dell'evento anche Marco Galbiati, presidente dell'associazione "Il mio cuore la tua stella", ma soprattutto papà di Riccardo, prematuramente scomparso per un malore quando aveva soltanto 15 anni.

"Sono lieta di essere presente questa sera ad un evento così importante e speciale. Quello a cui assisterete oggi non è un classico evento culturale di promozione: ciò che faremo, infatti, sarà ripercorrere il cammino che ha portato Anna e tutta la sua famiglia a interiorizzare il dolore della perdita di Davide, che ha segnato in qualche modo tutta la comunità. Anna, Fabio e le loro figlie sono riusciti con coraggio e determinazione a convogliare la forza del dolore per creare qualcosa di meraviglioso" ha detto l'assessore alla cultura del Comune di Nibionno, Laura Puttini. ''Per aprire questa serata credo sia importante ricordare la frase presente sulla prima pagina del libro e sulla locandina, che dice: Lui, il dolore, è un macigno nel cuore e torna sempre, così per fargli un dispetto ho deciso di non combatterlo più, ma di accoglierlo''.
Ha poi preso la parola Anna Sarnataro che ha iniziato il suo discorso leggendo le prime righe dell'introduzione del libro, scritte dal presidente della fondazione "Ema-Pesciolino Rosso".

''Ho iniziato a scrivere perché è stata la mia autoterapia'' ha detto Anna. ''Il mio scopo non era quello di guarire dal dolore che mi soffocava, perché non è possibile. Attraverso la scrittura riuscivo ancora ad arrabbiarmi e litigare con Davide: ci sono stati dei momenti in cui avevo l'impressione che il libro fosse scritto a 4 mani, come se lui mi dettasse parola per parola. È stato come vivere un momento di vicinanza nonostante la distanza corporea'' ha continuato. ''Oggi fatico molto ad aprire questo libro a cui ho lavorato per un anno. Non perché non mi riconosco più nel dolore o nelle parole che ho scritto. Quello che mi succede è che mentre leggo mi chiedo come io abbia trovato la forza per arrivare fino a qui. La risposta è che se sono sopravvissuta a questo enorme dolore è merito di mio figlio Davide e di tutto l'amore che lui ha lasciato a noi e a chi lo conosceva''.

Anna Sarnataro

Anna ha poi continuato il suo discorso tra le lacrime e i calorosi applausi del pubblico presente in sala e ha raccontato ai presenti le due persone che Davide le ha messo sulla strada e che le hanno salvato la vita. La prima persona che ricorda con affetto è Gianpietro Ghidini, fondatore dell'associazione Ema Pesciolinorosso, che le ha dato la forza di scrivere ed esternare quel dolore che a volte sembrava schiacciarla e che al contempo le ha fatto capire che non esiste una spiegazione a tragedie come queste. La seconda persona che ha citato è stato Marco Galbiati, ospite della serata, che le ha fatto capire che Davide si trova ancora lì, di fianco ai genitori e alle sorelle, ogni giorno.

"Ad un certo punto mi sono trovata davanti ad un bivio: morire con Davide oppure prendere in mano la situazione e dare un senso a ciò che era successo. Ho capito che era sbagliato lasciare crescere questo dolore dentro di me, quindi ho deciso di portare avanti le idee di mio figlio sull'inclusione e sui diritti umani e insieme alla mia famiglia ho fondato l'associazione di volontariato Un atomo di ossigeno" ha continuato. "Davide mi ha messo sul cammino tanto persone che mi hanno portata dagli ultimi, dagli stranieri, da quei ragazzi che arrivano in stazione centrale a Milano e non hanno neanche le scarpe per camminare".

Le parole di Anna hanno toccato tutti nel profondo e gli applausi sembravano non finire mai.
"Non so per quanto tempo rimarrò sulla terra, ma non voglio più vivere pensando che la felicità si ottenga attraverso i beni materiali. Questo dolore mi ha portato a capire che la vera gioia sta nell'amare il prossimo, i propri figli e le proprie figlie, che sono il dono più prezioso che abbiamo" ha concluso la donna, lasciando la parola al marito Fabio, che ha illustrato nello specifico gli ambiti in cui l'associazione fondata dalla famiglia opera attivamente.

Marco Galbiati

In primo luogo si occupa di consegnare borse di studio per ragazzi meritevoli, selezionando ogni anno una scuola del territorio (quest'anno inizieranno proprio con l'istituto Greppi, frequentato da Davide).
Si impegna inoltre a sostenere con materiale scolastico famiglie in difficoltà anche attraverso il supporto di enti benefici come la Casa Protetta, che si dedica a madri che scappano dalla strada, dalla violenza e che hanno a loro carico minori.
Ancora, l'associazione dona libri alle biblioteche scolastiche e ai reparti ospedalieri della zona e sta inoltre lavorando ad un progetto per creare kit scolastici destinati ai bambini in lunga degenza (progetto che parte dall'Ospedale di Verona con la speranza che si estenda anche sul nostro territorio).
Inoltre si occupano di organizzare incontri sia con genitori che hanno vissuto esperienze simili, con lo scopo di trovare conforto nel dialogo, sia incontri nelle scuole per portare ideali di inclusione e altruismo, tanto cari a Davide.
Infine, l'associazione collabora con altre fondazioni come Ema Pesciolinorosso (che si occupa di organizzare seminari nelle scuole per affrontare il difficile tema della droga) e l'associazione Food For All che distribuisce pasti caldi in alcune zone di Milano.

Fabio Di Carlantonio

Dopo la lettura di un capitolo del volume da parte della giornalista Gloria Fendoni, è toccato a Marco Galbiati prendere la parola, raccontando in breve la sua esperienza e ringraziando anche il sindaco - nonchè presidente della Provincia, Claudio Usuelli per la vicinanza ed il supporto istituzionale che gli ha sempre manifestato in questi anni.
"Il mio scopo da quando Riccardo è venuto a mancare è quello di aiutare quei genitori che non dedicano abbastanza tempo ai loro figli. Abbiamo il dovere di ascoltarli e comprendere i segnali che ci mandano" ha detto il presidente del CFPA di Casargo, la scuola che frequentava il figlio.

La serata si è conclusa con la lettura di una poesia in onore di ragazzi e ragazze mancati prematuramente in questi anni, le cui foto sono state proiettate sul palco, con Anna che ha poi congedato i presenti ringraziandoli con le lacrime agli occhi. ''Da mamma ci tengo a dire un'ultima cosa: amate i vostri figli perché siete la cosa più importante che hanno e viceversa''.

A sinistra l'assessore Laura Puttini

Il libro di Anna si può preordinare mandando una mail a: unatomodiossigeno@gmail.com  oppure via WhatsApp, i ricavati saranno devoluti all'associazione Un atomo di ossigeno per poter regalare più sorrisi possibile a bambini e ragazzi.
Per maggiori informazioni è possibile visitare la pagina Facebook dell'associazione.

Susanna Linda Fumagalli
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