Cremella: vandalismi alla sede degli alpini. Il capogruppo, ''siamo delusi, bisogna intervenire''

Vandalismi alla sede del gruppo alpini di Cremella in Via don Caccia. E' accaduto ieri sera poco prima delle ore 18 quando ignoti hanno preso di mira senza alcun motivo, le strutture di proprietà delle penne nere, lasciando alle loro spalle un gran disordine ma soprattutto tanta amarezza fra i volontari guidati da Alessandro Brivio. Una ''ragazzata'' con tutta probabilità: non è stato infatti rubato nulla, ma i danni - alle strutture ma soprattutto al morale del gruppo - sono stati parecchi.

Un'immagine di repertorio degli Alpini di Cremella. Al centro il capogruppo Brivio

''Ci ha chiamati un amico che stava facendo una passeggiata con il cane e ha visto tutto sottosopra. A quel punto insieme al mio vice Franco Panzeri, siamo andati a vedere cosa fosse successo. Inutile spiegare la delusione che abbiamo provato in quel momento'' ci ha riferito il capogruppo cremellese.

Pur non essendo riusciti ad accedere alla sede, i vandali dall'esterno hanno ribaltato la piastra utilizzata per preparare le costine, danneggiando la maniglia della porta di ingresso e gettando le fioriere e le panchine verso il vicino campo di calcio. Hanno inoltre tolto alcune delle pietre della scala esterna.

Oltre alla comprensibile rabbia per i danni materiali causati alle strutture del gruppo Alpini - che nel frattempo hanno presentato denuncia contro ignoti ai carabinieri della locale stazione - il capogruppo ha voluto condividere una riflessione più ampia.

''Le istituzioni dovrebbero fare qualcosa per questi ragazzi. Va dato un segnale forte. Al di là dei danni materiali, credo ci sia un malessere di fondo che va in qualche modo affrontato con dei progetti o delle iniziative mirate. Sarò ripetitivo, ma a mio parere la reintroduzione del servizio militare o civile consentirebbe di affermare quei valori di educazione civica che sono alla base della convivenza quotidiana e del rispetto'' ha detto il capogruppo Brivio. ''Non faccio di tutta l'erba un fascio, ma qualcosa va fatto. Nel nostro piccolo è il terzo episodio di questo genere che subiamo dopo il furto della bandiera tricolore e del decespugliatore. Cosa aspettiamo a fare qualcosa prima che la situazione peggiori?''.
G. C.
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