Sette giorni alle Maldive per studiare la fauna marina locale per due studentesse casatesi dell'Università Bicocca

Hanno esplorato un mare ricco di colori, conosciuto la cultura e assaggiato la gastronomia locale, mettendosi in gioco in quella che per loro ha rappresentato molto di più di un'esperienza didattica.
Martina Sirtori, 22enne di Barzanò e la monticellese Martina Motto, di un anno più giovane, sono reduci da un viaggio che per una settimana le ha portate a vivere a migliaia di chilometri dalla nostra fredda Brianza.

Da sinistra Martina Sirtori e Martina Motto durante la loro esperienza alle Maldive

L'isola di Magoodhoo, nell'arcipelago delle Maldive, era infatti la destinazione del volo a bordo del quale le due studentesse in scienze biologiche presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca sono salite lo scorso 18 novembre, per prendere parte ad un workshop di biologia marina tropicale. Per una settimana le ragazze hanno vissuto in un piccolo campus, dedicandosi allo studio della fauna locale, insieme ad altri venti coetanei che come loro lo scorso settembre avevano presentato domanda per aderire a questa esperienza davvero unica nel suo genere.

Giornate a dir poco intense per le studentesse che si sono dedicate a progetti di ricerca in uno scenario naturale da mozzare il fiato, presso il MaRHE Center, una struttura dove i ricercatori dell'ateneo milanese possono collaborare con i colleghi maldiviani per lo studio di nuove soluzioni per lo sviluppo sostenibile.

Dal 2009, anno dell'istituzione del centro, docenti, ricercatori e studenti della Bicocca - fra cui appunto Martina Sirtori e Martina Motto - hanno potuto trascorrervi brevi periodi di mobilità ai fini di studio e ricerca. Fra i principali obiettivi citiamo la salvaguardia dei coralli e la tutela dell'ambiente marino.

L'ecosistema maldiviano infatti, è decisamente particolare: le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più complessi e ricchi di biodiversità della terra ma presentano un'elevatissima vulnerabilità ecologica in quanto gravemente minacciate dalla gestione insostenibile dell'ambiente e delle sue risorse.
Questo e molto altro ancora sono stati al centro dei quotidiani studi compiuti dalle ''nostre'' studentesse.

''La sveglia suonava prestissimo la mattina: dopo la colazione iniziavamo con lo snorkeling in acqua e poi a piccoli gruppi ci dedicavamo al campionamento visivo, allo studio dei coralli e dei pesci tropicali in un ambiente protetto a tutti gli effetti. Un'attività svolta sotto la supervisione di ricercatori e dottorandi del nostro ateneo'' ci hanno raccontato. Al pranzo faceva seguito l'analisi dei dati raccolti e la stesura di un articolo scientifico che veniva presentato poi al termine di ogni giornata al resto dei compagni. Le lezioni teoriche per capire cosa avrebbe offerto ''sul campo'' la mattinata seguente, lasciavano infine spazio alla cena.

L'esperienza si è chiusa con un progetto più impegnativo che ogni gruppo ha portato avanti in autonomia, ponendo dunque la parola fine ad una settimana ricca di scoperte: a partire dagli avvistamenti in acqua, con una varietà infinita di pesci e non solo. E poi la barriera corallina con i suoi colori indescrivibili, ma anche la cultura locale.

''Abbiamo potuto vivere momenti conviviali con la popolazione del posto: serate tipiche a base di pietanze della tradizione: riso, pollo, verdure e naturalmente pesce. E' stato davvero emozionante'' ci hanno spiegato le giovani, descrivendo l'habitat delle Maldive come estremamente variegato, sotto ogni punto di vista. Una meta da sogno, un luogo idilliaco nell'Oceano Indiano dove banchi di sabbia bianchissima emergono dalle acque cristalline. A dispetto di un clima decisamente torrido, le condizioni meteorologiche cambiavano repentinamente a causa del forte vento che spesso soffiava sull'isola dove le giovani hanno vissuto sino al 26 novembre scorso.

Tranquilla invece, la situazione sanitaria, in un Paese che vede un numero di contagi decisamente ridotto rispetto al contesto europeo. Le attività venivano svolte prevalentemente all'aperto e l'uso dei dispositivi di protezione era limitato agli ambienti chiusi.

Un bilancio dunque positivo per Martina Sirtori e Martina Motto che giunte ormai al terzo anno della propria esperienza universitaria, dovranno presto decidere che strada intraprendere nell'ambito dell'imminente biennio specialistico. Se la prima non ci ha nascosto di essere molto affascinata dal corso di laurea in scienze marine, la compagna è ancora divisa fra l'ambito medico e quello ambientale.

Certo è che l'esperienza vissuta alle Maldive, indipendentemente dal loro futuro scolastico, resterà impresso nelle loro menti come un'occasione preziosa per conoscere un territorio così diverso da quello nel quale sono nate e cresciute, e dove mettere alla prova le loro competenze didattiche e la loro capacità di adattamento.
G. C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.