Correzzana: il casatese Pierangelo Colombo presenta il suo ultimo libro

Pierangelo Colombo
Leggero, colorato e introspettivo: sono questi i tre aggettivi con i quali Pierangelo Colombo, autore di ''Come un temporale estivo'', descrive il suo ultimo libro per ragazzi e adulti.
Accompagnato dall'editore della casa PortoSeguro, infatti, ieri sera lo scrittore casatese ha presentato al pubblico del Tijuana Bistrot di Correzzana la sua ultima fatica editoriale, spiegandone la trama, i temi e i vari spunti di riflessione e catturando l'attenzione dei presenti sin dalle prime affermazioni.
Il libro racconta infatti la storia di Laura, una ragazza di quindici anni in un'odiata vacanza con i genitori. È irascibile, polemica, annoiata e fa di tutto per farlo pesare. Preferirebbe trovarsi in qualsiasi altro angolo del mondo piuttosto che con i suoi due vecchi in un paesello sperduto sulle montagne a poche ora da casa. Dopo i primi giorni di tedio, però, conosce due ragazzi, adolescenti anch'essi, due ragazzi fuori dal comune, del tutto differenti dei coetanei che abitualmente frequenta in città. Il primo con cui stringe amicizia è Marco, timido e frenetico è da subito giudicato "Strano forte", successivamente conosce Red, stravagante quanto misterioso. Nonostante siano l'uno l'antitesi dell'altro, fra i tre nasce un affiatamento che lascia stupita Laura. Il loro è un rapporto basato sulla naturalezza, tanto che la ragazza vi si trova inclusa senza alcuna difficoltà. Nel tempo che trascorrono assieme imparano a conoscersi, scherzano, raccontano sogni e paure. Red, però, ha un segreto che nasconde dietro la propria bizzarria. Segreto che, una volta rivelato a Laura, la sconvolgerà a tal punto da farle vacillare quella che credeva essere delle certezze, dei punti saldi nella propria vita. Una tempesta d'emozioni che investe la ragazza lasciandola confusa, non si riconosce più nella vecchia Laura trovandosi così smarrita. L'arrivo poi di Miriam, la cugina venerata, getta ancor più scompiglio nell'animo della ragazza, che ora vede il mondo attraverso occhi diversi, rivalutando non solo il comportamento egocentrico della cugina, ma anche il proprio modo d'essere.
"Il titolo è un po' una metafora dello stato d'animo con cui la protagonista, Laura, una ragazza adolescente, affronta la vacanza con i genitori. Poiché inserita in un ambiente particolarmente selettivo, infatti, già pensa a quando, a settembre, tornerà a scuola e verrà a sapere che tutti avranno passato l'estate alle Canarie, alle Seychelles e a Ibiza, mentre lei sarà l'unica a essere stata in un piccolo paesino di montagna. La cosa la rende arrabbiata, insofferente e molto annoiata, anche nei confronti dei suoi stessi genitori" ha esordito Colombo presentando la situazione iniziale da cui prende avvio la vicenda, "Per fortuna, però, dopo i primi giorni di noia, conosce due ragazzi: il primo è Marco, un ragazzo timido e chiuso ma frenetico, con degli orari stabiliti e sempre di corsa, fuori dal comune e diverso dai coetanei che frequenta in città; il secondo, invece, è Red, anche lui del tutto diverso in quanto ragazzo estroverso, dai tanti grilli per la testa e con tanta voglia di fare... insomma, movimenta un po' la compagnia. Tutti e tre, pur essendo l'uno l'antitesi dell'altro, riescono a formare un'amicizia totalmente insolita per Laura, per nulla abituata a sentire un legame così forte con i coetanei della sua età. Nell'ambiente in cui è inserita la ragazza, infatti, manca metaforicamente il silenzio, mentre lì in montagna c'è la possibilità di ascoltarsi, di comunicare e per questo di conoscersi".

Pierangelo Colombo e l'editore durante la chiacchierata

Le domande dell'editore hanno scandito schematicamente la presentazione del volume, che è quindi risultata scorrevole e incalzante. Colonna portante della conferenza è stata la riflessione sulla diversità, diffusamente trattata dall'autore: "L'unicità è un valore e ognuno, come individuo, è irripetibile. Se ne accorge molto Laura durante questa vacanza, perché c'è un tratto in cui pensa: "Ma se io Marco e Red li avessi conosciuti nel mio ambiente, cioè a casa mia, a scuola, come mi sarei comportata? Sarei diventata lo stesso loro amica oppure, essendo oramai in un branco e omologata in un gruppo, li avrei - forse non respinti, ma sarei rimasta nel mio gruppo canzonandoli o dando loro delle etichette?". Laura riesce a fare questa amicizia perché è isolata, si trova in un paesino di montagna in cui tutti e tre accantonano il cellulare - non perché non ci sia la rete, ma perché tra loro si trovano talmente bene da dimenticarsi di averlo, ma ma se fosse stata nel suo ambiente, in cuor suo sa che probabilmente non sarebbe riuscita ad accogliere e ad apprezzare questi spunti di diversità, dati dal modo di approcciarsi agli altri, di ascoltarsi, di porsi nei confronti della natura e delle proprie passioni, privo di aggressività e giudizio da parte di Marco e Red ma che probabilmente, nel suo gruppo di città, avrebbe respinto" ha spiegato, a questo proposito.
Nella vita di un adolescente, poi, oltre agli amici, hanno un ruolo predominante anche i genitori. "C'è un momento in particolare in cui Laura dice che in loro vede "tutto ciò che lei non vorrebbe essere": nell'età della fanciullezza, infatti, i genitori sono considerati punto focale e un esempio da seguire, ma quando poi si entra nell'adolescenza si inizia a cercare la propria personalità e quindi a staccarsi da loro. È per questo che Laura vede solo i lati negativi" ha infatti proseguito, introducendo l'altro tema importante affrontato nella narrazione. "Vero è anche, però, che inconsciamente la ragazza sente ancora il bisogno di loro. Quando una sera, riflettendo sul rapporto con Red e Marco, si rende conto della sua grandezza e profondità, sente la necessità di rendere partecipi anche i genitori di questa cosa. Lei sa, però, che sono persone particolarmente selettive, e sentendosi il top di gamma della specie umana, sicuramente avranno da ridire e giudicheranno negativamente i suoi due nuovi amici, e decide di non dire nulla. Si crea così un muro, una barriera difensiva contro di loro, per sfuggire alle loro aspettative" ha aggiunto.

La presentazione, poi, si è conclusa proprio con la spiegazione della citazione riportata a inizio libro, particolarmente indicata per il tema trattato: "Ci sono soltanto due lasciti durevoli che possiamo sperare di dare ai nostri figli, uno sono le radici, l'altro le ali". "Anche grazie all'esperienza con mia figlia, quando era adolescente, mi sono reso conto dei diversi metodi di approccio ai problemi che i ragazzi e gli adulti hanno nei confronti di questa età. Sembra che una volta usciti dall'adolescenza ci si ricordi solo del positivo e della gioventù andata, e ci si dimentichi invece della sofferenza e del travaglio emotivo e interiore che invece caratterizzano quel periodo, portando quindi a minimizzare ciò che invece un ragazzo vive. Per questo capirsi diventa difficile" racconta infatti Colombo, "Il mondo di un adolescente e quello di un adulto sono diversi, perché il primo ha l'energia, la positività e la voglia di mettersi in gioco, il secondo ha invece l'esperienza. Allora penso che questa frase voglia invitare proprio, nonostante la distanza, a fornire ai propri figli la conoscenza, ma anche le ali perché siano poi loro, grazie a ciò che abbiamo dato, a fare la loro vita e le loro esperienze".
L'esposizione si è quindi chiusa con uno spazio per le domande dei presenti, che hanno mostrato grande interesse e partecipazione. È stato inoltre possibile acquistare delle copie del libro, disponibile anche online e nella propria libreria di fiducia.

G.G.
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