Barzago: festa nella comunità pastorale per inizio oratorio e ordinazione di don Marco

Ad una settimana ormai dalla sua ordinazione a diacono, il giovane collaboratore don Marco Guffanti è stato celebrato per questo suo traguardo anche dalla comunità pastorale ''Maria Regina degli Apostoli'' di Bulciago, Bevera e Barzago, che lo ha accolto circa un anno fa.

Padre Stephen, don Marco, il parroco e Suor Giovanna

I festeggiamenti si sono tenuti in corrispondenza di un’altra importante festività qual è quella dell’inizio del periodo oratoriano con la tradizionale festa delle tre Parrocchie, la quale ogni anno attira numerosi fedeli e amici dell’oratorio stesso.

Chiesa, quindi, colma in occasione di questi due attesissimi eventi, i quali sono stati uniti dallo slogan oratoriano che darà il via alla prossima stagione di catechesi per bambini e adolescenti dal titolo: “Ama, questa sì che è vita”. Tanti bambini hanno risposto a questo invito portando in chiesa ciascuno una girandola, costruita in precedenza, come segno della volontà di essere presente e partecipare alla catechesi e ad abitare la casa dell’oratorio per i prossimi anni. Oltre a loro, alle catechiste di tutta la comunità pastorale e al consiglio dell’oratorio con i suoi volontari sono stati presenti nelle prime panche anche i famigliari di don Marco, con i genitori e i fratelli e i due sindaci di Barzago e Bulciago, Mirko Ceroli e Luca Cattaneo.

Don Marco. Sotto i due sindaci presenti alla cerimonia

Protagonista della celebrazione, alla quale hanno preso parte il parroco don Giovanni e Padre Stepehen Odhiambo, è stata sicuramente l’omelia di don Marco, carica di emozioni e di significato soprattutto per quanto riguarda il concetto, a lui molto caro, di prossimità: “Per capire meglio chi è il prossimo e cosa significa essere prossimi di qualcuno mi sono fatta aiutare da tre personaggi del circo che ho incontrato di recente. Il primo era un domatore di leoni, che con il suo coraggio nell’avvicinare la mano fino al muso della bestia, sperimenta ogni giorno il valore della fiducia reciproca e sa quindi benissimo cosa vuol dire farsi prossimo; il secondo personaggio era un acrobata, il quale mi ha raccontato come non potrebbe mai portare a termine un numero se non si fidasse del compagno nel momento in cui si sgancia dal manubrio e afferra le sue mani; il terzo infine è un pagliaccio, che per quanto possa aver studiato nelle migliori scuole circensi, può comprendere il valore del proprio lavoro, e quindi se è in grado di far ridere gli altri, solo nel confronto con il proprio pubblico. Tutti e tre mi hanno insegnato il valore del prossimo, ma è soprattutto dal Signore che proviene l’insegnamento principale, lui che si è fatto vicino e si è reso incontrabile agli uomini mandando il figlio tra noi affinché potessimo incontrare davvero il volto di un Dio misericordioso. Credo non esista una prossimità maggiore di quella di un Dio che si fa carne per venire tra gli uomini. Ma dove possiamo incontrarlo questo Dio? Oltre che nell’eucarestia, sicuramente negli incontri e nelle testimonianze che troviamo sul nostro cammino e che ci raccontano anche della prossimità di Dio stesso”.

A fare da sfondo a tutta la celebrazione hanno contribuito i due cori congiunti di Barzago e Bulciago insieme ai canti dei bambini e dei catechisti che hanno coinvolto i presenti nel corso della liturgia. Al termine della messa, conclusasi con il conferimento di alcuni doni a Don Marco a nome di tutta la comunità pastorale, i fedeli si sono spostati presso l’oratorio adiacente dove grazie all’organizzazione dei Fabrizio’s Boys e di tanti altri volontari della Parrocchia è stata allestista un’area per il pranzo dove continuare i festeggiamenti.

Don Giovanni Colombo

Nel pomeriggio, poi, per concludere con leggerezza questa domenica di festa, sono stati invitati i professionisti di Spazio Bizzarro per coinvolgere grandi e bambini in esercizi e acrobazie circensi.
M.B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.