Monticello: Padre Arvedo scrive dal Malì e racconta la sua quotidianità missionaria

Molto emozionante la lettera scritta da Padre Arvedo Godina che da anni opera come missionario della consolata di Mali, indirizzata a don Marco Crippa, parroco di Monticello (comune di cui è originario). All'interno della stessa ha parlato della sua quotidianità, raccontando il lavoro di Formazione di Catechisti e Laici che opera presso Ntonimba, con tutte le difficoltà che la Diocesi di Mali deve affrontare a causa dell'elevato costo di questi studi e anche delle belle esperienze che quotidianamente vive.
La lettera, allegata anche al notiziario mensile di settembre della parrocchia, si apre con i ringraziamenti di cuore di padre Arvedo, riconoscente e grato a don Marco, a tutta la Parrocchia di Monticello e Torrevilla, per ciò che i fedeli hanno fatto per lui e per la sua missione in Mali.

Padre Arvedo Godina in uno degli ultimi incontri tenuti a Barzanò

Il missionario ha raccontato la sua esperienza nello stato africano anche nel 2020 (in occasione del mese dedicato al mondo missionario) presso la parrocchia barzanese di San Vito, illustrando ai presenti la sua esperienza ''sul campo'', narrata da un religioso che ha trascorso oltre mezzo secolo in Africa e molti altri anni anche in Tunisia prima di essere ordinato sacerdote.
Nella lunga lettera indirizzata a don Marco ha spiegato quanto gli manchi Monticello, dove ha imparato a conoscere il Signore, e quanto sia affezionato alla sua missione a Mali, tanto che ogni volta che parte il suo cuore è preso dalla nostalgia.
Durante questo anno pastorale nello stato africano, il religioso ha continuato a dirigere il Centro per la Formazione dei Catechisti e dei laici, di cultura e di lingua bambara, anche grazie all'aiuto della cognata Mariangela e dei nipoti, soprattutto di Chiara, che hanno fatto pubblicare in Italia i 4 Vangeli con gli Atti degli Apostoli tradotti in bambara.
Moltissime le cose che padre Arvedo ha raccontato a don Marco, dopo che per parecchi mesi il padre non ha avuto la possibilità di connettersi a Internet e comunicare.
Ha raccontato come il corso di formazione a Ntonimba sia stato bello e intenso: hanno preso parte 11 famiglie con una trentina di bambini, una donna sposata e sei altri uomini che hanno dovuto lasciare la famiglia a casa. Hanno passato l'anno studiando il Vangelo di San Giovanni affrontando anche la storia della Chiesa, la catechesi teorica e pratica, la liturgia e i sacramenti e molto altro. Ha spiegato poi che al termine dell'anno pastorale il Cardinale del posto si è recato presso Ntonimba per dare la Croce e il diploma di Catechisti a quattro Allievi, un momento di gioia e felicità.
La formazione, ha detto padre Arvedo, costa tanto, troppo per le disponibilità economiche del posto. Ogni famiglia con due bambini viene a costare (tenendo conto del salario dei formatori, del cibo, dell'alloggio, della scuola per i bambini, delle spese per la salute e dei viaggi di ritorno) circa 1.250 euro ogni sei mesi, una cifra veramente elevata che porta alla rinuncia da parte dei Vescovi di accettare tutti coloro che le Parrocchie e le comunità vorrebbero mandare per la formazione. Inoltre, gli aiuti delle Pontificie Opere Missionarie di Roma si è ridotto e il padre cerca di sopperire a queste mancanze con l'aiuto proveniente delle Parrocchie di Monticello e Torrevilla.
Ha poi raccontato del sacramento della Cresima che ha amministrato a maggio e giugno, delegato dal Vescovo, a più di 170 persone nella Parrocchia di Kati e ancora la possibilità che ha avuto di celebrare il Sacramento della Cresima alla Missione di Welessebougou, a sud della Diocesi. Le chiese, lì, sono gremite e troppo piccole e per questo motivo la gente chiede spesso se c'è la possibilità di costruirne una nuova.
Padre Arvedo ha poi raccontato che a luglio si è tenuta l'Ordinazione presbiterale di un giovane per la Diocesi del Mali: il giovane, come da tradizione, ha dovuto passare una settimana di silenzio e preghiera presso la Diocesi e questo ha fatto riaffiorare alcuni ricordi relativi alla sua ordinazione sacerdotale a padre Arvedo.
È stata una celebrazione molto emozionante, durante la quale il missionario monticellese ha avuto ancora la possibilità di riflettere sul suo lavoro come missionario, come ricorda nella sua lettera "Credo proprio che il primo nostro lavoro come missionari è quello della formazione: l'annunzio di Gesù̀ Cristo, la formazione dei laici, delle famiglie, dei giovani. In questa Africa così in subbuglio, è solo il Vangelo che può̀ indicare il cammino che l'uomo deve percorrere per un mondo più̀ fraterno e più̀ giusto".
Infine, ha parlato del suo ministero nelle carceri che, come ha detto, racconterà nella prossima lettera. Per concludere, ha ringraziato e salutato i fedeli, le Parrocchie di Monticello e Torrevilla, i missionari e i suoi coscritti ricordandoli tutti nel Signore.
S.L.F.
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