Oggiono: Dario Riva vince un concorso fotografico in Serbia
La passione per la fotografia lo accompagna sin dagli anni Ottanta e, da allora, imbracciando la macchina fotografica è pronto a immortalare scatti di vita quotidiana e sportiva. Negli anni ha inanellato una serie innumerevole di successi, ricevendo premi, anche internazionali: Dario Riva, fotografo e vice presidente del foto club ricerca e proposta di Dolzago, non ne fa vanto e preferisce mantenere un basso profilo.
L'ultimo riconoscimento risale a poche settimane fa, quando, partecipando con 84 immagini a un concorso del circuito "Shadow Hunter" in Serbia, ha ricevuto 12 premi nelle dodici sezioni di concorso tra cui c'erano hadow hunter, momento decisivo, fotogiornalismo, foto di viaggio, ritratto, nudo, bambini, geometrie, natura, colori e bianco e nero libero. "Non mi aspettavo così tanti premi, peraltro in un concorso internazionale".
"Partecipo ai concorsi sin dagli anni ‘80. Avevo cominciato a fare qualche foto come auto didatta e poi mi sono iscritto a un corso di fotografia organizzato dal club di Oggiono, poi trasferito a Dolzago - racconta - Il gruppo era iscritto alla federazione italiana associazioni fotografiche (Fiaf): questo consentiva di partecipare ai concorsi e vedere i lavori degli altri fotoclub. Così ho imparato, affinato le abilità con l'intenzione di migliorare. Ho iniziato a fare concorsi in zona e, quando ho cominciato a migliorare, venivo ammesso e mi iscrivevo a quelli di alto livello".
Certo, erano altri tempi quelli prima dell'avvento del digitale: "Quando c'era l'analogico, andava stampata la foto e spedita, era un po' oneroso, quindi si partecipava a meno concorsi. Oggi invece, non ci sono questi costi aggiuntivi e diventa più semplice partecipare". Dario Riva appartiene alla vecchia scuola: "Preferivo l'analogico perché le foto dovevano essere buone allo scatto. Una volta scartata la diapositiva significava che avevi sbagliato mentre oggi con Photoshop si può rimediare in qualunque momento. Prima contava l'abilità del fotografo perché non potevi tagliare la diapositiva, mentre oggi conta di più la post produzione rispetto allo scatto. Io invece preferisco bene la foto, ma nei concorsi si vede di tutto, tanto che in alcuni, sopratutto quelli a tema paesaggio e natura, viene chiesto il file grezzo per accertare che non ci siano state modifiche rispetto all'originale e che non sia stata costruita artificialmente. Il file grezzo, secondo me, va lavorato modificando il contrasto, le luci e le ombre. Se la foto è fatta bene, si è già all'80% del lavoro".
Il giudizio sull'immagine cambia però molto rispetto al paese di concorso e alla giuria presente: "Nei paesi balcanici, vengo premiato spesso - commenta - Faccio fatica in India perché hanno un'altra concezione e amano le foto molto colorate. Nell'est Europa apprezzano di più il ritratto e il nudo artistico, mentre nei paesi nordici quelle naturalistiche e umoristiche; in Inghilterra piacciono le foto sportive. Nei paesi asiatici come la Cina e Hong Kong, sono in voga foto che riguardano la vita umana e la tradizione".
Un altro premio, piuttosto conosciuto nel settore, ricevuto dal fotografo di Oggiono è il Nikon Photo Contest, nel 1992: "È un concorso biennale e quella volta sono stato premiato su 25.000 fotografi partecipanti. Il tema era un piccolo dono: a quei tempi fotografavo le cascine della zona e il lavoro dei contadini. Mentre parlavo con una coppia di signori, sono arrivati due bambini che hanno consegnato alla nonna un mazzo di fiori da campo. Con quell'immagine ho poi vinto anche altri concorsi".
Altri premi sono stati ricevuti, nei due anni in cui è stato organizzato il concorso, al Ballantine's, la società produttrice di un marchio di whisky o nei concorsi con portfolio nei quali si deve presentare una sorta di progetto, con una serie di istantanee che hanno un filo conduttore.
M.Mau.