Barzanò: inaugurato il monumento dedicato a Claudio Cappelli vittima del terrorismo


Nel centro di Barzanò, in via Pirovano, con una cerimonia tenutasi nella serata di sabato 18 settembre, è stato inaugurato il monumento dedicato alla memoria di Claudio Cappelli, imprenditore vittima del terrorismo. Una scultura, come Diego Tommasoni - autore dell'opera - ha avuto modo di spiegare, che descrive le "memorie sospese" ovvero: «quello che rimane del ricordo di chi purtroppo non c'è».

L'artista Diego Tommasoni

 


Claudio Cappelli era originario di Palermo, città dove era nato nel 1971. Da giovane si era trasferito con la famiglia a Verona, poi nel monzese. Nel 1997 aveva iniziato a lavorare nel settore tessile, avviando poi una sua azienda. Attività che lo aveva portato a viaggiare molto, in particolare nell'Asia centrale del sud e nel sud asiatico. Ed è stato proprio durante un viaggio di lavoro nella città di Dacca, in Bangladesh, che Cappelli è rimasto coinvolto, perdendo la vita, negli attentati del primo luglio 2016. Un gruppo di terroristi jihadisti aprì il fuoco all'interno di un ristorante, prendendo anche alcuni ostaggi. Morirono 22 persone fra i quali nove italiani.

Massimo Cappelli

«Mio figlio era un giovane imprenditore del tessile di 45 anni, un lavoratore di quelli "tosti" come tanti qui in Brianza» ha spiegato Massimo Cappelli che - intervenuto alla cerimonia - ha ricordato come il figlio: «andasse da un continente all'altro, attratto dal grande ideale di ingrandire la sua azienda creando nuovi posti di lavoro». Viaggi che erano anche l'occasione di scambio e confronto con altre culture: «Claudio andava in pace e amicizia presso altri popoli di diversa religione e cultura, ma tutti uniti nel sentirsi cittadini del mondo. Il terrorismo islamico ha interrotto questo sogno [...] ma, nonostante tutto, ci resta il suo messaggio di lanciare ponti di pace e amicizia verso questi popoli per costruire una migliore civiltà».


Il sindaco Vedano al Lambo, Renato Meregalli


Oltre ai sindaci di Barzanò, Barzago e Cremella, alla cerimonia era presente anche Renato Meregalli sindaco di Vedano al Lambro, paese in cui Cappelli aveva risieduto. Il primo cittadino vedanese ha riflettuto sul concetto di "obbligazione" da affiancare a quelli di "diritto" e di "dovere". L'«obbligazione di mettere la violenza in un angolo». Citando Tina Anselmi ha dichiarato: «Ricordati che le conquiste non sono per sempre». Un'affermazione che nella vicenda di Cappelli porta ad avere una «risposta»: quella di avviare «un percorso per conservare queste conquiste, per evitare che la violenza possa trovare ancora spazio». «L'unico modo per farlo è quello di creare una cultura dell'altro, anche attraverso passaggi come questi» ha spiegato Meregalli riferendosi al monumento in fase di inaugurazione. Sottolineandone l'«importanza» e ricordando il significato che l'opera trasmetterà: «non perché avremo la possibilità di restituire quello che è andato perduto, ma perché avremo il compito di sentirci responsabili, e "obbligati" a lavorare, perché le conquiste restino conquiste». "Ho amato le stelle troppo profondamente per aver paura della notte" questa è la frase posta sull'opera scultorea realizzata da Tommasoni.

Galleria fotografica (29 immagini)

L'artista l'ha "scoperta" mostrandola ai presenti con l'aiuto della moglie di Claudio Cappelli, Valeria Beretta e della figlia Stella. «Quest'opera è divisa in due parti, una aperta in materia, in pietra e acciaio, e una parte più leggera, quasi impercettibile, che di notte diventa la vera e propria "memoria sospesa"» ha spiegato Tommasoni precisando: «Le lastre di marmo sono rotte a significare l'interruzione mentre la luce è la speranza, la parte positiva che rimane nei nostri cuori». Una luce che ha fatto tornare alla mente il luglio del 2016 quando «le strade di Barzanò erano illuminate da tante candeline che accolsero la salma di Claudio» ha ricordato il padre, concludendo «le luci di oggi mi sembrano dare continuità a quell'abbraccio simbolico».


Vittore Beretta


Al termine dell'inaugurazione è intervenuto anche Vittore Beretta, presidente dell'omonimo gruppo del settore alimentare, suocero di Cappelli e presente alla cerimonia con molti altri familiari. Rivolgendosi ai numerosi cittadini che con la loro presenza hanno voluto dimostrare affetto e vicinanza alla famiglia, Beretta ha dichiarato: «Sappiamo che siete sempre vicini a noi, sono passati 5 anni dai fatti [...]io vi invito a voler bene e sostenere Valeria e Stella che ci ricordano sempre Claudio, una persona a modo, soprattutto la si apprezza adesso che manca». Nella vicina biblioteca è stata allestita una mostra sul fenomeno del terrorismo. Realizzata dagli studenti delle scuole secondarie di Barzanò e Vedano al Lambro, particolarmente curata e dettagliata, è visitabile al pubblico.  
L.A.
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