Barzago: presentata mostra sulla S.Croce in chiesa per il centenario dell’incoronazione

Il 21 novembre 1921 il Crocifisso al quale è molto devota la comunità di Barzago venne incoronato dal neo-arcivescovo di Milano, Card. Achille Ratti all'offertorio della messa e come vuole la tradizione, fu proprio San Carlo Borromeo, 400 anni fa, a donare la corona alla pastorale di San Bartolomeo.

Un secolo più tardi la tradizione è ancora viva e anche quest'anno in occasione della ricorrenza dell'incoronazione del santo crocifisso, la parrocchia di Barzago ha voluto dedicare alcuni giorni di riflessione e preghiera a questo ricordo, scegliendo quasi per caso la sera di giovedì 4, giorno in cui cade la solennità di San Borromeo, per presentare la mostra: "Aggrappati alla croce: la croce illustrata nell'arte e nella pietà cristiana".

Al microfono don Guido Limonta

Si tratta di una raccolta di immagini e testi esposti nella chiesetta adiacente alla Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo che hanno come protagonista proprio la croce e che sarà aperta al pubblico fino al 14 di novembre. Per la ricorrenza, la comunità con il consiglio parrocchiale hanno deciso infatti di coinvolgere don Guido Limonta, vicario parrocchiale a Missaglia per presentare la mostra che era in precedenza stata esposta per l'adorazione del famoso crocifisso di Maresso proveniente dalla chiesa di Sant'Ambrogio.

Nella serata di giovedì, quindi, nella chiesa parrocchiale don Guido, coadiuvato dal parroco di Barzago, don Giovanni Colombo, ha ripercorso con delle slide la storia e i diversi significati della rappresentazione della croce nell'arte cristiana per il pubblico presente, soffermandosi su ciascuna delle 18 tavole esposte nella chiesetta a fianco. Impossibile descrivere tutte le tavole in maniera precisa e appassionata come ha invece fatto lo stesso don Guido, ma nel citarne alcune si può ad esempio fare riferimento alla prima tela esposta, dedicata ai cristiani delle prime persecuzioni religiose, quando era vietato raffigurare la croce perché considerata simbolo di morte e schiavitù, oltre a costituire un possibile motivo di scherno da parte dei pagani.

Il parroco don Giovanni Colombo

Al contrario, i cristiani preferivano raffigurare l'immagine del buon pastore che guida le sue pecore, oppure il simbolo del pesce, la cui parola in greco è formata da 5 lettere che ben rappresentano 5 caratteristiche del Cristo, o ancora la t minuscola che assomiglia a una piccola croce. Un'altra tavola mostra invece la rappresentazione della croce nell'era costantiniana dove si ritrova la prima rappresentazione di Cristo crocifisso ma senza nessuna traccia ancora della croce. Don Guido ha poi parlato della croce con il volto di Gesù sul centro, che all'epoca veniva realizzata con gemme per esprimere la gloria del messaggio di Dio e allontanare l'idea della croce come strumento di morte.

Ritroviamo poi le immagini della fusione del buon pastore con il Cristo "pantocrator", ovvero Gesù nato e risorto che esprime la sua forza e bellezza con la sola espressione regale del viso e del corpo. Altre tavole rappresentano alcuni momenti significativi della vita e passione di Gesù, come il ritrovamento della croce, la croce nuda senza Cristo, gli strumenti della passione, la regalità di Cristo sulla croce e dallo schiodare dalla croce alla pietà quando Gesù scende tra le braccia della Vergine, episodio che ispira le famose pietà di Michelangelo nelle due versioni.

Infine, don Guido ha illustrato la rappresentazione del Golgota attraverso i calvari, le raffigurazioni dei sacri monti con scene della crocifissione e le immagini della via della croce, la via crucis, che appare in sequenza in quasi tutte le chiese. Al termine della presentazione, don Guido ha letto una preghiera finale dedicata al crocifisso e ha invitato i presenti a unirsi in preghiera con lui recitando il Padre Nostro.

A chiudere la serata è stato invece il parroco don Giovanni che ha ricordato che, in qualsivoglia maniera si voglia rappresentare la croce quel che conta davvero è il significato di amore che si cela dietro di esso e che è alla portata di tutti nella sua semplicità e potenza perché nonostante l'umiliazione ricevuta da Gesù, Egli ha deciso di salvare i suoi figli e questo dovrebbe essere un segno di speranza che si dovrebbe trasmettere anche e soprattutto alle nuove generazioni.

Al termine dell'evento i partecipanti hanno quindi potuto recarsi a visitare le tavole nella chiesetta adiacente per ammirarle più da vicino e rileggere i significati che la croce ha assunto nei suoi secoli di storia.
M. B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.