Barzago, 4 Novembre: cerimonia con Alpini, alunni e autorità

Le immagini della cerimonia per il 4 Novembre a Barzago

C'erano anche i bambini della scuola primaria questa mattina a Barzago, dove è stata celebrata la festa del 4 Novembre, alla presenza delle autorità civili, religiose, militari e dei rappresentanti delle associazioni.

La dirigente scolastica dell'ICS di Barzanò, prof.ssa Viviana Patricelli

La giornata si è aperta con il ritrovo alle ore 9.30 presso il municipio dove gli organizzatori, insieme agli Alpini e ad alcuni rappresentanti dell'amministrazione comunale, hanno radunato i partecipanti per raggiungere il vicino monumento ai caduti in via Vittorio Alfieri, in un corteo ordinato e solenne.

Il sindaco Mirko Ceroli

Giunti in prossimità del monumento, il consigliere all'istruzione Cristiano Ratti ha dato il benvenuto a tutti i presenti, coordinando poi i diversi interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata. I primi ad essere ringraziati sono stati i bambini di classe quinta che hanno preso parte alla celebrazione dando il proprio contributo e insieme a loro anche le maestre della scuola e la dirigente scolastica dell'ICS di Barzanò, Viviana Patricelli.

I bambini hanno quindi subito intonato le parole della Guerra di Piero di Fabrizio de Andrè, riportando la cittadinanza riunita dentro il contesto difficile della guerra e nella vita dei soldati al fronte, impegnati in un conflitto a sangue con il nemico.

Al centro il consigliere Cristiano Ratti

È stato poi Padre Stephen Odhiambo a benedire i presenti e la tradizionale corona cerimoniale con il tricolore, la quale è stata deposta ai piedi del monumento da due tra gli alpini presenti in segno di rispetto e riconoscenza per i civili caduti in guerra, alpini che hanno quindi ripetuto lo stesso gesto alla base dell'altro monumento del paese, che testimonia invece il ricordo delle penne nere ''andate avanti''.

A seguire i bambini di quinta hanno condiviso alcuni pensieri e riflessioni sul 4 Novembre, invitando ciascuno a ricordarsi del valore sofferto della libertà non solo in questa ricorrenza bensì tutti i giorni, concludendo con il canto dell'inno di Mameli.

Padre Stephen Odhiambo

L'ultimo a prendere la parola è stato infine il sindaco di Barzago, Mirko Ceroli, del quale riportiamo integralmente il testo del discorso redatto appositamente per l'occasione:
Oggi celebriamo la giornata dedicata all’Unità Nazionale e alle Forze Armate. 103 anni fa si poneva termine al primo e terribile conflitto mondiale. Stiamo parlando di un periodo molto lontano nel tempo ed il rischio dell’oblio è sempre più forte. Ecco perché oggi siamo tutti qui, accanto al nostro Monumento dedicato ai Caduti: istituzioni, adulti e bambini insieme per preservare la memoria, per capire le nostre origini e difendere la nostra identità nazionale in un rinnovato contesto europeo. Saluto e ringrazio per la presenza e la collaborazione padre Stephen, il Gruppo Alpini, le classi quinte della scuola primaria con le insegnanti e la Dirigente Scolastica, il delegato ANPI e i rappresentanti delle associazioni, i consiglieri comunali e tutti i cittadini presenti. Mi complimento per il lavoro svolto dai nostri alunni. Bravi! Il coinvolgimento delle scuole è fondamentale: occorre trasmettere agli studenti il significato dell’evento bellico, con le proprie contraddizioni politiche e soprattutto far comprendere le conseguenze drammatiche subite da tante famiglie che hanno perso i loro cari. Deponendo questa corona e ascoltando il Silenzio, onoriamo e ricordiamo, con riconoscenza e affetto, i caduti in quella guerra: leggendo le lapidi sul Monumento riconosceremo nomi e cognomi dei nostri concittadini. Erano tutti giovani, alcuni padri di famiglia, che per la Patria si ritrovarono nelle trincee e in terre sconosciute, impreparati ad affrontare simili situazioni. Quest’anno la ricorrenza del IV NOVEMBRE vuole testimoniare con più decisione il sacrificio di molte vite, troppe, tra soldati e civili. Esattamente cento anni fa, nella Basilica di Aquileia, una madre di nome Maria, il cui figlio era disperso in guerra, fu chiamata dal Governo a scegliere una delle undici identiche bare di legno contenenti le spoglie di altrettanti soldati non identificati perché resi irriconoscibili dalla violenza della guerra. Quella madre, a nome di tutte le madri che non poterono piangere il proprio figlio, scelse un giovane soldato senza identità che fu tumulato all’Altare della Patria a Roma e che divenne il Milite Ignoto, “un soldato senza nome e senza volto caduto in campo di battaglia”, un simbolo per l’intero Paese. Nei giorni scorsi uno speciale “treno della memoria” ha ripercorso le stesse tappe di cento anni fa, quando il Milite Ignoto dalla Basilica di Aquileia, in Friuli Venezia-Giulia, giunse a Roma. Numerose e partecipate sono state le iniziative organizzate presso le stazioni italiane per questo Centenario. Anche Barzago, intende riconoscere il valore, la vicinanza e la fratellanza verso quel soldato ignoto, pertanto, in occasione del Centenario della traslazione della salma, proporrò al Consiglio Comunale di conferire la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto. Sarà un atto simbolico che però impegna tutti noi, giovani e meno giovani, ognuno nel proprio contesto a mantenere viva e salda la memoria, affinché tragedie come quelle avvenute nel secolo scorso non debbano mai più ripetersi. Dobbiamo impegnarci a costruire insieme una società più equa e inclusiva dove siano la Pace e l’Unità tra i popoli a guidarci. Questo nostro impegno deve essere un esempio per i giovani e per i più piccoli, quindi, cari bambini, conto su di voi. Viva l’Italia unita e democratica e le sue Forze Armate come strumento di pacificazione tra i popoli.

M. B.
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