Oggiono: Coro Grigna e una cerimonia in piazza per il 90° di fondazione degli Alpini

Festeggiamenti a non finire per il gruppo Alpini di Oggiono che, in occasione del novantesimo anniversario di fondazione, ha organizzato una serie di iniziative con il patrocinio e il contributo del Comune.


A partire dal concerto del Coro Grigna che si è esibito nella serata di sabato al PalaBachelet. Stamani invece le celebrazioni sono entrate nel vito in Piazza Manzoni, dove sono intervenute moltissime autorità, tra cui il presidente della sezione di Lecco Marco Magni, il sindaco di Oggiono Chiara Narciso, l’onorevole Roberto Paolo Ferrari e il capogruppo Mariano Spreafico.



Nel cuore della città infatti, si è tenuta la cerimonia dell’alzabandiera, seguita dalla deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti, il tutto allietato dall’accompagnamento musicale eseguito dal Corpo Marco D'Oggiono.
Hanno presenziato poi vari gagliardetti – da ogni parte del nord Italia- e una serie di vessilli sezionali: Lecco, Colico, Alessandria, Modena, Valtellina e Como, senza dimenticare la presenza della Federazione Nastro Azzurro di Lecco e l’International Federation of Mountain Soldiers.




All’inizio della cerimonia, alle 10.30, è avvenuto il tradizionale rito dell’alzabandiera, un momento molto emozionante anche grazie all’accompagnamento musicale. Il primo a prendere la parola è stato, naturalmente, il capogruppo delle penne nere di Oggiono, Mariano Spreafico. ''Ringrazio tutti i presenti per essere qui oggi in occasione della celebrazione del novantesimo anniversario dalla fondazione del gruppo. I miei alpini hanno dato fondo alle forze e hanno cercato di sopperire ai numeri con la qualità; spesso, alla forza, hanno messo davanti l’intelligenza e quindi ottimizzando le risorse siamo riusciti a dare vita a questa festa. Questo è simbolo dell’impegno che ci mettono gli alpini: se qualcuno ci aiuterà speriamo di poter mandare avanti questo gruppo e i nostri valori per tempo fino ad arrivare a festeggiare il centenario''.

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Spazio dunque ad un'emozionata prima cittadina Chiara Narciso, che si è detta felice ed orgogliosa di essere presente con la fascia tricolore per festeggiare l’importantissimo traguardo raggiunto dalle penne nere. ''Sono entusiasta di poter ospitare nella nostra città rappresentanti di tanti gruppi e proprio a loro rivolgo il saluto dell’amministrazione comunale in toto'' ha esordito.



''Inoltre, ci tengo a congratularmi con il capogruppo Mariano che ha chiesto e proposto questa giornata quando vi erano tante incertezze, ma lui, con la sua costanza, ci ha creduto fin dall’inizio. Per noi oggionesi è un orgoglio avere un gruppo alpini così longevo, attivo e collaborativo e approfitto per ringraziarvi per ciò che avete fatto fate e continuerete a fare. Con la vostra operosità costante e discreta simboleggiate ideali che tutti dovrebbero portare avanti: siete una presenza preziosa per la nostra città che ci consente di non dimenticare ciò che è accaduto e portare avanti il ricordo di numerosi Alpini che hanno combattuto e sono morti per permetterci di vivere nella pace e nella libertà''.



Ha poi concluso il suo discorso, tra gli applausi dei presenti, con una frase pronunciata da Papa Giovanni Paolo II durante l’adunata nella città di Roma del 1979: ''Amate il vostro paese, il vostro quartiere, la vostra città! Ognuno dia il suo contributo di impegno, di servizio, di carità, specialmente verso i sofferenti e i bisognosi, per creare centri di solidarietà, affinché nessuno si senta solo ed emarginato a causa dell’egoismo''.
All’intervento del sindaco ha fatto seguito quello del maggiore Giovanni Spreafico, Alpino dell'Esercito, che, come ha ricordato il capogruppo oggionese, è nipote di un grande reduce dei fronti della seconda guerra mondiale. ''E’ veramente bello vedere un paese che si riunisce: questo simboleggia il fatto che nonostante le difficoltà facciamo parte di un Paese vivo e vitale, Oggiono ne è la dimostrazione. È per me la prima volta che rappresento gli alpini in servizio ed è proprio per questo che mi fa onore essere all’ombra di un monumento che porta i cognomi dei nostri nonni morti in guerra per noi''.



Spazio quindi all’onorevole Ferrari, che si è rivolto a tutti i presenti pronunciando un discorso molto emozionante. ''La presenza di così tanti vessilli e gagliardetti è un significato importante per gli alpini di Oggiono che vedono, soprattutto in questo periodo, ridotti i numeri ma non le forze. Lo scorso 15 ottobre sono trascorsi 149 anni dalla fondazione del corpo ed anche oggi siamo qui per ricordare un importantissimo traguardo. La peculiarità di quegli uomini che hanno combattuto per noi tutti non fu solo quella di essere valorosi militari: va sottolineata la loro capacità di costituirsi in gruppo continuando, al termine della guerra, a perpetuare lo spirito altruistico che avevano appreso sul campo. Nonostante il venir meno del servizio militare anche durante questa crisi pandemica gli Alpini in armi e in congedo non mancano di dare il loro prezioso contributo alla società, ad esempio con il servizio svolto presso gli Hub vaccinali e i punti dedicati ai tamponi''.



''L’anno prossimo avremo la possibilità di festeggiare i 150 anni dalla fondazione del corpo e anche il raduno a lecco in occasione del secondo raggruppamento” ha detto l’onorevole Ferrari, prima di concludere con una frase ad effetto: ''gli Alpini non possono posare il cappello: anzi, sempre con il cappello in testa devono andare avanti a lavorare per i nostri territori e far capire che lo spirito alpino è sempre vivo nelle nostre comunità”.



L’ultimo a prendere la parola è stato il presidente della sezione di Lecco, Marco Magni, che ha portato a tutti i presenti il saluto a nome del numero uno delle penne nere nazionali e dei due comandanti del Quinto alpini (Gualtieri e Cigolini) e ha poi rivolto il suo saluto (e quello di tutto il consiglio della sezione di Lecco) anche ai volontari della protezione civile.

''Il nostro futuro dipende da noi: dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti per la nostra strada'' ha affermato. ''Durante il periodo della pandemia abbiamo perso l’entusiasmo di ritrovarci. È giunto ora il momento di far vedere che noi alpini abbiamo un’arma, simbolo di umiltà e di senso di dovere: questa è il nostro cappello che da speranza alla gente, agli anziani, ai ragazzi che sono il nostro futuro per i quali abbiamo il dovere di costruire il sentiero da percorrere. Abbiamo il dovere di non chiuderci in polemiche e in discorsi inutili: per questo auguro agli alpini di Oggiono tutto il bene possibile e il raggiungimento di altri traguardi. Noi Alpini ci siamo per il bene della gente, per il futuro e scrivere la storia del paese'' ha concluso.



In chiusura di cerimonia il capogruppo Spreafico ha pronunciato una frase conclusiva, che al suo interno contiene il senso di questa giornata. ''Noi alpini di Oggiono oggi siamo finalmente tornati a volare e speriamo di farlo per sempre insieme a tutti voi''. Le penne nere oggionesi, insieme ai componenti delle varie sezioni presenti, alle autorità e ai cittadini, si è spostato presso la chiesa parrocchiale di Santa Eufemia di Oggiono dove il parroco don Maurizio Mottadelli ha celebrato la messa.
S.L.F.
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