Oggiono: no alla violenza e parità di genere, anche dal punto di vista legislativo, in sala consiliare

In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne l'avvocato Monica Rosano, presidentessa del comitato Pari Opportunità presso l'ordine degli avvocati di Lecco, Marianna Ciambrone, consigliera di parità per la Provincia, e Anna Panzeri, dirigente dell'istituto scolastico Vittorio Bachelet, sono intervenute nella serata di mercoledì 24 novembre presso la sala consiliare oggionese per parlare di violenza di genere.

Da sinistra l'avv.Monica Rosano, Marianna Ciambrone, il sindaco Chiara Narciso e la dirigente Anna Panzeri

Circondate dalle opere della mostra itinerante Noi Artemisia promossa dal circolo culturale Angelo Tenchio da un'idea di Elena Ornaghi, hanno affrontato il tema da un punto di vista legislativo, guardando alle diverse riforme che negli anni si sono susseguite, ed approfondendone poi l'aspetto culturale.

"Questa giornata merita un'attenzione ed un coinvolgimento importante da parte dei genitori, delle scuole e delle istituzioni. È un tema, quello della violenza di genere, purtroppo di grande attualità, che non accenna a diminuire. È importante quindi rivolgere l'attenzione a questo triste fenomeno non solo oggi ma sempre, con un lavoro quotidiano costante" ha detto Chiara Narciso, prima cittadina di Oggiono, ringraziando gli ospiti.

"Il titolo di questa serata è "a che punto siamo" e possiamo dire che proprio in questi giorni abbiamo raggiunto, a parer mio, un punto di svolta importante a livello legislativo. È stato infatti istituito il reddito di libertà contro la violenza economica, un provvedimento che ha l'obiettivo di contribuire a sostenere l'autonomia di coloro che si rivolgono ai centri antiviolenza con un contributo di 400 euro mensili per dodici mesi" ha spiegato l'avvocato Monica Rosano sottolineando come la causa delle poche denunce sia proprio la dipendenza finanziaria della vittima, spesso limitata nell'accesso al denaro, al mondo del lavoro, e dunque alla libertà.

"Sono fiduciosa che questo provvedimento, affiancandosi alle riforme già introdotte con il Codice Rosso del 2019, possa smuovere concretamente più situazioni ed aiutare un maggior numero di donne. Inoltre, una recente introduzione che merita di essere sottolineata è l'istituzione, presso il Tribunale di Lecco, di uno sportello di orientamento legale gratuito per le vittime di violenza e maltrattamenti, che aiuti le vittime a divenire consapevoli dei propri diritti" ha aggiunto.

Negli ultimi anni il comitato, in collaborazione con il Comune di Lecco, ha rivolto un'attenzione particolare al mondo della scuola, attivando progetti per le diverse fasce di età legati non solo al concetto di violenza ma soprattutto al rispetto verso l'altro. "E' sicuramente fondamentale aver raggiunto dei traguardi da un punto di vista legislativo, ma è necessario affiancare all'evoluzione giuridica un cambiamento culturale, che parta dai più piccoli, dalle nuove radici della nostra società. Quando punire non basta, infatti, bisogna tornare alla genesi del problema, in questo caso culturale e partire da lì" ha aggiunto la dott.ssa.

Nel mondo della scuola si parla di educazione di genere soprattutto negli ultimi anni a seguito delle riforme in recepimento della Convenzione di Istanbul. Sicuramente l'educazione di genere a scuola, sviluppata nel più ampio progetto di educazione alla cittadinanza, è un tema ampiamente dibattuto che presenta, essendo stato introdotto in tempi relativamente recenti, ancora diverse criticità. Non è infatti un automatismo il fatto che, essendo maggiore la componente femminile nel corpo docente, questo tema trasversale a tutte le discipline venga affrontato in modo corretto.

"Ma è necessario continuare a lavorare in questo senso, trasmettendo ai giovani una lettura critica dell'esistente e, in un'ottica di orientamento, aiutando le ragazze a comprendere le loro aspirazioni e progetti di vita distaccandosi da stereotipi, abitudini e convinzioni radicate. Credo infatti che l'impegno della scuola sia sì l'educazione al genere, ma più in generale l'educazione della libertà: dare ai giovani gli strumenti e le conoscenze autentiche per credere in sé stessi e nell'altro, facendosi loro stesso porta voci di buone pratiche" ha aggiunto Anna Panzeri, dirigente dell'istituto scolastico oggionese Bachelet sottolineando l'importanza di educare i ragazzi alla mediazione civile nelle controversie, ed alla cura e al rispetto dell'altro nelle relazioni.

Al termine la Consigliera di Parità della Provincia Marianna Ciambrone ha spiegato l'importanza della tutela della donna nel mondo del lavoro. "Non dobbiamo pensare solo all'apice della violenza, al femminicidio, ma tenere ben presente che la violenza psicologica ed economica tolgono la vita in ugual modo. In questo periodo di pandemia i dati dimostrano che nei casi di dimissioni, la componente femminile è stata la totalità. Ciò dimostra che, nel momento in cui si è presentata una maggiore necessità di cura verso i figli, coloro che hanno rinunciato al proprio lavoro, e dunque alla loro indipendenza, sono state esclusivamente le madri. Quello che con il mio ruolo punto a far comprendere è che molto spesso la possibilità di ricorrere ad un part-time, ad una diversa articolazione dell'orario di lavoro, oppure ad una divisione più equa delle responsabilità tra madre e padre, è quasi sempre possibile" ha spiegato.

Anche in ambito lavorativo, dunque, il problema che si ripropone è culturale e sociale, una distinzione ben definita di ruoli e mansioni che stereotipi e convenzioni hanno contribuito a creare, riconducendo ad struttura simbolica patriarcale dei rapporti tra i sessi. "E' importante che le donne riescano ad essere tutelate anche nel contesto lavorativo, il licenziamento non deve sempre essere la soluzione. Noi cerchiamo di operare con aziende e sindacati in tal senso e speriamo di compiere sempre più passi in avanti".

Sa.A.
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