Covid: salgono i ricoveri anche a Niguarda. Intervista in TV a Galbiati

Giorni critici, questi, in ambito di Covid: i contagi riportati dai dati dell'altro ieri qui in Lombardia, ammontando a più di mille, si classificano fra i più numerosi di tutta Italia, al punto da rischiare di etichettare la regione nuovamente come zona gialla in un tentativo di contenimento. Ora, in realtà, sembra che il pericolo sia scongiurato, ma l'allerta sul continuo aumento rimane incessante.
Una testimonianza del periodo di criticità di questi giorni arriva dal Pronto Soccorso dell'Ospedale Niguarda di Milano: a parlare è il sindaco di Casatenovo, in questo caso nei panni di medico primario del reparto, Filippo Galbiati, ospite nella trasmissione "Agorarai", un programma del mattino di Rai 3 con Luisella Costamagna, Senio Bonini e Giusi Sansone.

Il dottor Filippo Galbiati

"Qui abbiamo una situazione degli ultimi 10-15 giorni di aumento dei casi di positività, sicuramente c'è un trend di preoccupazione. Tuttavia a oggi abbiamo qui a Niguarda circa 20 ricoverati in media in questo periodo, pazienti Covid con polmoniti Covid, stamattina 6 erano in rianimazione, quindi con una situazione molto seria e molto grave" ha esordito Galbiati. "Tenete presente che l'anno scorso in questi giorni avevamo un ordine di circa 300-320 pazienti contemporaneamente ricoverati; questa differenza tra quest'anno e l'anno scorso è dovuta esclusivamente al vaccino, che ci sta salvando, ci sta facendo lavorare anche sui pazienti che non hanno il Covid per un recupero delle attività precedenti. Per cui la campagna vaccinale è la cosa più importante di questo momento''.

E a proposito di vaccino, i dati dei ricoveri sottolineano come i pazienti che non hanno ricevuto alcuna dose sono più a rischio rispetto a chi invece ha fatto il vaccino. "I ricoveri che abbiamo qui a Niguarda sono da mesi prevalentemente per pazienti non vaccinati. Questi hanno due caratteristiche: primo, fanno una polmonite Covid che ha le caratteristiche sovrapponibili a quella che vedevamo nel 2020, quindi con la stessa gravità, con le stesse difficoltà, con lo stesso rischio di finire intubati in rianimazione" ha detto ancora Galbiati. "C'è poi un altro aspetto: questi pazienti spesso hanno sfiducia nella medicina e negli ospedali, ecco non devono averla, non devono ritardare comunque l'arrivo in ospedale, cioè si presentano in ospedale in ritardo rispetto a quando avrebbero dovuto cominciare ad avere delle cure. Questo ritardo è molto pericoloso, perché a oggi, rispetto anche qui all'anno scorso, abbiamo delle terapie che possono essere fatte nei primi giorni dall'esordio dei sintomi che sono molto efficaci, e qui al Niguarda ne facciamo tante, nelle nostre malattie infettive e intendo soprattutto gli anticorpi monoclonali, per cui l'invito è veramente anche a chi ha scelto di non vaccinarsi, all'esordio dei sintomi di arrivare rapidamente in ospedale''.

Un commento, infine, in merito alla disponibilità di ricovero e alla scelta di mandare a casa, per seguire cure domiciliari, alcuni pazienti. "Usiamo entrambe le strategie. Secondo dei criteri noi abbiamo la possibilità di ricoverare (e ne abbiamo qui a Niguarda di possibilità in questi termini) di ricoverare i pazienti più gravi che necessitano l'ossigeno o la ventilazione compressione, ma abbiamo anche la possibilità di un percorso ambulatoriale con queste terapie efficaci, i monoclonali, nei casi più lievi di interessamento polmonare, e sono molto efficaci" ha concluso Galbiati.

G.G.
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