Viganò: esordio per il diacono Alessandro, accolto dal vicario Rolla e dai fedeli della comunità

Il diacono Alessandro Misuraca

È stato presentato ufficialmente alla comunità di Viganò nella mattinata di domenica 5 dicembre il diacono Alessandro Misuraca, figura che affiancherà il parroco don Enrico Baramani all'interno della comunità religiosa per il prossimo futuro.
Il diacono, residente a Sirtori, è in realtà presente a Viganò dallo scorso 11 ottobre ma è stato solo durante la liturgia celebrata ieri alla presenza del vicario episcopale di Lecco Monsignor Maurizio Rolla che il benvenuto dei fedeli è stato definitivamente suggellato.

I fedeli intervenuti a messa e a destra i parenti del religioso

Su indicazione dell'arcivescovo Monsignor Mario Delpini il diacono Alessandro è stato mandato al servizio della parrocchia viganese dopo dieci anni di collaborazione presso la comunità pastorale di San Giovanni Battista di Oggiono, Imberido, Ello e Annone. Durante la celebrazione eucaristica, iniziate alle ore 10, sono quindi stati presenti i famigliari del diacono, in primis la moglie e i due figli, insieme ad altri parenti e amici che non hanno voluto perdersi questo importante momento di accoglienza da parte dei fedeli e del consiglio pastorale tutto. Appena messo piede nella chiesa pastorale, il diacono ha fin da subito ricevuto il caloroso benvenuto di alcuni membri del consiglio che hanno ricordato come esattamente 16 anni prima nello stesso giorno la comunità si apprestava con le stesse modalità a salutare il nuovo parroco don Enrico.

Monsignor Maurizio Rolla

Nella quarta domenica d'avvento, quindi, il cammino verso il Natale si è intrecciato con un momento davvero rilevante per Viganò ed è stato il vicario Rolla ad introdurre Alessandro ai "suoi" nuovi fedeli ancora prima di iniziare la messa: "Abbiamo assistito a significative parole di augurio di buon inizio avventura per il diacono Alessandro e non possiamo quindi fare altro che fidarci che questo sia un dono prezioso per la comunità viganese".

Il parroco don Enrico Baramani

Nel momento dell'omelia è stato poi il turno di Alessandro di fare il suo primo discorso, presentandosi alla comunità. "Vi ringrazio per aver messo delle coccarde che vanno da casa mia fino a qui, è un segno di amore e attenzione che ho apprezzato tantissimo. Questi gesti sono anche quelli che ci mantengono in vita e che ci rendono uomini che sanno vivere di cose semplici ma che contano davvero. Sono felice e sorpreso di essere arrivato proprio nel giorno in cui alcuni anni fa avete fatto lo stesso con don Enrico perché nulla capita per caso e sarà Dio a svelarcene i motivi in questo cammino che faremo insieme. Sono poi contento di essere venuto a prestare il mio servizio a Viganò perché la mia famiglia è legata a questo paese e mi sento quindi anche un po' già a casa" ha commentato il diacono, spostando poi il focus della predica sul messaggio del Vangelo di Luca letto poco prima, il quale nonostante narri di Gesù che entra a Gerusalemme non sia in realtà sconnesso con il Natale e nemmeno con l'arrivo dello stesso diacono a Viganò.

"Gesù nel vangelo entra in città su un somarello e dimostra ancora una volta di essere umile anche in mezzo agli uomini in virtù dell'amore che prova per noi, suoi figli. Gesù non viene descritto come un vincitore trionfale che entra in sella ad un cavallo bianco, armato e disinvolto ma è invece colui che vuole entrare in modo discreto nelle nostre vite e nella nostra quotidianità. In cambio di questa sua presenza ci chiede solo un cuore disponibile ad aprire le porte senza avere paura di Lui. L'augurio che voglio quindi lasciarvi oggi lo riprendo dal fatto che stiamo vivendo l'anno dedicato a San Giuseppe che è una figura di uomo di cui abbiamo bisogno come comunità per riscoprire la paternità di un Dio che è nei cieli e la paternità di noi padri qui presenti. Con attenzione e misericordia, anche davanti alle difficoltà, San Giuseppe ha deciso di rimanere sulle orme della moglie nonostante non sapesse cosa sarebbe potuto succedere e ha accolto fino in fondo il dono della paternità. Allora anche oggi, come allora Gesù ci chiede, entrando nella nostra vita, di diventare per lui strumenti d'amore" ha concluso così il nuovo ministro del culto a Viganò.

Al termine della celebrazione i fedeli si sono lasciati andare ad un caloroso battito di mani in segno di riconoscenza e contentezza per l'arrivo e le parole del nuovo diacono al quale si è unito anche il parroco don Enrico che ha ribadito il suo benvenuto ad Alessandro.

''Nell'omelia ho cercato di trasmettervi lo stile che io amo adottare e che è quello dell'umile lavoratore nella vigna del Signore, per cui questo sarà l'unico modo con cui entreremo in relazione'' ha aggiunto il diacono dopo aver ricevuto alcuni doni che la comunità pastorale ha voluto offrirgli per iniziare insieme questo nuovo percorso di fede.
M. B.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.