Barzago: inaugurata la panchina rossa per dire NO alla violenza

Nella mattinata di domenica 28 novembre si è tenuta a Barzago l'inaugurazione della panchina rossa, posizionata all'angolo tra Viale Rimembranze e Via Dante, come simbolo perpetuo della "Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" ricordata lo scorso 25 novembre. L'iniziativa è stata portata avanti - con il supporto dell'amministrazione comunale - dalle associazioni "L'altra Metà Del Cielo - Telefono Donna Merate" e "Da Donna a Donna ODV" che hanno presenziato all'evento attraverso i loro rappresentanti. Al termine dell'inaugurazione, iniziata alle ore 12 alla presenza del sindaco Mirko Ceroli, si è poi svolta la benedizione della panchina ad opera del parroco don Giovanni Colombo e del diacono don Marco.

Di seguito riportiamo integralmente il discorso del primo cittadino per l'occasione:

"La data del 25 novembre è stata scelta in memoria delle tre sorelle Mirabal. Quel giorno del 1960 stavano andando a far visita ai loro mariti in prigione (detenuti politici perché, come loro, erano oppositori del regime), furono bloccate e rapite sulla strada da agenti del Servizio di informazione. Le 3 donne furono poi massacrate per ordine del dittatore della Repubblica dominicana. Dal sacrificio di queste tre mogli, impegnate per il ripristino della legalità e della democrazia sono nate negli anni successivi in America latina una serie di manifestazioni pubbliche in tutto il mondo e che si sono evoluti in forme di associazionismo impegnate nella tutela della donna, nella lotta alla violazione dei diritti umani, nel contrasto ad ogni forma di discriminazione. Quella della "panchina rossa" è una simbologia nata in Italia. Il progetto "La Panchina rossa" è stato lanciato dagli Stati Generali delle Donne ed è partito per la prima volta il 18 settembre 2016 per iniziativa del Comune di Lomello, un comune piccolo come il nostro in provincia di Pavia. In poco tempo è diventato un passaparola per tutti ed è rivolto ai Comuni, alle associazioni, alle scuole e alle imprese di tutta Italia. Sembra paradosso che nel 2021, nonostante il cosiddetto progresso tecnologico raggiunto, si debba ancora porre l'attenzione sul tema della violenza contro le donne. Eppure, è così! Il numero delle donne uccise cresce dell'8% in un solo anno: fino a qualche giorno fa, quindi in meno di un anno, le vittime sono già 109, di cui 63 morte per mano del partner o di un ex partner, praticamente due a settimana. C'è qualcosa che non funziona nella nostra società, nelle nostre case, nei luoghi di lavoro. Non dobbiamo solo pensare ai delitti più efferati perché maggiormente diffusi dai media. Violenza è anche ricevere uno schiaffo o una spinta, essere attaccata o minacciata verbalmente, venire controllata costantemente e in modo soffocante dal partner, vedersi negato l'accesso al conto in banca dal marito o dal compagno, essere costretta ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà. Pensiamo allo stalking, alle forme di denigrazione online e alla violenza più celata e insidiosa, quella psicologica. Credetemi che da Sindaco, anche qui a Barzago, ho conosciuto queste forme di violenze; non dobbiamo pensare che il fenomeno non ci riguardi. Ecco, quindi, il senso della coloritura rossa di questa panchina. Insieme all' Associazione "Da donna a donna" abbiamo scelto questo luogo proprio perché è centrale, è vissuto, accanto alle sedi di alcuni gruppi del paese, così da attirare l'attenzione anche di chi è solo di passaggio per recarsi in farmacia o chi si ferma a bere alla fontanella. Vorrei che tutti i presenti facessero propria questa giornata, ma 365 giorni l'anno, con un'attenzione costante e quotidiana al fenomeno. Ci impegniamo a scardinare, nella nostra quotidianità, ogni comportamento o consuetudine che alimenta questa cultura della violenza affinché drammi come questi vengano eliminati definitivamente. Ringrazio per la partecipazione Amalia Bonfanti, presidente dell'Associazione "L'altra metà del cielo" che opera nel meratese e casatese e Liliana Binda per il lavoro quotidiano svolto tramite l'Associazione "Da donna a donna"".
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.