Campofiorenzo accoglie Suor Anna Terenghi

Suor Anna Terenghi
A seguito, dopo quattro anni di servizio a Casatenovo, della partenza di suor Angelina per un nuovo mandato religioso, la comunità di Campofiorenzo e tutta la parrocchia si preparano ad accogliere suor Anna Terenghi, delle suore Serve di Gesù Cristo. Per farsi conoscere più da vicino dai fedeli, la religiosa ha raccontato il suo passato e le sue esperienze sulle pagine del notiziario pastorale Koinonia.
"Sono rientrata dal Perù per partecipare ad un importante incontro della Congregazione e ora sono qui, in Italia, stabilmente" ha esordito suor Anna, "Sono tornata qui a dicembre, seguendo le dovute disposizioni Covid e celebrando il Natale, dopo la quarantena, con le sorelle della Casa madre.". Ma nonostante la breve durata dell'esperienza, il Perù ha lasciato nella religiosa ricordi indelebili, complice, tra le altre cose, proprio la pandemia: "Il Covid ha lasciato in tutti i suoi segni...anche in me, con la conclusione della nostra presenza in Perù. Sono stata in quella terra circa 2 anni e mezzo; un primo tempo per "ambientarmi" con la lingua, la cultura e le abitudini locali, poi, nel marzo 2020 tutto si è fermato, anche la vita pastorale" racconta a questo proposito, "Abbiamo partecipato sempre alla Messa, abitando vicinissime alla chiesa e dentro il recinto parrocchiale, ma non si teneva nessuna celebrazione aperta, nessun incontro di catechesi né si visitavano i vari puebliti, in alto nella Sierra, appartenenti alla parrocchia. Tutto fermo! Come qui! E questo ha condizionato il mio essere là''.
È proprio in questi periodi, tuttavia, che è necessario l'aiuto reciproco da parte di tutti. Proprio per questo, allora, suor Anna ha raccontato due fatti legati all'emergenza sanitaria in Perù: "RESPIRA PERÙ è lo slogan di un'iniziativa sostenuta dalla Chiesa cattolica peruviana. Molte Diocesi si sono attivate per acquistare e collocare una "pianta per l'ossigeno" tanto necessario agli ammalati, in quei tempi di sofferenza e di morte. Alla TV si vedevano file di persone in attesa di riempire i grossi contenitori di ossigeno. Anche la nostra Diocesi, con il Vescovo a capo, si è mobilitata per l'acquisto di questo macchinario" ha spiegato la religiosa in merito alla prima delle due iniziative, "In parrocchia abbiamo collaborato perché un gruppo di persone, adulti e ragazzi, è passata casa per casa, raccogliendo offerte per questa necessità. Queste persone si sono commosse constatando la collaborazione di tutti, anche di chi poteva dare solo pochi soles (moneta peruviana). Compartir è un verbo "peruviano" che in questa circostanza ha significato la grandissima solidarietà e partecipazione dei peruviani".
Anche la seconda iniziativa vede come protagonisti il sostegno reciproco e la solidarietà. Si parla questa volta dei cosiddetti "ritornanti", ovvero di coloro che, dopo aver lasciato le proprie città natale in passato per cercare fortuna nelle capitali, ma senza successo, hanno visto come unica possibilità di sopravvivenza il ritorno ai paesi d'origine: "Transitando sulla Panamericana (una specie di autostrada che percorre da Nord a Sud tutta l'America latina) ci è capitato di vedere gruppi di persone a piedi, trascinando valigie, con bambini in braccio, in cammino. Chi erano? Peruviani, o di altri Paesi, che avevano lasciato in passato le zone di origine per andare a vivere nella capitale, sperando in un lavoro e in un avvenire migliore. Sfuggivano alla povertà, alla violenza (i tempi di Sendero Luminoso erano stati molto dolorosi) accontentandosi di abitazioni povere, piccole e riempiendo di casette di stuoia, di legno, di lamiera, le colline intorno a Lima" ha introdotto suor Anna, "Ora, a causa del Covid, che costringeva tutti in casa, come vivere senza lavoro ed in locali piccolissimi? I paesini di origine sono apparsi loro come una possibilità di vita. È avvenuto un passaparola spontaneo, sui social, che ha radunato persone pronte a sfidare tutto e ritornare...a casa! E noi suore? Oltre ad intensificare, e molto, la preghiera, attraverso la Defensoria si sono aiutate molte persone a verificare il diritto al "bonus", aiuto sociale stabilito dal governo. Abbiamo preparato e consegnato centinaia di borse con viveri a chi era nel bisogno''.
Per quanto tuttavia queste iniziative portino a un miglioramento delle condizioni di vita, comunque nascono in seguito alla manifestazione di una quotidianità cruda e difficile per moltissime persone. È questo, infatti, ciò che ha maggiormente colpito suor Anna: "La realtà più profonda però è stata per me la condivisione con questo popolo di un momento difficile, duro, grave. Una grande sofferenza... sono state tante le morti... Il bisogno spingeva le persone a muoversi ugualmente, senza rispettare le indicazioni governative. Mi sono sentita veramente immersa, come tutti, in un mondo di sofferenza che ha eguagliato tutta l'umanità, ma ha anche mostrato, ancor di più, la povertà di alcune parti del mondo. L'ottobre missionario sia per noi tutti un'opportunità ulteriore di spalancare i nostri orizzonti oltre la porta di casa" sono state le sue parole.
Forte dunque di una grande esperienza in ambito umanitario, suor Anna si prepara con lo spirito giusto ad accompagnare la comunità di Casatenovo, a servizio dei più deboli e bisognosi.
G.G.
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