Cassago chiama Chernobyl: partito un convoglio con una TAC. 20 letti e un tavolo operatorio destinati all’ospedale Chernigov

Neppure la pandemia è riuscita a fermare le iniziative di solidarietà dell'associazione umanitaria "Cassago chiama Chernobyl". Lunedì mattina è infatti partito un autoarticolato carico di apparecchiature sanitarie diretto in Ucraina. Il materiale era stato preparato per la spedizione dai volontari dell'associazione, nel deposito di Calco messo a disposizione dall'azienda "Il Trasporto" de La Valletta Brianza.
Particolarmente preziosa la "merce", la cui preparazione ha richiesto diversi mesi di lavoro. L'apparecchiatura più importante è certamente la Tac completa e dotata di tutti gli accessori, pronta per essere installata una volta giunta a destinazione, all'ospedale di Chernigov. Sullo stesso autocarro sono stati caricati anche 20 letti ospedalieri in parte elettrici e alcuni idraulici, oltre ad un tavolo operatorio e una poltrona per la dialisi.

Il presidente Armando Crippa con Aleandro Bonanomi dell’azienda ''Il Trasporto'' e i volontari Gianfranco Ravasi,
Santino Gentile, Augusto Facchinetti, Pierluigi Mauri, Agostino Santambrogio e il meccanico Lorenzo Amati

Particolarmente soddisfatto dell'iniziativa il presidente dell'associazione Armando Crippa di Cassago. "In passato abbiamo inviato oltre a quindici ambulanze a Chernigov, numerosi letti ospedalieri e anche un mammografo. Grazie a tutti i volontari siamo riusciti a farci assegnare, attraverso i bandi regionali, apparecchiature che vengono dismesse dai nostri ospedali. La Tac era in funzione presso l'ospedale di Esine, in Valcamonica, ed è stata sostituita con un'apparecchiatura di nuova generazione. Una volta che ci è stata assegnata abbiamo dovuto occuparci delle fasi di smontaggio e trasporto presso il magazzino di Calco che ci viene messo a disposizione da Aleandro Bonanomi. Vista la complessità dell'apparecchiatura abbiamo fatto venire da Chernigov il primario del reparto dell'ospedale dove verrà installata, con un loro ingegnere. Seguendo le fasi di smontaggio hanno così potuto apprendere le informazioni necessarie per installare poi la Tac nel loro ospedale".
Lunedì c'era euforia tra i volontari mentre le apparecchiature venivano caricate sul camion che verso mezzogiorno ha preso la strada per l'Ucraina.
A seguire le operazioni oltre al presidente dell'associazione Armando Crippa, c'era Aleandro Bonanomi, che mette a disposizione spazi e mezzi per le operazioni di preparazione e carico delle apparecchiature. Con loro c'erano anche Gianfranco Ravasi, il meccanico dell'associazione, Santino Gentile che si occupa dell'imballaggio dei materiali, oltre ai volontari Augusto Facchinetti, Pierluigi Mauri e Agostino Sant'Ambrogio.

"In particolare dobbiamo ringraziare il dottor Giacomo Molteni - ci ha detto il presidente Crippa - e l'amico Aleandro Bonanomi. Senza di loro non so se saremmo riusciti a reperire le apparecchiature sanitarie e a concretizzare tutte le spedizioni che abbiamo effettuato".
E mentre il prezioso carico era in viaggio verso l'Ucraina i volontari dell'associazione erano già al lavoro per un'altra missione umanitaria. Entro fine mese dovrebbe infatti partire, sempre dirette in Ucraina, due autoambulanze, che si aggiungeranno ai quindici mezzi già consegnati in passato.
''Si tratta di automezzi che per vari motivi sono stati dismessi nel nostro Paese. Come associazione provvediamo ad un completo restyling delle ambulanze che poi destiniamo agli ospedali nella regione di Chernigov. Una è destinata all'ospedale per malattie infettive di Novyy Bilous e l'altra al nosocomio provinciale di Kozelets. Domenica prossima alle ore 12 davanti alla chiesa parrocchiale di Cassago è in programma la cerimonia di benedizione dei due mezzi, che nelle prossime settimane verranno portati in Ucraina. Ovviamente sono tutti invitati alla cerimonia, che per la nostra associazione ha un grande valore. Infatti i due mezzi sono in memoria di due volontari che purtroppo ci hanno lasciati, si tratta di Sergio Redaelli e Giancarlo Minella. Due persone che hanno fatto molto per la nostra associazione''.

I volontari di "Cassago chiama Chernobyl", sperano però di poter presto riprendere anche l'ospitalità dei bambini di Kiev, attività per cui l'associazione è stata costituita appunto 25 anni fa.
L'ultima volta che i volontari hanno abbracciato i "loro" ragazzi è stato nel gennaio del 2020 al termine delle vacanze di Natale. Quando si sono salutati ancora non sapevano che a causa del Covid non si sarebbero rivisti per un lungo periodo.
''Stiamo attendendo con ansia la sottoscrizione del protocollo da parte del Ministero per riprendere l'ospitalità dei ragazzi - ha concluso Crippa - purtroppo però al momento non ci sono ancora certezze anche se ci auguriamo che sia solo questione di qualche settimana''.

Angelo Baiguini
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