Barzago: parrocchia in festa per il diacono Benard ordinato da Mons. Paolo Martinelli

Nel pomeriggio di domenica 12 dicembre grande gioia e trasporto si sono respirati nella chiesa parrocchiale di San Bartolomeo di Barzago.

Il diacono Benard con monsignor Martinelli

La comunità si è riunita per festeggiare e far sentire la propria vicinanza a Omambia Benard Ombasa, che ha ricevuto l'ordinazione diaconale da monsignor Paolo Martinelli, vescovo ausiliare dell'Arcidiocesi di Milano. Benard è stato così il primo diacono a essere ordinato nella chiesa di Barzago. Accompagnato dai suoi compagni e formatori dell'Istituto Missionari della Consolata, la cerimonia solenne ha visto la partecipazione di diversi prelati che hanno riempito l'altare della chiesa.

Il parroco don Giovanni Colombo

Ospite d'eccellenza della cerimonia è stato monsignor Paolo Martinelli che, facilmente identificabile grazie alla mitra e al pastorale, ha conferito l'ordinazione al candidato Benard. Per l'occasione, due cori hanno portato brio e gioia tra i fedeli: il coro di Bevera e quello degli Amici dell'Africa. Quest'ultimo grazie ad allegri e movimentati canti africani ha creato un'atmosfera del tutto inusuale nella chiesa brianzola.

Durante l'omelia monsignor Martinelli ha ripercorso tratti del cammino di Omambia Benard Ombasa iniziato dieci anni fa. "Sono contento che oggi si è letto questo passaggio del Vangelo secondo Giovanni, che è una storia concreta e semplice. Anche Benard viene raggiunto da Dio attraverso una storia concreta.

Nasce in Kenya in una famiglia numerosa, sono sette fratelli. Si vogliono bene e vengono educati nell'amore di Dio e del prossimo. Ma nel cuore di Benard presto nasce una domanda, si chiede ‘perché sono al mondo? Qual è lo scopo della mia esistenza?'", ha raccontato monsignor Martinelli durante l'omelia.

Con il tempo Benard matura la consapevolezza che la sua vita è voluta da Dio. "Ancora prima di essere concepiti noi siamo un pensiero di Dio. La nostra vita non è un caso, la nostra vita è necessaria nel disegno di Dio", ha continuato il monsignore. È proprio nel cercare un senso alla sua vita che Benard si ascolta e sente il desiderio di essere missionario. Così, confida a una suora dell'Istituto Missionari della Consolata il suo desiderio e comincia il suo cammino di avvicinamento al Signore proprio in questo gruppo religioso.

La strada però si rivela subito in salita perché il padre si oppone alla sua vocazione, non capisce la sua decisione. Dopo qualche anno, però, anche il padre si rende conto della vocazione di Benard e gli dà la sua benedizione. L'omelia di monsignor Martinelli è proseguita con una citazione di Papa Francesco, che ricorda che ognuno di noi non tanto ha una missione, ma è una missione: "Benard è questa vocazione missionaria".

Il vescovo ausiliare ha ribadito il ruolo dei diaconi, che secondo quanto stabilito dal Concilio Vaticano II servono il popolo di Dio, in comunione con il vescovo e il suo presbiterio. "Benard, con il diaconato aiuterai e servirai fratelli e sorelle. Sarai consacrato nella verità e parteciperai alla stessa missione di Gesù. Possa tu vivere all'altezza della vocazione che ti è stata donata", ha concluso il suo discorso Monsignor Paolo Martinelli.

La celebrazione è quindi proseguita, raggiungendo l'apice della solennità durante l'imposizione delle mani di monsignor Martinelli sul neo-diacono Benard e con la conseguente preghiera a Dio.

Il discorso finale pronunciato dal diacono

Prima della benedizione solenne finale, il diacono Benard ha preso parola sul pulpito della chiesa di Barzago per pronunciare i suoi significativi grazie a quanti, durante il suo lungo percorso, ha incontrato, stimato e conosciuto. "Sognavo questo giorno da più di dieci anni, oggi è arrivato e dico grazie per questo grande dono. Grazie a Dio, grazie a Gesù, grazie a tutti i preti qui presenti", ha esordito con queste parole il neo-diacono.


Benard ha raccontato ai fedeli che una frase di Benedetto XVI - chi crede in Dio non è mai solo - lo ha accompagnato durante il suo cammino: "Dio è sempre stato con me, vorrei dire grazie a lui per il dono della vocazione e dell'ordinazione diaconale".

Comprensibilmente emozionato, il diacono Benard ha proseguito così il suo discorso: "ciò che provo adesso non riesco ad esprimerlo con le parole. Dire grazie è troppo poco Signore, quindi ti offro tutta la mia vita". Il neo-diacono ha voluto ringraziare anche il padre, venuto a mancare qualche anno fa, che "adesso in cielo mi guarda e piange di gioia".

Il momento dell'ordinazione

In questo modo, ha confermato il racconto fatto poc'anzi dal monsignore: il padre di Bernard aveva altri piani per lui e in un primo momento, davanti ai desideri del figlio, la sua risposta era stata "assolutamente no".

Con il tempo, però, dopo che Benard era entrato in seminario e aveva intrapreso il suo cammino, la posizione del padre si ammorbidì e vide quanto di buono sosteneva la sua vocazione. "Quando ho preso i voti temporanei cinque anni dopo essere entrato in seminario mio padre era presente e mi disse ‘sii fedele nel tuo ministero'. Io oggi voglio fare una promessa a mio papà: sarò un servo fedele della chiesa di Dio". Poi, rivolgendosi alla madre e alle sorelle che potevano assistere a questo momento solo attraverso una diretta streaming, ha espresso il suo ringraziamento in lingua swahili.

I ringraziamenti sono proseguiti e sono stati rivolti ai padrini e alle madrine, ai formatori, a monsignor Martinelli, alla chiesa di Barzago, alla comunità e ai due cori intervenuti. Sui tamburi e sulle voci del coro Amici dell'Africa, che ha permesso di sentire la sua terra vicina anche in una fredda domenica di dicembre, il diacono Benard ha congedato l'assemblea e posato con i colleghi prelati per una foto ricordo.
Martina Bissolo
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