Molteno: il Comune premia i volontari che si sono impegnati durante il Covid

Un grande grazie, che mai sarà esaustivo, a tutti coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo durante l'emergenza Covid. L'amministrazione comunale di Molteno ha scelto di dimostrare la gratitudine nei confronti di numerosi cittadini che, spesso nel silenzio, hanno lavorato per la comunità, garantendo servizi affatto scontati un periodo complicato, sotto tanti punti di vista, come quello che abbiamo vissuto.

La Protezione Civile

Il sindaco Giuseppe Chiarella e la sua amministrazione hanno scelto una forma pubblica di ringraziamento: una cerimonia, con la presenza della banda Santa Cecilia per allietare il momento, che il maltempo ha costretto a trasferire nel palazzetto dell'oratorio. All'evento erano presenti la giunta al completo, il parroco don Massimo Santambrogio e don Francesco Beretta. I volontari, oltre una settantina di persone, sono stati chiamati uno a uno e a tutti è stata consegnato il tricolore italiano, un fiore e una pergamena.
"Questa emergenza ha fatto crescere il senso di solidarietà di associazioni e semplici cittadini che hanno messo a disposizione impegno e tempo per il paese. Chiedo di vivere questo momento con il ricordo di quanto abbiamo vissuto e di quanto questi cittadini hanno saputo lasciarci" sono state le parole dell'assessore a cultura e istruzione Sara Brenna, che ha poi rivolto un pensiero ad altre persone che, pur non presenti, hanno fattivamente contributo a sostenere altri progetti: i cittadini che hanno fatto donazioni sul fondo Covid comunale, il gruppo di volontarie che si occupano delle scuole e quelli che hanno aiutato a realizzare la biblioteca a domicilio.

Il gruppo mascherine

"Tutto comincia il 23 febbraio 2020 quando, dal sabato alla domenica, noi sindaci siamo stati convocati in Prefettura per qualcosa che non sapevamo ma capivamo fosse grave - ha affermato il sindaco Chiarella, condividendo anche i sentimenti prevalenti in quelle settimane - Un giorno di marzo, invece, alle 20.30 Ats mi comunicava il primo caso in paese. Da quel momento c'è stata una escalation di casi che sono sempre stati controllati: ci sono stati malati ma pochi ospedalizzati. Noi sindaci ogni giorno ricevevamo la mail con i nomi dei positivi ed era sempre preoccupante aprirla perché non si sapeva quante persone fossero coinvolte. A noi sindaci era richiesto di controllare il territorio e garantire, a tutti coloro che ne avessero avuto necessità, il sostentamento per evitare che le persone uscissero e contagiassero. Ogni sera sentivo il parroco a cui parlavo dei contagi: quei momenti sono stati di conforto perché ci dovevamo preparare a qualcosa che, vedendo le immagini di Bergamo, ci aspettavamo sarebbe arrivato sul territorio, ma che non è arrivato".

Le volontarie di ''Nati per Leggere''

Il coordinatore di Protezione Civile Angelo Cavenaghi con il sindaco Giuseppe Chiarella

Il gesto compiuto dai cittadini si ritrova anche nel testo costituzionale: "Quello che hanno fatto tutti i volontari altro non è che espressione del dovere di solidarietà politica, civile e sociale citato dall'articolo 2 della costituzione: questa è la concretizzazione della solidarietà sociale".

Il gruppo pensionati

I volontari della spesa a domicilio

Il Comune ha anche portato avanti una serie di azioni: "Non sapevamo cosa ci attendeva e abbiamo dovuto velocizzare pratiche per ampliare i colombari al cimitero e abbiamo aperto il Coc (centro operativo comunale) per la gestione dell'emergenza". Qui è arrivato il primo ringraziamento alla protezione civile e al suo coordinatore, Angelo Cavenaghi, componente del gruppo di coordinazione che dice: "Ci siamo trovati in questa situazione e abbiamo pensato subito di agire perché abbiamo capito che era una grave. Ognuno svolgeva i compiti necessari: abbiamo puntato sul supermercato, fatto il controllo del territorio a tutela delle persone che non avevano ancora capito cosa stesse succedendo. Noi siamo una squadra: i ragazzi hanno sempre dato la disponibilità. Ho fatto alluvioni, terremoti ma operare svegliandosi al mettiamo senza sapere al mattino cosa dover fare, è stato psicologicamente difficile".

Il gruppo dei collaboratori della parrocchia

Secondo da sinistra Massimo Ghio per la pulizia del paese

Sono stati quindi premiati il gruppo di protezione civile, le persone che si sono occupate del confezionamento delle mascherine, il gruppo "nati per leggere" che ha proposto attività a distanza per i bambini. Il ringraziamento è andato anche alle donne che si sono occupate della spesa a domicilio per i beni di prima necessità e che hanno svolto il compito "nel rispetto della condizione delle persone che erano in quarantena"; ai pensionati in relazione all'assistenza nei servizi sociali. Nei loro confronti ha espresso un pensiero l'assessore al sociale Davide Conti: "Ringrazio queste persone perché senza la loro disponibilità, il loro tempo tanti servizi saremmo in difficoltà a garantirli: sono una parte fondamentale dei servizi sociali del comune".

Gli amici di Molteno

I volontari che hanno pulito il cimitero

C'è stato poi il gruppo della parrocchia che si è occupato della pulizia: "Anche io ho vissuto percependo quello che stava capitando ma anche entrando dentro la situazione - ricorda il parroco don Massimo - Quando ho avuto il papà ricoverato, ho sperimentato questi servizi del comune per portare la biancheria in ospedale. Quello di cui stiamo parlando oggi ha una realizzazione concreta. L'esperienza di tante persone che si attivano dove c'è una necessità, senza farsi troppe domande, aperti verso tutti mi fa comprendere la parola di Gesù quando dicd "beati quelli che piangono perché saranno consolati": si può stare sereni quando la vita ti fa attraversare le lacrime".
Un altro pensiero è andato a Massimo Ghio, cittadino che ha impegnato il tempo libero, mentre la ditta era chiusa a causa del Covid, per pulire le aree del paese nonché a coloro che si sono occupati della pulizia delle tombe al cimitero quando questo era chiuso al pubblico; al gruppo amici di Molteno che hanno contribuito "a rendere normali le feste come Natale e Pasqua, soprattutto per i più piccoli. Hanno preparato sorprese per far diventare normale almeno quel momento".
Il primo cittadino ha poi ringraziato alcune aziende che nell'emergenza sanitaria hanno fatto pervenire donazioni di presidi di sicurezza: salumificio Riva, Riva Expert, Omet, Pharmalife e il bazar gestito da concittadini cinesi.

Parte della giunta con don Francesco e don Massimo

"A Molteno, poco più dell'85% della popolazione è vaccinato - ha sottolineato Chiarella, invitando esplicitamente gli esitanti a sottoporsi alla campagna anti Covid - Un buon numero, ma oltre il 20% non lo è ancora. Se le aziende riprendono a produrre e le scuole riaprono è grazie ai vaccini che sono utili non solo per se stessi ma anche per gli altri: È un atto di fiducia verso la scienza e nei confronti degli altri. Chi non è vaccinato, può oggi godere delle libertà grazie ai vaccinati. Non viviamo sotto una campana di vetro perché siamo fatti di relazioni: il vaccino diventa un gesto per rendere tutti liberi".
La cerimonia si è conclusa con tre marce suonate dal corpo musicale.

M.Mau.
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