Cassago Chiama Chernobyl consegna le due ambulanze e inaugura la palestra a Chernihiv

Il progetto dell'associazione di "Cassago Chiama Chernobyl" prosegue nel suo cammino di aiuto della comunità ucraina e mantiene le promesse fatte.

Il taglio del nastro delle due ambulanze

Al centro Armando Crippa

La prima tappa della spedizione cassaghese si è però avuta con l'inaugurazione di una palestra per bambini diversamente abili al policlinico di Chernihiv, alla quale "Cassago Chiama Chernobyl" ha donato l'attrezzatura adeguata per aiutare l'attività motoria dei bambini.

Simbolicamente, sull'entrata della palestra è stata apposta una targa commemorativa in onore di Sergio e Giancarlo in memoria di quello che hanno fatto per l'associazione e per i tanti bambini durante la loro vita.

Il giorno seguente, giovedì 28 ottobre, i volontari di Cassago hanno consegnato a Kozelets - cittadina che si trova a 60 km a sud di Chernihiv - l'ambulanza dedicata ai fratelli di Roverè Veronese. Armando Crippa e gli altri volontari sono stati accolti calorosamente dalla comunità di Kozelets: le ragazze hanno indossato per l'occasione il costume tradizionale che si usa per le cerimonie importanti ed è stato consegnato ai volontari il pane Karavaj, che solitamente viene dato in regalo come simbolo di benvenuto e in segno di riconoscenza e amicizia ad ospiti importanti.

Venerdì 29 ottobre è invece toccato all'ospedale di Novyy Bilous ricevere il dono di un'ambulanza dell'associazione di Cassago Chiama Chernobyl, questa volta era quella dedicata ai due volontari scomparsi dell'associazione. Per l'occasione anche l'ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, era presente alla cerimonia in compagnia della moglie ucraina, nativa proprio della regione di Chernihiv, e del primo segretario, il dottore Enrico Barbato. Il pane dell'amicizia Karavaj è stato simbolicamente donato anche in questa seconda occasione.

Due ambulanze che per il nostro sistema sanitario erano ormai rottamabili hanno riacquistato nuova vita in terra ucraina grazie alla lungimiranza e al lavoro silenzioso dell'associazione cassaghese.
M. Bis.
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