Villa Greppi: chiusa l'esperienza dell'artista residente Alice Bertolasi che presenta il suo lavoro

"Penso che l'arte sia in grado di creare una situazione in cui una persona senta che qualcuno sta ascoltando gli altri, un luogo dove c'è ricettività. Questo è tutto ciò di cui la gente ha bisogno, е una rivelazione e un offrire una grande profondità spirituale, è possibile". E' la frase di Mierle Laderman Ukeles inserita nella scheda per illustrare l'opera di Alice Bertolasi, l'ultima artista di questa edizione del progetto Residenze d'Artista 2021.

Alice Bertolasi

Nel tardo pomeriggio di domenica 12 settembre infatti, è stato presentato il lavoro "Nella cruna dell'alba" a conclusione dell'iniziativa, organizzata dal Consorzio Brianteo Villa Greppi, che destina alcuni degli spazi della villa all'accoglienza di artisti in arrivo da tutto il mondo: una proposta che trasforma gli ambienti al piano terra della dimora di Monticello Brianza in veri e propri atelier per la creazione artistica.

Alice Bertolasi è stata l'ultima residente di quest'anno ed è un'artista visiva ma anche poetessa e performer, la quale ha affascinato la giuria con le sue opere sospese e silenziose, che valorizzano "la fragilità come veicolo linguistico estetico ed espressivo".

Nell'evento di domenica pomeriggio Alice ha potuto presentare ''Nella cruna dell'alba'', raccontando il proprio lavoro realizzato nei due mesi passati a Villa Greppi e proponendo al pubblico una performance particolare dal titolo "Parole Fuori dal Comune".
L'evento ha preso inizio poco dopo le ore 17, proprio nell'atelier dove Alice ha lavorato, con un'introduzione da parte di Marta Comi e Simona Bartolena, rispettivamente vicepresidente e consulente per le arti visive del Consorzio.

Da sinistra Marta Comi e Simona Bartolena

Comi ha spiegato che Villa Greppi è un ente pubblico che promuove attività culturali sia in questo magnifico luogo che nei venti comuni che ne partecipano e che Residenze d'Artista è una di queste iniziative. Ha poi ringraziato Simona Bartolena, che segue il progetto, e anche Alice Bertolasi ricordandole che, quando vorrà, potrà tornare a far visita, a esporre, o a lavorare in villa. "Adesso sei parte anche tu della storia di Villa Greppi" ha sottolineato.

Bartolena, invece, ha parlato dell'opera e dell'artista: "Questa installazione parla da sè, parla con il linguaggio di Alice: silenzioso, lento. La prima cosa che mi ha colpito è stata il contrasto tra il primo impatto, grezzo, e la delicatezza straordinaria dei dettagli e dei materiali che Alice ha scelto. Non ha utilizzato un medium tradizionale, ma la polvere: un elemento che ci circonda e si sedimenta nella nostra esistenza. Togliere e mettere la polvere appartiene alla nostra ritualità sia collettiva che intima. Alice la toglie dal luogo dove si è depositata per darle un racconto. Tutto è costruito così, dai materiali che usiamo nel quotidiano per costruire queste culture anomale e uniche. Alice ha anche preso la polvere dalle stanze della villa, così da raccontare il passare del tempo qui. Stiamo parlando di una persona forte nella sua apparente fragilità. Ha una personalità cristallina e poetica, ha un senso delle cose leggero ma, allo stesso tempo, attentissimo al dettaglio e alla sensibilità degli ambienti. Gli elementi da lei scelti, infatti, uniscono passato e presente, sono un filo che lega le generazioni. Dato che lei è anche poetessa, oggi il lavoro prende un'altra direzione performative, che non poteva accadere durante la sua residenza qui".

Ha preso quindi la parola Alice, che ha confessato di essersi abbastanza commossa ascoltando le parole di Marta Comi e Simona Bartolena. L'artista si è limitata soltanto a dare altri due indizi per comprendere il suo lavoro; questi riguardavano il sapone, elemento che aiuta a muoversi nel percorso dell'opera e le buste, che hanno raccolto le visioni dei presenti in merito alla metafora della polvere.


Questo gesto, insieme alle quattro stazioni che portavano all'atelier, hanno permesso al pubblico di partecipare attivamente al lavoro. La parte performativa dell'opera è stata proprio questa: nelle quattro stazioni insieme ad Alice, Francesca Ferraro, Ivan Iotti e Luca Tagliabue hanno permesso, attraverso alcune idee studiate dall'artista, ai presenti di addentrarsi ancora di più all'interno dell'opera.

L'installazione era composta da: polvere di Villa Greppi, sapone di Marsiglia, polvere di schiuma di sapone di Marsiglia, cucitura a mano con filo di cotone bianco, elementi di Villa Greppi, panno da spolvero, telai, impressioni sonore registrate a Villa Greppi, La lampadina fulminata di Franco Fortini, parole inedite, nastro adesivo di carta, Sala Ratti, radiografie di nonna Angela e disegni, impronte, lente a contatto, empatia, punti di spillatrice, iconografia domestica, lenzuola di nonna Angela, briciole, radici e humus.

Ecco quindi "Nella cruna dell'alba", Il progetto di residenza artistica che cerca di studiare e scavare le potenzialità pittoriche della polvere come veicolo narrativo di testimonianze e visioni. Un lavoro che si propone di rivelare quanto un elemento così piccolo e quasi invisibile possa, guardato ed accolto nel profondo e con la giusta dose di curiosità, aprire l'animo umano intimamente a una condizione esistenziale spirituale di riconoscenza. Alice ha provato quindi a raccogliere ciò che l'attualità suggerisce e la poesia delle piccole cose porta nel profondo, realizzando una sintesi di mappe emotive individuali e autonome.

L'atelier della villa e quindi il lavoro di Alice Bertolaso saranno visitabili ancora nel  fine settimana di sabato 18 e domenica 19 settembre: sabato dalle 15 alle 18; domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Sarà poi la volta dell'edizione 2022 di Residenze d'Artista, col nuovo bando che verrà pubblicato prossimamente.

Contributo fotografico di Sara Bertolasi (prima immagine pubblicata)
A.V.
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