Garbagnate: vittime della strada, c'è un’associazione

Guidare consapevolmente, rispettando i limiti di velocità. A pagarne le conseguenze sono spesso gli utenti deboli della strada, come accadde ad Alessandro, morto sull'asfalto a 15 anni la sera dell'8 gennaio 2000.
Roberto Merli
, presidente nonché fondatore dell'associazione "condividere la strada della vita" che raduna i parenti delle vittime della strada, ha portato la sua dolorosa testimonianza. "A mio figlio il giudice ha imposto l'obbligo dell'autopsia mentre all'autista non è stato fatto il controllo alcolemico e di droghe. In quei momenti ci si chiede come mai? Non trovavo nessuno, a Brescia, che potesse aiutarmi e così mi sono rivolto all'associazione italiana familiari e vittime della strada onlus". Nel giugno 2002 ha aperto una sede nel suo territorio, diventandone referente provinciale. Negli anni successivi ha dato vita a un'altra associazione allo scopo di fornire assistenza psicologica e legale alle famiglie che si trovano ad affrontare la tragedia della perdita di un parente sulla strada. Brescia è una delle provincie de territorio italiano più colpite da incidenti mortali: in media sono 80 all'anno con un picco, raggiunto nel 1999, di 260 morti in un anno.
"La prevenzione è fondamentale per cercare di far capire prima quello che può succedere e quindi il nostro obiettivo è anche quello di creare una società civile formando le persone - afferma Merli - Le concause di un incidente dimostrano che la casualità non c'è mentre il fattore umano conta tantissimo. Lo stato fa poco sulla sicurezza stradale perché non investe. Bisogna invece investire per risparmiare per abbassare i costi sociali per curare i feriti. Mi fa piacere vedere amministrazioni come questa che investono sulla sicurezza. "La peggior prigione è la morte del proprio figlio" è una citazione che mi rispecchia: io non uscirò più dalla mia prigione finché vivo. Ecco perché dobbiamo fare di tutto per evitare che succeda questo".
Merli ha spiegato come la sua associazione porta nelle scuole l'educazione stradale e al rispetto di tutti gli utenti. Per i bambini è un gioco, per gli adulti un motivo per crescere generazioni consapevoli.
"Con la testimonianza della perdita di un figlio, ci ha fatto capire che pensiamo di essere sicuri ma nel momento in cui c'è un incidente, c'è una tragedia che si porta tutta la vita - commenta il sindaco Mauro Colombo - È importantissimo partire dai piccoli per educarli: pensiamo spunto per pensare di fare un percorso tra i giovani per dare questa educazione che serve per tenere il giusto rigore quando si è sulla strada. Per noi amministratori, la sicurezza delle strade è stata importante da subito.
Nelle zone importanti del paese, abbiamo cercato di creare giusta viabilità con rotonde e facendo passaggi pedonali protetti. Vorremmo far capire ai cittadini che dobbiamo tenere delle regole. Dobbiamo iniziare a fare una scuola civica per i ragazzi perché i nostri bimbi saranno i guidatori del futuro".
M.Mau.
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