Cassago: ''prevenire è vivere''. La LILT fa prevenzione su tumori a testicoli e prostata

"Se guardi in basso ci vedi lungo", è questo il titolo scelto per la serata informativa sulla prevenzione ai tumori maschili a cura della LILT e svoltasi giovedì 9 dicembre presso la sala consigliare del comune di Cassago Brianza. L'incontro è stato realizzato anche con la collaborazione della sezione di Casatenovo della Croce Rossa Italiana. La serata informativa è stata suddivisa in due parti: la prima relativa all'approfondimento del tumore al testicolo, la seconda invece a quello della prostata. Relatore principale della serata è stato l'urologo Sergio Invernizzi, mentre l'oncologa Silvia Villa - presidente della LILT - Associazione Provinciale di Lecco APS - è intervenuta per alcune puntualizzazioni, che insieme agli interventi del pubblico hanno reso la serata interattiva e partecipata.

Un'immagine dei relatori intervenuti: da sinistra Eros Bonfanti (CRI Casatenovo),
il sindaco Roberta Marabese e i medici Sergio Invernizzi e Silvia Villa


Contrariamente ai dati fin qui pervenuti che vedono gli uomini italiani poco attenti ai temi legati alla prevenzione, è parso subito inusuale che il pubblico maschile fosse così numeroso durante la serata organizzata a Cassago. Queste serate aiutano la popolazione ad avvicinarsi al tema della prevenzione e degli esami di controllo periodici. In una ricerca condotta su una campione di mille uomini tra i 18 e i 64 anni è risultato infatti che oltre il 50% del campione intervistato non ha mai fatto visite di controllo e il dato poco cambia tra coloro che si sentono a rischio.

Il sindaco Roberta Marabese

La serata è stata aperta dall'intervento del sindaco Roberta Marabese, che, consapevole dell'importanza fondamentale che rivestono questi incontri informativi, ha ringraziato tutti i presenti, gli esperti e le associazioni coinvolte e congedato il pubblico con queste parole: "prevenire è vivere, prevenire vuole dire sapere informare, conoscere e la diagnosi precoce permette di salvarsi nella maggior parte dei casi. Spero che questo incontro possa essere utile a tutti".

Subito dopo la parola è passata alla dottoressa Villa, oncologa e presidente LILT della provincia di Lecco, che ha spiegato il grosso rallentamento in fatto di prevenzione che il Covid-19 ha causato a livello ospedaliero e personale e quanto un semplice cambio dello stile di vita possa prevenire l'insorgenza di tumori. "Sappiamo che solo con il cambiamento degli stili di vita, che comprendono il non fumare, mangiare in modo adeguato e fare movimento, in Italia potremmo avere 70mila persone in meno che muoiono di tumore. Stiamo parlando di un numero altissimo con una prevenzione banale", ha spiegato la dottoressa Villa. La pandemia ha influito negativamente sulla diagnosi precoce, tanto che secondo un recente studio, ci sono un milione di pazienti oncologici avanzati in più rispetto a quanto ci si aspettava. Anche negli ambulatori della LILT si sono resi conto che nel momento in cui i casi di Covid-19 aumentavano, le persone disposte ad andare in un ambiente medico-sanitario per una visita di prevenzione gratuita diminuivano per paura del contagio.

Il dottor Sergio Invernizzi e la dottoressa Silvia Villa

La parola è passata quindi al dottor Invernizzi che partendo dal Codice Europeo contro il cancro ha spiegato le dodici azioni quotidiane che aiutano a prevenire il cancro. Tra le prime della lista ci sono: evitare il fumo attivo e passivo, mantenere un peso corporeo salutare, essere fisicamente attivi tutti i giorni e seguire una dieta sana.

Dopo una breve introduzione sulla diffusione delle principali neoplasie in Italia, il dottor Invernizzi si è concentrato sul tumore al testicolo, che non ha un'alta incidenza tra le neoplasie maschili, rappresenta infatti solo l'1-1,5% del totale dei tumori, ma allo stesso tempo rappresentano la neoplasia maligna più frequente (l'11%) negli uomini con meno di 50 anni. Per poter individuare per tempo questo male è necessario eseguire un'autopalpazione del testicolo periodica - al caldo e possibilmente sotto la doccia o meglio ancora nella vasca da bagno -, conoscere il proprio corpo e quindi individuare delle irregolarità, ispessimenti e noduli prontamente, esattamente come avviene con l'autopalpazione al seno femminile e quindi rivolgersi a uno specialista in tempo breve. Tra i fattori di rischio il dottor Sergio Invernizzi ha ricordato il criptochidismo, che si verifica quando al momento della nascita uno o entrambi i testicoli rimangono all'interno dell'addome, in questi casi, il bambino va operato immediatamente per scongiurare una futura possibile formazione di un tumore. La dottoressa Villa ha fatto il punto anche sui progressi degli ultimi anni sulle cure, che permettono ora una guarigione al 92% delle persone a cui viene diagnosticato questo tumore. Importante per l'individuazione di questo tipo di tumore è il marcatore beta-hCG che quando viene trovato nelle analisi permette di identificare il tumore in modo abbastanza preciso.

La dottoressa Silvia Villa ha approfondito anche la vaccinazione contro il papilloma virus, che contrariamente alla credenza più comune, è diffuso con più facilità dall'uomo. Per questo motivo è necessario insistere sulla vaccinazione - da farsi intorno ai 12 e 13 anni - che in questo momento è stata fatta dal 76% delle ragazze e solo dal 30% dei ragazzi. La seconda parte della serata si è invece concentrata su un altro tumore molto diffuso tra gli uomini, che è quello alla prostata. La prostata è una ghiandola con funzione prettamente sessuale e per la diagnosi di questo tumore la figura dello specialista diventa fondamentale trattandosi di un organo interno. Superata, perciò, una certa età è necessario sottoporsi periodicamente a visite di controllo e di screening. Il tumore alla prostata costituisce il 18,5% di tutti i tumori maschili, ed è secondo solo al tumore al polmone per mortalità. Costituisce la neoplasia più frequente nei soggetti maschi con età superiore ai 50 anni. Tra i sintomi che potrebbero indicare la presenza di un tumore sono stati citati: il bisogno di urinare con frequenza e urgenza, dolore e bruciore alla minzione, flusso intermittente di urina, dolore nell'area pelvica, nella bassa schiena e nell'area genitale.

Tra i fattori di rischio rientra la famigliarità della malattia, l'invecchiamento, e l'insorgere o meno della malattia dipende anche dalla propria collocazione geografica e dalla dieta alimentare seguita. Tra i diversi esami che vengono periodicamente eseguiti rientra anche quello del PSA (antigene prostatico specifico), che però, il professor Sergio Invernizzi ricorda "non ha senso se fatto da solo, deve essere accompagnato da una visita specifica dall'urologo. Anche un ingrossamento anagrafico della prostata fa aumentare il PSA, quindi è importante chiedere una visita dallo specialista".

Serate come quella organizzata a Cassago forniscono informazioni fondamentali non solo agli uomini, target principale dell'iniziativa, ma anche alle donne, che vivendo con loro possono allo stesso modo notare cambiamenti sospetti e intervenire tempestivamente spingendo gli uomini a sottoporsi a esami e cure. La LILT semina chicchi di consapevolezza grazie all'indefesso lavoro di volontari che ci insegnano che prenderci cura di noi stessi significa soprattutto conoscere.
M. Bis.
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