Oggiono: dalle testimonianze ai modi per diventare donatori nella serata di Aido

«Quante persone, quante ragazze e quanti ragazzi ho visto lottare disperatamente, aggrappati con le unghie alla vita, cercando di salvarsi. Tanti li ho visti salvarsi, ma tanti li ho visti morire». Alberto Frigerio è una di quelle persone che ha ricevuto un organo in donazione. Grazie a un cuore nuovo, ha potuto salvarsi e riprendere una vita normale dopo molti anni di malattia grave. La sua testimonianza, raccontata mercoledì durante la serata "Un Sì per la vita" organizzata da Aido Oggiono, è ricca delle difficoltà incontrate, del dolore, ma anche e soprattutto degli aspetti positivi.


Il tavolo dei relatori intervenuti alla serata di Aido a Oggiono

Soprattutto, è ricca della sua voglia di vivere e del suo impegno per aiutare e cercare di dare una speranza a chi ancora soffre. Infatti, oggi, sono circa 8mila le persone che in Italia attendono di ricevere un trapianto. Liste di attesa molto lunghe. I dati diffusi dal Ministero, parlavano di circa 3mila e 800 trapianti effettuati nel 2019. Un dato che riguarda la fase precedente l'emergenza sanitaria. Come ha ricordato Frigerio, per molti pazienti in attesa di trapianto, le liste di attesa sono troppo lunghe e la donazione non arriva per tempo.

Battista Arrigoni

Anche per aumentare ed incentivare la donazione di organi, da alcuni anni in Italia è possibile esprimere il proprio consenso o diniego alla donazione nel momento in cui si procede a rinnovare la carta di identità. Molte persone ignorano questa possibilità e nel momento di effettuare la scelta, che sia favorevole o meno alla donazione, non sanno come esprimersi. Per cercare di aiutare i cittadini a compiere una scelta informata e consapevole, l'Aido da anni organizza incontri presso le scuole e nei comuni, ricordando l'importanza di dare il proprio consenso alla donazione. Esprimendo un "Sì" che contribuirà a salvare molte vite. Lo hanno ricordato Luigi Pirovano e Giacomo Colombo, rispettivamente presidenti dell'Aido oggionese e provinciale.

Alberto Frigerio

Come ha sottolineato più volte lo stesso Frigerio ripercorrendo i lunghi anni della malattia che, scoperta all'improvviso e senza nessun sintomo precedente, lo ha portato a lottare per salvarsi. Arrivando a dover fare affidamento ad un cuore artificiale esterno e rimanendo forzatamente ricoverato presso l'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

Giacomo Colombo


«Non esiste niente nella vita da cui non si possa ripartire e ricominciare» ha spiegato Frigerio precisando come la malattia possa capitare «sia dal punto di vista fisico» come è successo a lui, ma anche «dal punto di vista morale». In entrambi i casi l'importanza, ricorda, è dare e avere una «speranza» di guarigione.

Luigi Pirovano

Nei mesi di attesa, nella speranza di poter continuare a vivere ricevendo un cuore da un donatore, Frigerio ha trascorso del tempo a stretto contatto con altre persone che soffrivano come lui. «Molti di quei ragazzi e di quei bambini li ho qui davanti agli occhi» ha ricordato Frigerio, sottolineando come ancora oggi siano solo il 20% gli italiani che al momento di rinnovare il documento di identità effettuano una scelta, sia essa favorevole o contraria alla donazione. «A quei ragazzi e bambini ho fatto una promessa» ricorda Frigerio nello spiegare e motivare il suo attuale impegno per informare le persone a compiere una scelta.

In attesa del trapianto, leggendo Martin Luther King, Frigerio dice di aver trovato le parole che possono riassumere al meglio la sua vicenda, in particolare la vita dopo aver ricevuto in donazione un cuore nuovo: «Se nel corso della nostra vita avremo aiutato anche una sola persona a sperare non saremo vissuti invano». Una frase che partendo dal suo vissuto, si sente di rivolgere a tutti come un messaggio positivo.

Sergio Pozzi

Esperienza analoga è stata quella vissuta da Sergio Pozzi che, in passato, si è sottoposto al trapianto di cuore. Come Frigerio, anche Pozzi ha ricordato i mesi passati in ospedale e come la donazione ricevuta con il trapianto gli abbia cambiato il suo modo di vedere le cose e approcciarsi alla vita.
Per informare i cittadini e incentivare la pratica di esprimere una decisione di fronte alla possibilità di donare, l'Aido, in collaborazione con l'Amministrazione comunale, ha installato un pannello informativo presso l'Ufficio Anagrafe del comune di Oggiono. In questo modo i cittadini in attesa di rinnovare la carta d'identità vengono informati sul fatto che avranno la possibilità di esprimere una decisione di fronte all'eventualità di divenire donatori, sia essa positiva o meno. Una possibilità, quella di divenire donatori, che oggi è possibile esprimere anche online, attraverso l'App di Aido e con Spid grazie alla propria identità digitale.
L. A.
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