Dolzago: circolo Tenchio e Medardo Rosso in mostra contro la violenza sulle donne

''Ai loro visi che saranno ricoperti, ai loro occhi che saranno spenti, ai loro corpi che saranno violentati, alle loro anime che saranno imprigionate. Il nostro pensiero va a loro, vittime predestinate, designate. Va alla loro intelligenza che verrà offesa, deturpata, estirpata. Va alla loro voglia di libertà, alla loro voglia di vita. Il nostro pensiero è per loro, per le donne di Kabul. In un percorso di forte coinvolgimento umano, prima ancora che culturale, si aggiunge in questi giorni anche il dramma delle donne afgane e il nostro pensiero va anche a loro, le donne di Kabul, vittime della repressione'' ha detto Dario Ripamonti, presidente del Circolo Culturale Angelo Tenchio, in apertura della sesta tappa della mostra itinerante "Noi Artemisia".

Dario Ripamonti e il sindaco Paolo Lanfranchi

L'esposizione contro la violenza sulle donne, cui partecipano attualmente trentacinque artiste del circondario, è infatti giunta a Dolzago, presso la biblioteca comunale, e rimarrà tutta la settimana. Due sono i fili conduttori della mostra: la figura della pittrice Artemisia Gentileschi, che intentò nella metà del 1600 una causa contro il suo stupratore con incredibile tenacia, divenendo così portavoce delle donne vittime di violenza, ed il colore giallo con il quale l'artista si raffigura nei suoi dipinti.

La professoressa Barillà del Medardo Rosso

"Ringrazio di cuore tutte le artiste che si sono rese disponibili ad esporre anche a Dolzago. Il tema è abbastanza evidente in tutte le opere e, purtroppo, tristemente attuale. Le opere sono parecchio d'impatto, non lasciano nulla all'immaginazione e credo che sia proprio questo l'obbiettivo dell'esposizione: suscitare una reazione, spingere le persone a riflettere. Credo che questa tematica vada affrontata seriamente tutto l'anno, svolgendo un'importante opera di sensibilizzazione soprattutto per le fasce d'età più giovani. Sono contento di vedervi qui questa sera" ha aggiunto il sindaco Paolo Lanfranchi.

Presente alla mostra un allestimento delle studentesse del Liceo Artistico "Medardo Rosso" che, sotto la giuda della loro professoressa Santa Barillà, docente di discipline pittoriche, si sono associate al progetto esponendo un allestimento sul tema intitolato "Il canto delle donne". Al centro le sedie rappresentano "il posto occupato": un posto occupato al cinema, al teatro, in treno, con un giornale, un cappello, o una borsa, per dire "quel posto è mio, e tornerò ad occuparlo". Ma per molte donne purtroppo non sarà così.

"Noi quel posto vogliamo simbolicamente riservarlo a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga, per rappresentare un'assenza che avrebbe dovuto essere presenza" ha spiegato la professoressa. I personaggi in primo piano sono invece Denise Muldege e Nadia Murad, vincitori del premio Nobel per la Pace nel 2018, premiati per la loro attività volta a porre fine alla violenza sessuale come arma di guerra in Vietnam.
Sa.A.
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