C'è anche la missagliese Laura Cozzi dietro al gioco in scatola dedicato alla Brianza

C'è anche Laura Cozzi, 39enne residente a Lomaniga di Missaglia - dove è un volto ormai noto nell'associazionismo - fra gli ideatori della seconda edizione di ''Brianza - ciapa sü̈ e porta a cà'', il gioco da tavola in salsa lombarda - anzi, brianzola - promosso da Demoela, una società cooperativa italiana con sede a Genova, fondata nel 2016 nell'ambito del progetto Coop Startup Liguria. Una realtà nata da tre amici accomunati ''dall'amore per il gioco, che credono nell'importanza dell'immaginazione e che amano la propria città'' e che si occupa di ideare, sviluppare, produrre e distribuire giochi in scatola, ma anche di promuovere messaggi positivi di varia natura attraverso il gioco.

Laura Cozzi e Michele Lissoni durante una presentazione del gioco a Vimercate

Un gruppo di menti che poco alla volta si è allargato, coinvolgendo Francesca e Michele Lissoni di Concorezzo supportati negli ultimi tempi da Laura che, da vera tutto-fare quale ha dimostrato di essere in questi anni, ha apportato il suo contributo.
''Brianza - ciapa sü̈ e porta a cà'' è una sorta di ''monopoli'' in versione locale, basato su investimenti e contrattazione. La particolarità è che si possono trovare sulle caselle molti comuni della Brianza - lecchese, monzese e comasca - oltre ad alcuni luoghi simbolo: la Villa reale di Monza, i laghi briantei, Montevecchia e il fiume Adda, solo per citarne alcuni. Ma anche citazioni sull'osservatorio astronomico di Merate, la tangenziale Est, l'ospedale di Vimercate e le stazioni ferroviarie.
Per il lecchese - associato al colore viola - spiccano tre caselle, che si riferiscono ai maggiori comuni del territorio: Merate, Casatenovo e Oggiono.
Demoelà aveva già creato giochi simili, partendo ad esempio da Genova e La Spezia. Quello dedicato alla Brianza rispecchia un po' lo spirito di questo nostro territorio: l'obiettivo è fare soldi, più degli altri concorrenti (possono giocare da due fino a un massimo di 6 persone con un'età minima consigliata di 8 anni), ma c'è anche un pizzico di dialetto, per far sentire i giocatori ''a casa''.
All'interno della confezione si possono trovare il tabellone con le zone più conosciute in Brianza, 6 pedine, 22 carte terreno, 4 carte attività, 2 carte impianti sportivi, 38 carte "Piutost che nient...", 38 carte "TupÌc", 280 banconote in 4 diversi tagli, 44 cubetti investimento, 2 dadi, il regolamento.

''La prima edizione è stata un vero successo e questo ha spinto la cooperativa a lavorare alla seconda'' ci ha detto Laura, ricordando che il gioco attualmente è acquistabile online e in altri punti vendita soprattutto del vimercatese. ''Il lungo periodo segnato dal Covid e dalle chiusure forzate hanno fatto riscoprire i giochi in scatola, che sono tornati ad appassionare molte famiglie. Proprio per questa ragione stiamo lavorando ad altri format da proporre. Entro Pasqua, ad esempio, dovrebbe uscire un altro gioco, questa volta dedicato ai piatti tipici del nostro territorio: la cassoeula, la busecca...e tanto altro ancora''.
Insomma, un modo originale e innovativo per far scoprire la Brianza e le sue peculiarità...giocando.

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G. C.
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