Bulciago: 25° anniversario di sacerdozio per don Domenico. ''Abbiate occhi per tutti''

Domenica 19 settembre don Domenico Scibetta, circondato dall'affetto della comunità bulciaghese, ha festeggiato il venticinquesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. Il parroco guanelliano, originario di Bulciago, ha celebrato la santa messa solenne con tanti altri sacerdoti della struttura con sede nella vicina Cassago.

Il festeggiato, don Domenico Scibetta

Il parroco don Giovanni ha accolto e ringraziato don Domenico, che ha deciso di passare un momento così importante con la sua comunità di origine. Insieme all'anniversario di don Domenico, si celebrava anche il patrono del paese, la Madonna Addolorata. Il sacerdote guanelliano, all'inizio della messa ha voluto ricordare anche don Piero, don Celeste, suor Vittoria e suor Cecilia, che lo hanno accompagnato nel suo cammino.

Padre Stephen ha letto il Vangelo dall'ambone, mentre l'omelia è stata proclamata da don Nando, che ha ripercorso i passi che hanno condotto don Domenico a seguire la sua vocazione venticinque anni fa. "La tua storia umana e cristiana è frutto delle cure della tua famiglia, dei tuoi cari e della nostra comunità perché è qui a Bulciago che è nata la tua vocazione. Bulciago è diventata una bottega eletta in cui Cristo ha scelto molti giovani nella storia per avviarli a una vita consacrata", ha esordito con queste parole don Nando.

Il parroco don Giovanni

Terreno fertile e indispensabile per l'incontro con Dio sono state anche le persone buone del paese che hanno preparato lentamente e con sapienza il cammino sacerdotale. "Siamo il frutto di questa terra, è per questo che ti celebriamo, grazie a questo territorio, a questa terra di cui siamo figli. Festeggiamo te, don Domenico, ma il grazie è alla comunità", ha proseguito don Nando nel suo ringraziamento alla comunità bulciaghese. L'omelia, poi, si è concentrata sull'impresa compiuta da Dio, che "ti ha preso da questo lembo di terra e ti ha posto nella chiesa e nel mondo come segno della sua infinita benevolenza".

L'omelia tenuta da don Nando

Al termine della celebrazione solenne, sono diverse le personalità che sono intervenute per omaggiare don Domenico e il suo lungo sacerdozio. In primis, la comunità pastorale che gli ha donato due pensieri: il primo affinché don Domenico si possa sempre ricordare della sua parrocchia a Bulciago, mentre il secondo, più tangibile, consisteva in una busta con le offerte che i bulciaghesi hanno raccolto a favore della sua comunità "La Locanda della Misericordia", progetto di accoglienza rivolto a giovani detenuti che dà loro la possibilità di scontare la pena in maniera alternativa al carcere.

Il sindaco Luca Cattaneo

Non poteva mancare infine, l'intervento del primo cittadino di Bulciago, Luca Cattaneo, che con don Domenico ha condiviso l'infanzia e anche lo stesso condominio. "Pensando a te, don Domenico, ho sempre visto una strada tracciata. Un aneddoto che posso raccontare riguarda il gioco della Santa Messa che facevamo quando eravamo piccoli. Naturalmente don Domenico celebrava, c'eravamo io, mio fratello Sergio e il fratello di don Domenico Giuseppe che facevamo i chierichetti. Ecco, dal mio punto di vista c'è sempre stato un percorso tracciata per te. Con i miei migliori auguri vorrei ricordati che la comunità di Bulciago sarà sempre casa tua", ha detto il sindaco Cattaneo.

Padre Stephen durante la lettura del Vangelo

Prima che i fedeli si congedassero dalla messa domenicale, ha preso la parola don Domenico, che, per spiegare il lento lavorio della sua interiorità per diventare ciò che è oggi, ha deciso, anche lui, di fare un paragone con un episodio della sua infanzia. A Bulciago, infatti, c'era un laboratorio di un artigiano che con diversi scalpelli e attrezzi dava vita a numerose statue, togliendo attentamente il superfluo per accantonare poi i trucioli sotto il suo banco di lavoro. "Questo episodio mi ha aiutato a capire quanto il Signore, da buon artigiano, ha fatto anche con me. Ha tolto l'inutile che andava tolto in me e allo stesso tempo ha utilizzato una varietà di strumenti per lavorarmi e formarmi, e tra questi strumenti ci siete voi", ha spiegato don Domenico.

Il prete guanelliano ha ringraziato anche i suoi confratelli - buona parte di loro sull'altare con lui - che dal primo giorno di seminario ad oggi sono stati preziosi alleati. Per finire, ha congedato i fedeli con l'invito a leggere il documento sulla fratellanza umana scritto a due mani da Papa Francesco e dall'Imam Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb nel 2019 e consegnato dai chierichetti all'uscita della chiesa. "Dall'essere prete guanelliano ho capito una cosa: Gesù è venuto per tutti. Non importa la razza, la cultura, la religione, bisogna avere occhi per tutti. Spero che ciascuno di voi possa riflettere sopra questo documento e possa trarne uno spunto per rimodulare la propria vita e il proprio sguardo sulla vita".

Con l'invito alla fratellanza universale, don Domenico ha abbracciato virtualmente tutti nel giorno di celebrazione del suo lungo e duraturo sodalizio con Dio.
M.Bis.
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