Viganò, 4 Novembre: gli Alpini e il Comune ricordano la ricorrenza

Ben due le cerimonie organizzate in occasione della Festa dell'Unità Nazionale e in memoria ai caduti per la Patria a Viganò.
La prima si è tenuta nella serata di ieri, durante la quale il gruppo Alpini si è riunito intorno al monumento ai caduti, nella zona del cimitero: un momento semplice ma ricco di significato, aperto dalle parole del capogruppo Mauro Fumagalli.

Il sindaco Fabio Bertarini con i piccoli alunni della scuola dell'infanzia

''Stringersi intorno a questo monumento, essere memoria degli eventi accaduti, è ciò che appartiene alla storia della nostra associazione. Vogliamo anche ricordare il centenario di transazione del milite ignoto, simbolo della sofferenza, del sacrificio e dei tanti atti eroici compiuti durante la Prima Guerra Mondiale'' ha affermato il capogruppo per poi ricordare anche tutti coloro che hanno perso la vita durante la pandemia. ''È doveroso ricordare tutte le vittime della pandemia che ci ha colpito in questi due anni, in modo particolare i tanti Alpini andati avanti. Noi ora, come cento anni fa, non abbiamo esitato e non esiteremo a metterci a disposizione delle nostre amministrazioni, delle istituzioni ma soprattutto a servizio dei più deboli'' ha concluso. Presenti alla commemorazione anche il primo cittadino Fabio Bertarini, il vice Renato Ghezzi e alcuni consiglieri. La cerimonia è terminata con un momento di silenzio, seguito dall'intonazione dell'Inno Nazionale e dalla lettura della preghiera dell'Alpino.

Nella giornata di oggi invece, si è tenuta la celebre cerimonia della deposizione della corona di alloro e dell'alzabandiera, sempre nei pressi del monumento ai caduti ''Libertà che sale''.
Il primo a prendere la parola è stato il vice sindaco Ghezzi, che ha ringraziato per la presenza i bambini della scuola materna A. Nobili e i ragazzi di quarta e quinta della scuola primaria De Capitani. Presente ovviamente il sindaco Bertarini, una delegazione del gruppo Alpini e alcuni consiglieri.

In primo piano il sindaco Fabio Bertarini e alle sue spalle il vice Renato Ghezzi

''Sono fermamente convinto che con la guerra tutto sia perduto, mentre con la pace tutto è possibile'' ha detto in apertura il vice sindaco Renato Ghezzi. ''A voi bambini, la mia speranza è che siate portatori di pace e che ognuno di noi sia pieno di riconoscenza per la libertà che viviamo oggi, che ci è stata donata da coloro che in guerra hanno perso la vita per noi''.
La parola è poi passata alle insegnanti della scuola primaria, che hanno illustrato il progetto svolto dai bambini nel ricostruire le vicende storiche della Prima Guerra Mondiale, anche con l'aiuto di un "piccolo storico" della classe, Christian.

''In questo momento, nel mondo, ci sono più di 70 situazioni di guerra: noi bambini italiani siamo fortunati perché nella nostra Costituzione è dichiarato forte e chiaro che l'Italia ripudia i conflitti armati'' hanno iniziato i bambini. ''Siamo qui, tutti insieme, per ricordare tutti i caduti e festeggiare coloro che ogni giorno lottano per contrastare le ingiustizie'' hanno concluso, per poi leggere di fronte ai presenti le poesie "Vola la libertà" di Rita Sabatini e "Scopri l'amore" di Gandhi.

I bambini della scuola dell'infanzia, invece, hanno consegnato al sindaco alcuni disegni rappresentanti l'arcobaleno da loro realizzati dopo aver ascoltato le parole di Papa Francesco.

Prima della lettura della preghiera dell'Alpino, ha preso la parola proprio il sindaco Fabio Bertarini. "Sono passati più di 100 anni dalla fine della Prima Guerra. Nonostante ciò è nostro dovere non dimenticare i sacrifici e le sofferenze che i soldati, persone proprio come noi, hanno vissuto e il dolore che hanno provato nel vedersi strappati dagli affetti. La guerra porta morte e distruzione: è necessario per questo che il ricordo permanga nelle nostre menti e che non venga voltata pagina come si fa con un vecchio libro bensì che il ricordo stesso ci porti a riflettere per far sì che il passato, tragico, possa essere utile per le scelte fatte nel presente. Tanti giovani pieni di sogni che non hanno potuto realizzare hanno dato la loro vita sul Grappa e sul Piave: questo deve suscitare nel nostro cuore sentimenti di gratitudine" ha concluso il primo cittadino, tra gli applausi dei presenti.

S.L.F.
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