Militò nel Como in Serie B, nella Ternana e allenò la Casatese. Cordoglio per Gervasio Bighellini

Un protagonista per il mondo del calcio, locale ma non solo. Sono stati celebrati stamani nella chiesa di San Giorgio a Casatenovo i funerali di Gervasio Bighellini, sportivo a trecentosessanta gradi. Classe 1939 e originario di Pontebba, in provincia di Udine, da giovanissimo insieme alla famiglia si era trasferito in Brianza - più precisamente a Monticello, località Casatevecchio - e lì aveva coltivato la propria passione per lo sport, in particolare per il pallone.

Gervasio Bighellini

Cresciuto calcisticamente nelle giovanili della San Giorgio - la società dell'oratorio di Casatenovo - era poi passato al Como, nel ruolo di centrocampista, debuttando in prima squadra, in serie B. Qualche anno più tardi, nell'estate del 1961, il passaggio alla Ternana che all'epoca militava nei dilettanti. Un'esperienza lunga due anni, ma esaltante per l'atleta trapiantato in Brianza, che purtroppo si dovette chiudere a seguito di un grave sinistro nel quale rimase coinvolto.
''Un incidente stradale avvenuto non lontano da casa mi costrinse a quattro mesi di ospedale e ad una lunga riabilitazione. I medici mi avevano detto che non avrei potuto più giocare a calcio, che dovevo ritenermi fortunato di poter ancora camminare. In queste condizioni la Ternana non mi rinnovò il contratto'' aveva raccontato Bighellini nel corso di un'intervista rilasciata ad un sito legato alla società umbra, rivivendo quegli attimi drammatici, quando in sella alla sua moto finì sotto un camion. ''La mia voglia di tornare sul campo però era grande, così dopo oltre un anno ho ricominciato a giocare: prima alla Casatese e poi alla Luciano Manara''. Erano anni molto diversi per lo sport rispetto all'epoca attuale: ''si giocava a calcio e basta. Si era molto liberi, senza troppi vincoli tattici e senza troppe distrazioni esterne. Vi era un forte spirito di divertimento. Amavamo veramente il calcio'' aveva aggiunto, ricordando di non aver mai lasciato il proprio posto di lavoro, nemmeno negli anni della Serie B. ''Quando ero a Como, obbligatoriamente mezza giornata dovevo lavorare in fabbrica e mezza giornata mi allenavo al campo di calcio''.

Il barzanese con la maglia della Ternana
(foto Daje Mo!)

La sua carriera da sportivo si chiuse dunque in Brianza, dove l'esperienza nel mondo del calcio proseguì in un altro ruolo, impegnandosi nello staff del settore giovanile della società di Casatenovo che nelle scorse ore ha espresso pubblicamente un messaggio di cordoglio ricordando una persona che ha dato tanto alla società.
I funerali dell'82enne - che lascia la moglie Paola, i figli Donatella e Stefano e i nipoti - si sono tenuti questa mattina nella chiesa casatese di San Giorgio, sua parrocchia d'origine pur vivendo da tempo a San Feriolo di Barzanò. Presenti tante persone che in questi decenni trascorsi in Brianza avevano avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo.
G. C.
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