Casateonline...al Lido/12!: premi assegnati ma non concordiamo. Ecco il nostro podio


La mostra del cinema di Venezia è finita, ancora mi fa strano dirlo, mi ha lasciato un vuoto grande grande ed è il momento di raccogliere i pezzi di questa esperienza straordinaria. Già da metà settimana sentivamo la malinconia, il lido deserto ci lasciava intendere che ormai il grosso se ne fosse andato; le prenotazioni erano diventate tutte più semplici e anche le sale erano quasi vuote, ogni film rappresentava sempre di più un passo verso casa.

Abbiamo affrontato l'ultima giornata con il sorriso, tanti buoni propositi con la speranza di vedere premiato il nostro film preferito. Alle 8 in punto di sabato mattina eravamo già in palabiennale per gustarci il penultimo film della mostra: "The Last Duel". Devo ammettere che sono partita molto prevenuta, gli ultimi lavori erano stati poco emozionanti e temevo l'ennesima catastrofe, invece ho dovuto ricredermi. Abbiamo visto una buona storia con la giusta tensione, siamo stati incollati ai seggiolini per le oltre due ore e mezza di film, unica nota dolente gli attori, Matt Damon con la medesima espressione per tutto il film e Ben Affleck tinto di biondo, relegato ad un ruolo imbarazzante e sempre più incapace di recitare.

Più la serata delle premiazioni si avvicinava, più sentivamo l'emozione scorrerci addosso, dovete sapere che in teoria solo all'ultimo si scoprono i vincitori, ma i realtà già si può azzardare a qualche pronostico. Tutti i premiati infatti fanno ritorno all'Excelsior già durante il pomeriggio e quindi scorrendo le foto degli arrivi ci si può già fare un'idea di chi saranno, anche se all'ultimo potrebbe venire fuori un bel colpo di scena, cosa che di fatto non ha mancato di accadere. Avevo il cuore in gola, volevo certezze e temevo la catastrofe, poi però è apparsa la foto di un raggiante Paolo Sorrentino accompagnato dalla moglie Daniela, comunque fosse andata a finire sarei stata contenta.

Il lido si è animato verso sera, macchine cariche di invitati che andavano avanti e indietro, abbiamo salutato Serena Rossi per l'ultima volta, usciva dall'hotel seguita dalla giuria orizzonti. Gli ospiti uscivano dal centro dell'Excelsior o dalla scalinata laterale, decidere da che parte posizionarsi è un po' un terno al lotto, in mezzo c'è uno spazio di circa 150 m ed è impossibile spostarsi velocemente da una parte all'altra. Per una volta possiamo dire di aver fatto la scelta vincente perché se dalle porte girevoli uscivano le varie giurie, dalle scalinate scendevano tutti i premiati. Molti non sapevamo nemmeno chi fossero, registi e attori di film minori che nemmeno avevamo visto. Ecco però spuntare Maggie Gyllenhaal, attrice che adoro e che non avevo avuto mai l'occasione di incontrare, poi la divina Jane Campion, simpaticissima e talentuosa regista di "Power of the dog", il cast de "l'evenement" e la fantastica Laure Calamy. Tra i tanti c'era anche Javier Bardem, dall'altra parte la moglie Penelope Cruz, poi coppa volpi per la migliore interpretazione femminile, veniva accolta dalle ovazioni mentre saliva in macchina, lui invece a piedi, con la mascherina e le scarpe da ginnastica, sembrava uno tra i tanti. Toni Servillo è stato accolto da un fragoroso applauso, gente di ogni età gli batteva le mani mentre lui emozionato salutava e si concedeva a selfie ed autografi. Dietro di lui come un'apparizione è comparso Paolo Sorrentino, me lo ha indicato la mia amica Giulia, io nemmeno l'avevo visto, sguardo serio e sigaro in mano, che emozione vederlo salutare con la mano, stava per andare a prendersi il suo premio ed io ero già felice così.

Con Giulia mia inseparabile compagna di viaggio

Alcuni tra i miei compagni di viaggio: da sinistra Giulia, Alessandro, Samuel, Giulia

Abbiamo seguito la premiazione dalla sala Darsena, la sala accanto a quella dove c'erano i premiati in carne ed ossa. Posizionati in galleria era come se fossimo in curva con il nostro tifo da stadio. Abbiamo applaudito i premi a "a plein temps" in attesa della selezione ufficiale, eravamo carichi e speranzosi e in effetti lo siamo stati per tutta la prima parte con riconoscimenti meritati e giusti. Il premio Marcello Mastroianni al miglior giovane è andato ad un bravissimo Filippo Scotti, protagonista di "E' stata la mano di Dio", riconoscimento super meritato così come la coppa Volpi a Penelope Cruz per "Madres parallelas", Leone d'argento per miglior regia a Jane Campion per "The power of the dog", lavoro non così sublime ma comunque da premiare. Poi da questo momento il disastro, premi, a detta di tutti, completamente sbagliati, praticamente la giuria ha fatto un macello. Il primo premio speciale è andato a "Il buco", un film più criticato che elogiato, una specie di finto documentario che a quanto pare è stato girato in Calabria visto che il regista nel momento dei ringraziamenti ha citato per almeno dieci volte la regione dimenticandosi di ringraziare il cast. Maggie Gyllenhaal si è portata a casa il premio di miglior sceneggiatura per "The lost daughter", un premio, ad detta mia e di molti altri, letteralmente rubato a Paul Schrader che in "The card counter" aveva presentato l'ennesimo lavoro sublime. "The lost daughter", tratto dal libro di Elena Ferrante, non è un film brutto, ma fatto male, buchi di sceneggiatura, tentativi mal riusciti e soprattutto montato frettolosamente e malissimo, il montatore è stato pure ringraziato dalla regista, fossi stata in lei ne avrei fatto a meno. Il momento più inatteso è arrivato però con la Coppa Volpi vinta dal protagonista di "On the job: the missing 8" che non era nemmeno presente alla premiazione, un'autentica sorpresa soprattutto se si conta il fatto che il film, lungo tre ore, non l'ha visto praticamente nessuno.
Il Leone d'oro, il premio più ambito della mostra è andato a "L'evenement", un film francese sull'aborto che ha letteralmente scippato il riconoscimento ad "E' stata la mano di Dio". Sorrentino d'altro canto si è portato a casa il premio speciale della giura e ha preso il verdetto con la sua solita filosofia, chiaramente emozionato ha ringraziato tutti quanti e ci ha fatto scappare anche la lacrimuccia.

Toni Servillo

Paolo Sorrentino

Laure Calamy

Ve lo dico senza mezzi termini, non sono d'accordo con la decisione della giuria e la maggior parte del pubblico era della mia medesima opinione, ero sicura della sua vittoria perché tra tutti è il film più toccante e carico di significato, forse sì, sono anche di parte perché è il mio regista preferito. Comunque per scrupolo il film Leone d'oro l'ho pure visto, fatto ed interpretato bene, non ci sono dubbi, ma non è proprio il film per me, tra l'altro era talmente emozionante che poco prima della fine mi sono letteralmente addormentata.

Domenica mattina siamo partite verso casa, ci siamo portate dietro un bagaglio di emozioni e di esperienze che ci ricorderemo per tutta la vita. In questi 11 giorni abbiamo visto tanti film, forse troppi, 15 tra quelli in concorso, a cui però ci sono da aggiungere tutti quelli delle altre selezioni, non li conto per paura del numero che ne potrebbe uscire. A mio avviso il migliore rimane "E' stata la mano di Dio", il film sublime del mio regista preferito, poi "The card counter" e "Competencia oficial" con un Banderas versione comico che è tutto un programma. Tra le molte visioni fuori concorso vi spargo qualche consiglio: "Ariaferma" con Silvio Orlando e Toni Servillo, "Il silenzio grande" di Alessandro Gassman, due film italiani veramente toccanti, poi "True things" un autentico gioiellino che vale la pena di essere scoperto.
I film sono stati tanti, ma ancora di più gli incontri che abbiamo fatto, i molti attori, i registi che fino a dieci giorni fa avevamo visto solo su uno schermo, li abbiamo visti in carne ed ossa, abbiamo chiacchierato con loro scoprendo persone fantastiche. Tra le numerose visioni e gli appostamenti abbiamo stretto nuove amicizie ed ho ritrovato quelle di due anni prima, ragazze e ragazzi che condividono con me la passione per il cinema, vi metto qui qualche nome doveroso: Anna, Laura, Giulia, Elena, Tiziana, Erica, Samuel, Alessandro, giusto per citarne una manciata. Il ringraziamento più grande va però alla mia amica Giulia che mi è stata accanto in tutta questa avventura, insieme abbiamo riso e scherzato ma soprattutto abbiamo vissuto un avventura straordinaria.

La regista e il cast del l'evenement, leone d'oro

La madrina della mostra Serena Rossi

Jane Campion

Poi ci siete stati voi lettori che mi avete seguito in questo folle diario di viaggio giunto ormai alla conclusione, un ringraziamento va anche a voi. È stato un racconto non convenzionale, fuori da tutti gli schemi, ma forse alla fine è questa la sua bellezza, parlare sempre con il cuore. Mi sale la tristezza quando vedo il lido di Venezia per l'ultima volta, dovrò aspettare almeno un anno per rivederlo in questa veste, 12 mesi sono lunghi e potrebbero succedere tantissime cose. La mostra è un'esperienza pazzesca, stancante e devastante, ma unica. Merita di essere vissuta almeno una volta nella vita.

Giorgia Monguzzi
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