Brasile: inondazioni nella diocesi di Ilhèus 'guidata' da Monsignor Crippa, barzanese

A meno di tre mesi di incarico come vescovo della diocesi di Ilhèus in Brasile, per il noto missionario della Consolata, Monsignor Giovanni Crippa si presenta sul cammino una nuova sfida che ha colpito negli ultimi giorni del 2021 proprio l'area che si trova ad amministrare. 



Immagini tratte dalla pagina Facebook della Diocesi di Ilhèus

La diocesi di Ilhéus ricade infatti in uno dei territori maggiormente coinvolti dalle inondazioni che si sono abbattute sullo Stato brasiliano di Bahia, dove le stime della Protezione Civile locale parlano di 24 morti, oltre 430 feriti, circa 55mila evacuati e 62mila persona rimaste senza una casa. Nonostante da qualche giorno abbia smesso di piovere, i fiumi che sono esondati continuano a ricevere acqua accrescendo le inondazioni e alcune dighe di bacini che avrebbero dovuto raccogliere l'acqua piovana si sono letteralmente rotte, insieme a molti ponti e strade. Si tratta quindi di una vera e propria tragedia per gli abitanti e i fedeli della regione, che troveranno sicuramente nel vescovo Crippa una guida in grado di alleviare anche i momenti più duri e dolorosi come questi.



Monsignor Giovanni Crippa



Proprio in una recente intervista al Sir, il vescovo ha dichiarato di aver trovato una capillare rete Caritas nelle parrocchie, e tanta generosità da parte degli abitanti della zona. L'azione della Chiesa, in questi giorni, mira infatti alla distribuzione di alimenti e generi di prima necessità e proprio don Crippa si trova in prima linea per far sì che queste reti di solidarietà possano crescere garantendo, con l'aiuto prezioso delle autorità governative, che sfollati e feriti non rimangano soli. 



Il vescovo, legato alla comunità pastorale di Barzanò e in particolare alla frazione di Villanova dove ancora oggi risiedono familiari e amici, era stato nominato in queste vesti dallo stesso Papa Francesco e lui stesso nel mese di agosto quando aveva ricevuto la lieta notizia l'aveva commentata alla nostra testata con le seguenti parole: "Per noi sacerdoti è la vocazione la cosa più grande, al di là dei nostri sogni e progetti: ci mettiamo nelle mani di Dio. Dovrò imparare a conoscere quell'area e ad amarla per servire il suo popolo''.





Monsignor Crippa era stato in realtà inviato in Brasile ventuno anni fa per svolgere il suo ministero nell'arcidiocesi di Feira di Santana, nello stato di Bahia, come vicario parrocchiale e parroco della Santíssima Trindade, dal 2014 fino all'agosto scorso aveva rivestito il ruolo di vescovo di Estância, per poi prendere servizio in autunno a Ilhéus. La notizia del suo trasferimento, come è comprensibile data la sua forte impronta umana e religiosa lasciata negli anni, aveva destato parecchio dispiacere ma il religioso l'aveva accettata senza indugi, forte della sua vocazione. 



Forse, proprio questa nuova grande sfida, dopo quella che aveva combattuto contro il Coronavirus nell'aprile dello scorso anno, servirà al vescovo Crippa per rinsaldare ancora di più il suo legame con il territorio e nutrire con rinnovati stimoli la sua fede, cercando di fare ciò che è meglio che per il suo nuovo popolo.
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