Viganò, 4 Novembre: gli Alpini e il Comune ricordano la ricorrenza
Il sindaco Fabio Bertarini con i piccoli alunni della scuola dell'infanzia
Nella giornata di oggi invece, si è tenuta la celebre cerimonia della deposizione della corona di alloro e dell'alzabandiera, sempre nei pressi del monumento ai caduti ''Libertà che sale''.
Il primo a prendere la parola è stato il vice sindaco Ghezzi, che ha ringraziato per la presenza i bambini della scuola materna A. Nobili e i ragazzi di quarta e quinta della scuola primaria De Capitani. Presente ovviamente il sindaco Bertarini, una delegazione del gruppo Alpini e alcuni consiglieri.
In primo piano il sindaco Fabio Bertarini e alle sue spalle il vice Renato Ghezzi
''Sono fermamente convinto che con la guerra tutto sia perduto, mentre con la pace tutto è possibile'' ha detto in apertura il vice sindaco Renato Ghezzi. ''A voi bambini, la mia speranza è che siate portatori di pace e che ognuno di noi sia pieno di riconoscenza per la libertà che viviamo oggi, che ci è stata donata da coloro che in guerra hanno perso la vita per noi''.
La parola è poi passata alle insegnanti della scuola primaria, che hanno illustrato il progetto svolto dai bambini nel ricostruire le vicende storiche della Prima Guerra Mondiale, anche con l'aiuto di un "piccolo storico" della classe, Christian.
''In questo momento, nel mondo, ci sono più di 70 situazioni di guerra: noi bambini italiani siamo fortunati perché nella nostra Costituzione è dichiarato forte e chiaro che l'Italia ripudia i conflitti armati'' hanno iniziato i bambini. ''Siamo qui, tutti insieme, per ricordare tutti i caduti e festeggiare coloro che ogni giorno lottano per contrastare le ingiustizie'' hanno concluso, per poi leggere di fronte ai presenti le poesie "Vola la libertà" di Rita Sabatini e "Scopri l'amore" di Gandhi.
I bambini della scuola dell'infanzia, invece, hanno consegnato al sindaco alcuni disegni rappresentanti l'arcobaleno da loro realizzati dopo aver ascoltato le parole di Papa Francesco.
Prima della lettura della preghiera dell'Alpino, ha preso la parola proprio il sindaco Fabio Bertarini. "Sono passati più di 100 anni dalla fine della Prima Guerra. Nonostante ciò è nostro dovere non dimenticare i sacrifici e le sofferenze che i soldati, persone proprio come noi, hanno vissuto e il dolore che hanno provato nel vedersi strappati dagli affetti. La guerra porta morte e distruzione: è necessario per questo che il ricordo permanga nelle nostre menti e che non venga voltata pagina come si fa con un vecchio libro bensì che il ricordo stesso ci porti a riflettere per far sì che il passato, tragico, possa essere utile per le scelte fatte nel presente. Tanti giovani pieni di sogni che non hanno potuto realizzare hanno dato la loro vita sul Grappa e sul Piave: questo deve suscitare nel nostro cuore sentimenti di gratitudine" ha concluso il primo cittadino, tra gli applausi dei presenti.