Annone: 5 anni dal crollo del ponte. Messa e fiori sul posto
Era il 28 ottobre 2016, un venerdì sera. Tanti automobilisti sulla superstrada 36 sfrecciavano veloci, pronti per un fine settimana nelle seconde case o per raggiungere la famiglia e trascorrere finalmente del tempo insieme. Claudio Bertini, 68enne, ex professore di educazione fisica in pensione, non ha mai raggiunto la propria abitazione a Civate. La sua vita si è spezzata al chilometro 41,200 dell'arteria che mette in collegamento Milano e la Valtellina: l'impalcato sovrastante, lungo la strada provinciale 49, è crollato improvvisamente al passaggio di un auto articolato carico di materiale ferroso, ormai agli ultimi metri prima della destinazione. Un enorme blocco di cemento ha schiacciato l'Audi bianca guidata dal civatese, non lasciandogli scampo.
Nella serata di ieri, mercoledì 27 ottobre, proprio in sua memoria è stata celebrata un funzione religiosa nella chiesa parrocchiale di Annone Brianza, un rito che si ripete da cinque anni per non dimenticare quanto accaduto. Don Davide Consonni ha presieduto la cerimonia, alla presenza della vedova Augusta, accompagnata da alcuni famigliari e dai sindaci del territorio: Patrizio Sidoti per Annone, Luisa Airoldi per Cesana, Angelo Isella per Civate, mentre un impegno ha impedito al sindaco di Suello, Angelo Valsecchi, di essere lontano fisicamente, ma vicino con il pensiero. Questa mattina, giovedì 28 ottobre 2021, è stato invece apposto un vaso di fiori al ponte: un gesto semplice che aiuta, però, a soffermarsi sull'incidente e soprattutto le sue gravi conseguenze.
Nei cinque anni appena trascorsi, abbiamo assistito alla costruzione del nuovo ponte di collegamento, realizzato in tre anni e all'apertura della pista ciclopedonale avvenuta pochi mesi fa.
''Credo che non avrebbero dovuto far passare il tir sopra il ponte per evitare il peggio, ma d'altra parte ritengo anche che fosse un momento molto difficile per chi doveva decidere, assumendosi la responsabilità di chiudere un ponte di collegamento in un venerdì sera quando tutti hanno fretta di correre a casa o a fare il fine settimana. È sempre troppo facile dire a posteriori che si sarebbe potuto chiudere'' la riflessione del sindaco Sidoti.
