Valaperta: nel ricordare i partigiani uccisi nel 1945, Galbiati invita alla responsabilità

Il deciso, anche troppo, rialzo del numero dei contagi da Covid ha costretto gli organizzatori a sospendere molte delle iniziative in calendario in questa prima settimana dell'anno per ricordare l'eccidio di Valaperta.

Una panoramica della chiesa durante la messa di lunedì sera
(foto di Andrea Pirovano)

Si è salvata soltanto la messa celebrata nella serata di lunedì dal parroco don Antonio Bonacina presso la chiesa di San Carlo, nella frazione casatese che il 3 gennaio 1945, dopo essere stata depredata e incendiata dalle Brigate Nere, fu suo malgrado scenario dell'uccisione di quattro giovani partigiani: Natale Beretta, Gabriele Colombo, Giacomo Villa e Nazzaro Vitali.

Il parroco don Antonio Bonacina

Una pagina tragica e buia della storia casatese che di anno in anno viene ricordata con una cerimonia alla presenza dei comuni di Arcore, Bellano, Biassono, Casatenovo, Missaglia e Lomagna, ai quali negli anni si sono aggiunti anche Osnago, Ronco Briantino, Usmate Velate.

Presenti gli amministratori dei comuni citati in fascia tricolore, oltre alle autorità militari - con i carabinieri e la polizia locale - agli alpini, alla protezione civile e ai delegati di Anpi, l'associazione partigiana che collabora nell'organizzazione della cerimonia.

Il sindaco Filippo Galbiati

Al termine della messa, data l'impossibilità di recarsi - come da tradizione - in corteo al cippo situato fra Valaperta e Lomagna, per evitare assembramenti, a prendere la parola è stato il sindaco casatese Filippo Galbiati che è salito sull'altare della parrocchiale accompagnato dal sindaco dei ragazzi Luca Valisi. Come ha chiarito da subito, il primo cittadino ha voluto pronunciare un discorso informale, immaginando di rivolgersi alle giovani generazioni rappresentate simbolicamente proprio dal giovanissimo alunno della scuola media, scelto quale portavoce dei suoi compagni nell'ambito di uno storico ed apprezzato progetto di educazione civica.

''Quelli che ricordiamo questa sera erano quattro giovani ragazzi, fra i venti e trent'anni. Non erano di Casatenovo, ma si trovavano qui nel nostro paese per difendere la libertà. Sono stati uccisi proprio qui sotto, dopo la curva'' ha detto Galbiati rivolgendosi a Luca. ''Erano responsabili e molto impegnati a difesa della patria e della loro nazione''.

Il primo cittadino casatese ha poi preso spunto dal recente discorso di fine anno pronunciato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che si è sviluppato partendo proprio dal concetto di responsabilità, che è poi sinonimo di solidarietà verso la propria comunità e verso il prossimo ''quando però si adotta un atteggiamento di attenzione verso i più fragili: i malati e gli anziani''. Galbiati ha dunque evidenziato - facendo ancora proprie le parole del capo dello Stato - l'importanza del vaccino in questa fase storica. ''Non farlo è un'offesa verso chi non ce l'ha fatta o verso chi non può riceverlo'' ha detto, rilevando i tanti atteggiamenti all'insegna dell'irresponsabilità che negli ultimi mesi si sono notati nelle piazze del nostro Paese. ''Atteggiamenti votati alla violenza, con una propensione alla falsità e all'aggressività. Quegli stessi comportamenti che tanti anni fa i nostri partigiani hanno combattuto con la responsabilità''.

Poi un invito alle giovani generazioni a ''mordere la vita'', ad impegnarsi a favore della propria comunità: in parrocchia, nell'associazionismo e magari un giorno in Comune per far sì che non si perda passione e slancio verso la vita. ''I partigiani hanno rinunciato alla cura della dimensione privata, spingendo all'estremo la cura per gli altri'' ha concluso il primo cittadino, chiedendo al giovanissimo collega di portare ai suoi compagni il ricordo di questa serata speciale. ''Abbiate una vita piena di responsabilità e di impegno''.

Anna Lanzi di Anpi

A chiudere la cerimonia l'intervento di Anna Lanzi, referente di Anpi che ha ricordato il sacrificio dei quattro partigiani chiedendosi quanti oggi sacrificherebbero la propria vita in difesa della pace e della nostra patria. ''Ora e sempre resistenza. Viva la libertà!''.
G. C.
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