Oggiono: torna dopo un anno di stop il concerto di Capodanno. Un successo

È stato un concerto di Capodanno con molte novità quello svoltosi a Oggiono la scorsa domenica 2 gennaio. La prima è stata sicuramente rappresentata dal ritorno dell'appuntamento musicale di inizio anno. Con lo scoppio della pandemia il concerto non era più stato svolto; l'ultima esibizione risale infatti al gennaio di due anni fa. Una novità vi è stata anche sulla data del concerto, come ha ricordato Giuseppe Giudici, presidente del Corpo Musicale Marco d'Oggiono.

Per la prima volta i musicisti non si sono esibiti il primo di gennaio, ma domenica 2. Interrompendo una tradizione che prosegue da diversi anni, la banda, vista la sua rinnovata presenza giovanile, ha scelto, a partire dal 2022 e per i prossimi anni futuri, di spostare il tradizionale appuntamento musicale alla prima domenica dell'anno.
Per finire, la terza novità è stata rappresentata dal luogo. Il concerto è andato in scena, per la prima volta da quando la struttura è tornata agibile, nel PalaBachelet di Oggiono. Per l'occasione gremito da parte di un numeroso pubblico interessato a non mancare al tradizionale appuntamento oggionese d'apertura dell'anno. Seppur con le dovute misure di distanziamento, gli accessi contingentati, le mascherine protettive e i controlli della certificazione verde, il concerto musicale di Capodanno ha voluto tornare ad essere un appuntamento di condivisione per l'intera comunità oggionese. Cercando anche di essere di buon auspicio per il futuro, come le autorità hanno ricordato nei lori interventi durante la pausa fra la prima e la seconda parte.

A sinistra il maestro Matteo Anghilieri

A salire in pedana e a dirigere l'orchestra è stato il maestro Matteo Anghilieri, emozionato per l'evento e anche per essere riuscito a portare a termine la preparazione dei musicisti, nonostante le difficoltà incontrate dovute alla pandemia. Complicazioni che, fino all'ultimo, anche nella mattinata stessa prima del concerto, hanno causato ripetute problematiche organizzative. Trentanove sono stati i musicisti della banda che hanno suonato durante la prima parte dell'esibizione. Fra loro molti erano giovani, alcuni dei quali provenienti dalla vicina città di Valmadrera. In apertura si sono esibiti suonando un'overture, la Cavalleria Leggera di Franz Von Suppé. Un'operetta, non certo semplice, scritta dal compositore nato a Spalato, ed eseguita per la prima volta a Vienna nel 1866.

Fra prima e seconda parte del concerto lo spazio è andato alle autorità cittadine presenti: il presidente del Corpo Musicale Giuseppe Giudici, il sindaco di Oggiono Chiara Narciso e il Parroco Don Maurizio Mottadelli.

Il parroco don Maurizio Mottadelli

«Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita del concerto, anche in questo periodo di pandemia con difficoltà» ha esordito Giudici chiedendo un applauso del pubblico per tutte le persone che hanno reso possibile l'organizzazione dell'evento. In particolare, il presidente ha ringraziato il Maestro Matteo Anghilieri che è riuscito a preparare al meglio il concerto con i giovani strumentisti nonostante le evidenti difficoltà dettate dalla pandemia, affrontate anche durante tutto il periodo delle prove. Giudici ha anche sottolineato la collaborazione con il comune di Oggiono e in particolare con l'assessore alla Cultura Giovanni Corti. «Ci ha sempre supportato anche in questo periodo di pandemia e difficoltà» ha ricordato Giudici.

A destra il sindaco Chiara Narciso

Il pubblico presente in sala - come ha avuto modo di verificare anche lo stesso presidente - ha particolarmente apprezzato l'impegno dei musicisti e anche i cambiamenti introdotti. Infatti, l'arrivo dei giovani strumentisti ha portato ad un rinnovamento nel repertorio dell'esibizione con brani moderni entrati in scaletta. «Si è creato un gruppo giovanile grazie alla bravura del maestro Anghilieri, un gruppo ben compatto e si vedono i risultati» ha concluso il presidente ricordando come il lavoro della banda sia importante anche in termini di «aggregazione sociale».

Il sindaco Chiara Narciso ha invece voluto ricordare il «piacere di poter essere presenti al concerto». Un evento «tradizione della città» che «fortunatamente, quest'anno, è stato possibile organizzare» e ha offerto la possibilità di «stare insieme, ascoltare [...] e scambiarci gli auguri».
Da questo punto di vista il primo cittadino a voluto fare tre auguri diversi alla comunità in vista di un anno 2022 appena iniziato. Il primo è stato quello di «lasciarci alle spalle la pandemia» ha spiegato il sindaco ricordando come «tanto dipenda dal nostro comportamento». «Siamo stanchi - ha proseguito - ma l'invito è a non mollare e cercare con i nostri comportamenti di sconfiggere questa pandemia». Un secondo augurio è stato quello a «trovare serenità e pace con noi stessi».

Un passaggio indispensabile, a detta del sindaco, «per poter costruire relazioni positive». Il terzo augurio è stato, per l'appunto, quello di poter costruire, come comunità di Oggiono, «relazioni positive e collaborazioni». «In questi due anni complicati - ha spiegato - siamo riusciti a raggiungere diversi obbiettivi e li abbiamo raggiunti grazie alla capacità di collaborare».
Anche il parroco don Maurizio Mottadelli ha voluto salutare e diffondere un proprio messaggio di augurio ai presenti. Constatando quanto nella banda vi sia collaborazione fra giovani e meno giovani, Don Maurizio ha preso spunto dal discorso che Papa Francesco ha tenuto in occasione della giornata mondiale della pace. «Per arrivare a una pace stabile è un rinnovato dialogo fra le diverse generazioni, gli anziani hanno bisogno dei giovani» ha spiegato il parroco aggiungendo «penso agli anziani nella nostra casa di riposo che da due anni non hanno più la possibilità di avere a fianco i propri figli e nipoti. Ma, anche i giovani hanno bisogno degli anziani in questo tempo di smarrimento. [...] gli anziani possono essere un punto di rifermento una luce nel cammino».

Il concerto è proseguito poi con la seconda parte, momento in cui vi è stato spazio anche per musiche più moderne come: le colonne sonore dei film scritte da Ennio Morricone, la musica swing, le canzoni degli Abba. L'evento è stato un'occasione di esibizione anche per l'orchestra giovanile formata da 25 elementi che frequentano le scuole medie.
Soddisfatto per la riuscita del concerto il maestro Anghilieri che ha tracciato un bilancio alla fine dello spettacolo «È andata bene, è stata dura, anche nel periodo delle prove, è stato impegnativo, ma sono molto contento anche perché alcuni brani, come l'overture, erano difficili».
L'evento che ha visto anche l'esibizione da solista di Edoardo Erroi che ha suonato alcune musiche per trombone scritte da un compositore sardo, si è concluso sulle note di "Don't stop me now" un vero e proprio «augurio che non si fermi la musica non si fermino gli spettacoli e non si fermi il paese» ha spiegato Anghilieri.

L. A.
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