Sirtori: Emilio Padoa Schioppa ospite della rassegna Grandangolo

Nell'ambito del progetto "Album - Brianza paesaggio aperto" hanno preso il via una serie di appuntamenti promossi dal Consorzio Brianteo Villa Greppi che vogliono aprire lo sguardo e approfondire il tema del paesaggio attraverso un approccio multidisciplinare, grazie alla partecipazione di personalità di primo piano del mondo della cultura come architetti e urbanisti, ma anche letterati, filosofi e scienziati che aiutano a osservare il territorio e l'ambiente da diversi punti di vista.
La rassegna - a cura del giornalista Daniele Frisco - si intitola ''Grandangolo'' e punta ad approfondire diversi temi: dalla definizione di paesaggio alla sua rappresentazione nell'arte e nella storia, dalle prospettive future dell'abitare all'emergenza climatica, fino ad arrivare alla riflessione sui paesaggi urbani e su quelli naturali.

Da sinistra il giornalista Daniele Frisco, Emilio Padoa Schioppa, la vice presidente
del Consorzio Marta Comi e Laura Caspani, consulente per il progetto Album- Paesaggio Aperto


Nella serata di mercoledì 20 ottobre ospite di Villa Patrizia, a Bevera di Sirtori, è stato Emilio Padoa Schioppa, docente di ecologia del paesaggio e didattica della biologia all'Università di Milano-Bicocca, ateneo presso il quale ha contribuito a fondare l'Unità di ricerca di ecologia del paesaggio; attualmente detiene inoltre la carica di presidente della Società italiana di ecologia del paesaggio.
''Antropocene, una nuova epoca per la Terra, una sfida per l'umanità'' il titolo del suo intervento, in cui il professore ha spiegato la in primis la definizione del termine e gli effetti che l'avvento dell'uomo ha causato alla terra.

L'Antropocene infatti è l'epoca storica in cui è cambiato l'equilibrio del mondo intero e uno scienziato di fama mondiale di nome Crutzen ha inserito il termine antropocene nella storia biologica della Terra.
Ma quando è iniziata? Gli studiosi hanno formulato cinque ipotesi secondo le quali l'uomo abbia portato dei cambiamenti irreversibili sul nostro pianeta.
La prima ipotesi si riferisce all'avvento dell'homo sapiens che esce dall'Africa e si sposta in altri continenti (50 mila-10 mila anni fa) diventando cacciatore iniziando ad utilizzare armi e fuoco che hanno portato all'estinzione di mammiferi di grandi dimensioni e il cambiamento radicale della vegetazione.

La seconda supposizione invece ritiene che sia stato l'inizio dell'agricoltura a cambiare il pianeta (11 mila-3 mila anni fa)iche ha portato attraverso fenomeni come la deforestazione ad un'alterazione dei cicli biogeochimici e l'aumento della co2 atmoferica.
La terza invece si riferisce a quando gli europei arrivano in America (tra 1492 e 1600 dc) che ha portato ad un'omogeneizzazione biologica globale e una diminuzione co2 atmosferica.
Le ultime due ipotesi infine, si riferiscono rispettivamente all'avvento della rivoluzione industriale nel XVIII e l'energia nucleare dal 1950.

Secondo il relatore oggi dobbiamo invertire la rotta e passare alla sostenibilità: l'uomo al contrario continua a provocare danni irreparabili attraverso diffusione di materiali tossici e l'utlizzo di plastiche e microplastiche e questo causa anche l'estinzione di migliaia di specie l'anno. L'unica chance che abbiamo è quella di passare immediatamente alla sostenibilità che, come spiega Padoa Schioppa nel suo libro, è una ciambella per la terra che ha bisogno del nostro aiuto per essere salvata. E' necessario che tutte le potenze mondiali entrino in gioco per salvare l'umanità in giustizia soprattutto delle generazioni future.
L'incontro si è concluso con un invito alla riflessione e una speranza che si possa rientrare in una zona si salvataggio in cui il pianeta sia al sicuro. Questa tematica è molto sentita dai giovani che erano numerosi all'incontro e si stanno impegnando per salvaguardare il pianeta e hanno posto diverse domande al relatore per agire nel modo corretto in nome della sostenibilità.
M.T.
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