Campofiorenzo: la vita durante e dopo il covid, nella serata promossa da Limonta
Pandemia e limite fra libertà e responsabilità: questo il tema dell'incontro pubblico svoltosi nella serata di venerdì a Campofiorenzo, alla presenza di don Marco Rapelli, vicario della comunità pastorale casatese e di Francesco Castelli, giurista e docente presso l'Università degli Studi di Milano; nel ruolo di moderatore c'era invece Romano Limonta, esponente dell'Associazione sulle Regole.
Da sinistra Francesco Castelli, don Marco Rapelli e Romano Limonta
A fornire lo spunto per organizzare l'iniziativa, il desiderio di sviscerare dubbi, sensazioni e angosce che sono sorti nel corso di questi due anni segnati dalla pandemia da Covid, fatti di limitazioni che hanno portato a un cambiamento inevitabile nella persona e nel suo modo di agire e di prendere decisioni.''Dimentichiamo i partiti politici e ascoltiamo noi stessi perché siamo i protagonisti, gli attori del nostro presente e valutiamo e raccontiamo quello che è successo esponendo i nostri dubbi e le nostre opinioni riguardo questo terribile fenomeno che nessuno si sarebbe mai aspettato di vivere. La vita durante e dopo la pandemia forse, e sottolineo forse perché purtroppo non è ancora un ricordo lontano'' le parole di Romano Limonta in apertura di serata.
Spazio poi all'intervento di don Marco, da sempre attivo sul territorio per diffondere messaggi di positività e parola di fede. ''Questo tempo di pandemia è stato un periodo di prova in cui ognuno ha mostrato chi era veramente e ciò in cui crediamo davvero. La prova è l'unico strumento per vedere se hai imparato oppure no la lezione esattamente come a scuola, infatti tante persone si sono allontanate dalla propria fede e sono cadute in tentazione, altre invece hanno rafforzato il proprio rapporto con Dio. è stato un momento di estrema difficoltà e l'unico modo per vedere la luce è fidarsi del vaccino che è l'unica certezza che fino ad oggi abbiamo'' ha detto il sacerdote, spiegando come a suo avviso non abbia alcun senso nutrire dubbi relativamente alla campagna vaccinale in quanto tutti noi usiamo e mangiamo cose di cui ignoriamo la provenienza o gli ingredienti. ''Non so nemmeno cosa c'è nel Big Mac quando vado da McDonald's, non so cosa c'è nello shampoo che uso per lavarmi i capelli e non so nemmeno cosa ci sia nella Tachipirina, però mi fido e anche con il vaccino ho deciso di fidarmi per poter tornare ad abbracciare i miei cari, per tornare a una vita normale senza la paura che ci insegue da due anni a questa parte. Voglio fidarmi per far si che il Covid diventi un brutto ricordo'' le parole del sacerdote che ha parlato a cuore aperto con tanta sincerità, infondendo speranza affinchè le cose possano migliorare.
Una serata di profonda riflessione, al termine della quale Romano Limonta - promotore della stessa - ha voluto esprimere un pensiero sincero. ''E' un tema importante, che in passato ho proposto anche a qualche associazione, senza purtroppo trovare seguito. Sono contento dell'esito di questa iniziativa, grazie alla presenza di relatori di alto livello''.
M.T.