Viganò accoglie il diacono Alessandro, in paese dopo 10 anni trascorsi ad Oggiono

Un momento importante per la comunità di Viganò quello che si terrà nella mattinata di domani, domenica 5 dicembre, presso la chiesa parrocchiale del paese dedicata a San Vincenzo. Alle ore 10 è in programma infatti l'ingresso ufficiale del diacono Alessandro Misuraca, che verrà presentato alla comunità dal vicario episcopale di Lecco Monsignor Maurizio Rolla.

Al centro Alessandro Misuraca con i chierichetti e il parroco di Oggiono, don Maurizio Mottadelli

''C'era un bisogno a Viganò: per questo l'arcivescovo Monsignor Mario Delpini mi ha trasferito qui come collaboratore dopo un decennio al servizio della comunità pastorale di San Giovanni Battista che comprende Oggiono, Imberido, Ello e Annone'' ci ha detto il diacono. ''Ho iniziato questa esperienza lo scorso 11 ottobre e quella di domenica sarà la prima occasione per presentarci ufficialmente, un momento molto speciale perché spetterà al vicario il compito di introdurmi alla comunità durante la celebrazione eucaristica delle ore 10" ha aggiunto.

Il grazie della comunità parrocchiale di Annone

Residente a Sirtori, il diacono Alessandro Misuraca ci ha raccontato di aver iniziato il suo percorso proprio nel suo paese di residenza, nell'ormai lontano 2005. ''Tutto è nato da un'intuizione del parroco di allora, don Pierantonio Larmi, che mi chiese di valutare questa possibilità di servizio all'interno della chiesa. Si trattava di una scelta molto importante, che ho preso con il totale appoggio della mia famiglia, in primis di mia moglie Antonella e dei miei figli''. Come ci ha raccontato Alessandro infatti, da lì è iniziato un percorso che ha richiesto la raccolta di tutte le informazioni necessarie per comprendere a pieno cosa significasse questo cammino. ''Con i responsabili del diaconato permanente ha preso il via quel cammino che mi ha portato a collaborare dapprima con la comunità oggionese ed ora con la parrocchia di Viganò''.

Alessandro con la moglie Antonella e i figli Riccardo e Federico

Ottenuta la laurea in scienze religiose - necessaria per poter diventare diacono - per Misuraca si era aperto un periodo di aspirantato della durata di circa due anni. Una volta terminato, il sirtorese era stato ammesso tra i candidati al diaconato permanente.

Il diacono con i chierichetti di Ello

Una figura molto importante per la comunità, ''che sta tra la gente per ricordare che lo stile con cui la comunità si deve stendere è quello del servizio. Per questo motivo sono molto felice di aver intrapreso questa strada'' ha aggiunto. ''Le sfide della civiltà odierna sono diverse, quindi è importante che chi pratica il diaconato abbia la consapevolezza di ciò per cui stanno testimoniando''.

Immagine con il gruppo dei chierichetti e cerimonieri oggionesi

Come prima esperienza, ancor prima di essere ordinato diacono nel 2011, Misuraca era stato mandato dall'allora rettore del diaconato nella comunità pastorale di San Giovanni Battista a Oggiono. ''Sono rimasto lì per dieci anni, di cui sette da diacono. Sette anni intensi, che hanno avuto grande importanza per me: un'esperienza nuova sia per il sottoscritto sia per le quattro parrocchie che ho seguito'' ci ha raccontato. ''Essere diacono non è una cosa semplicissima, soprattutto perché si tratta di una figura che non è conosciuta come quella del prete. All'inizio possono esserci diffidenze e paure, ma in un secondo momento si instaura un legame stretto e importante con la comunità e i fedeli''.

Le nozze del figlio Federico con Carlotta

All'esperienza in Sant'Eufemia a Oggiono si è affiancata quella nelle chiese di Ello, Imberido ed Annone dove nei mesi scorsi ha concelebrato le nozze del figlio Federico. Un momento molto emozionante per l'intera famiglia.

A destra il parroco di Oggiono, don Maurizio

Ora per Alessandro, sta per iniziare il nuovo ruolo al servizio della parrocchiale di Viganò. ''Io e don Enrico Baramani ci conosciamo da molto tempo. Vedremo ora come muoverci all'interno di un rapporto nuovo, in quanto sarò collaboratore della parrocchia e questa sarà un'esperienza nuova per entrambi'' ci ha detto, aggiungendo che il suo desiderio è quello di aiutare la parrocchia a 360 gradi. ''Mi impegnerò al massimo per testimoniare la gioia del vangelo, intervenendo anche sulla questioni più urgenti da risolvere'' ha concluso.
S.L.F.
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