Barzago: Bruno Isella in mostra a Milano con ''Butterfly Effect''

È sicuramente una bellissima storia quella che vede un artista "nostrano" alle prese, insieme ad altri sette fotografi, con un'importante mostra fotografica nel cuore di Milano. Si tratta dell'esperienza del barzaghese Bruno Isella, che nelle scorse settimane ha partecipato, nell'ambito del circuito Photofestival del capoluogo lombardo, alla mostra fotografica "Butterfly Effect", inaugurata il 18 settembre scorso nell'importante Centro Culturale di Milano, a due passi dal Duomo.

Ogni anno, infatti, nella città si svolge la rassegna di PhotoFestival della fotografia, una manifestazione rinomata, che quest'anno è arrivata alla sua 16° edizione e dove per partecipare bisogna presentare un progetto possibilmente inedito che viene valutato da una commissione giudicatrice. Bruno Isella ha presentato per l'occasione il progetto dal titolo "Il sogno", dove cerca di raccontare emozioni, ricordi e paure attraverso 31 fotografie, un lavoro molto profondo che cerca di comunicare sensazioni nuove al pubblico.

"La cosa mi riempie di soddisfazione, come si dice a volte i "sogni" si avverano!" ci ha raccontato lo stesso artista, aggiungendo: "Devo dire che è stata un'esperienza sotto il profilo fotografico e personale molto gratificante, tantissime persone sono passate a visitarci, io ero presente con altri 7 autori, ognuno con un proprio progetto personale veramente ad alto livello". Tutto è iniziato nel periodo del lockdown dove grazie al web il fotografo ha potuto apprendere attraverso corsi on line, nei quali ha avuto l'opportunità di conoscere Marzia Rizzo, fotografa, docente di fotografia e curatrice della mostra milanese, che ha seguito gli artisti fino alla presentazione dei progetti alla commissione di PhotoFestival.
"Il Sogno" presentato da Bruno è quindi un'opera fatta interamente da emozioni, che sono anche circostanze che limitano la nostra libertà e rappresentano difficoltà ad accettare situazioni vissute. "La mente, libera di frugare nell'infinito universo dei ricordi e del vissuto, rielabora immagini di luoghi, volti di persone conosciute e affetti ormai perduti, dove una noia transitoria crea spesso un senso di vuoto e di smarrimento.

Incomprensioni, paura e solitudine entrano a far parte dei nostri sogni come infinite ombre del vero, forme invisibili in una vita senza memoria" si legge nella descrizione delle fotografie realizzata dall'artista stesso, il quale è già una figura molto nota a Barzago e nei dintorni per la sua presenza immancabile ad eventi, appuntamenti e iniziative che coinvolgono sia il Comune che la Parrocchia. L'inizio della passione di Bruno per la fotografia risale a parecchi anni fa e la sua casa è attrezzata come uno studio di un artista delle riprese. Il termine artista non è fuori luogo, infatti il barzaghese ha acquisito negli anni diverse tecniche innovative e particolari che trasformano i suoi scatti in vere e proprie opere d'arte. Nel 1989 entra per la prima volta in un circolo fotografico, dove inizia a confrontarsi con altri autori, seguendo così un percorso di crescita e formazione che inizia in camera oscura, sperimentando la magia dello sviluppo e la tecnica della stampa in b/n per poi passare sulle basi dell'analogico, e riparte quindi con l'avventura nel mondo digitale.

La vera svolta fotografica arriva nel 2013, quando incontra il Circolo Fotografico Inverigo di cui è tuttora socio. Inizia così un percorso di conoscenza e cultura fotografica, che lo porta a comprendere meglio l'arte dei grandi autori fotografi e ad interessarsi di impressionismo, surrealismo e fotografia contemporanea. Nel 2018 arriva la prima personale alla sala museale "Castello di Arosio" in provincia di Como, dove l'autore dà sfogo alla sua nuova identità fotografica. Nel 2019, infine, è finalista per "Autore dell'anno FIAF Lombardia" nella sezione Portfolio. La pandemia lo ferma solo fisicamente in casa, perché l'artista che è in lui è sempre alla ricerca di un linguaggio personale che lo renda perfettamente riconoscibile, accrescendo il suo stile personale. Oltre ad essere un punto di riferimento per tutta la comunità di Barzago, Bevera e Verdegò, si può quindi dire che egli custodisca anche la memoria fotografica e storica degli eventi che si sono verificati in paese.

"Probabilmente la sua disponibilità verso l'altro, la sua pazienza e la sua costante ricerca di innovare la tecnica gli ha permesso di conseguire diversi riconoscimenti nei vari concorsi fotografici dove ha esposto le sue fotografie" ha commentato il sindaco di Barzago, Mirko Ceroli, complimentandosi con il suo concittadino. "Mi congratulo con lui per il prestigioso traguardo raggiunto partecipando alla mostra milanese".
La mostra rimarrò aperta fino al 15 ottobre, da lunedì a venerdì, in Largo Corsia dei Servi 4, dalle ore 10.00-13.00 e 14.30-18.00.

"La fotografia per me è un mezzo per comunicare, altri lo fanno con tantissimi altri modi, io cerco di farlo con quello che mi riesce meglio, almeno spero. Cosa è per me l'arte? Nel suo significato più ampio credo comprenda ogni attività umana singola o collettiva, dove sia esaltata la creatività, ed è l'espressione più profonda dei propri pensieri, desideri e passioni. Arte è tutto ciò che è nato da un pensiero o sentimento sincero" ha concluso Bruno, augurando a sé stesso di poter partecipare a molte altre mostre fotografiche nel prossimo futuro.
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