Missaglia: festa in baita per i 100 anni di Gaetano Casiraghi

Nella mattinata di domenica 16 gennaio si è finalmente festeggiato con un pranzo in suo onore, il centesimo compleanno dell'alpino Gaetano Casiraghi, originario di Missaglia e con una storia di avventure davvero incredibile alle proprie spalle.

Al centro Gaetano Casiraghi omaggiato dai ''suoi'' alpini

L'anziano, classe 1922, ha tagliato il traguardo del secolo di età lo scorso 5 gennaio e dopo la visita ufficiale del sindaco Bruno Crippa nei giorni scorsi per congratularsi con l'alpino per questa invidiabile ricorrenza, gli alpini del gruppo di Missaglia hanno voluto dedicargli un'intera giornata in baita per ricordare insieme la sua esperienza nel gruppo.

I festeggiamenti sono iniziati quindi domenica alle ore 10 nel salone della baita di via Giovanni XXIII e per rendere ancora più ufficiale e solenne il momento, sono stati invitati a partecipare anche il presidente del gruppo alpini di Milano, Valerio Fusar Imperatore, il suo vice Giovanni Pirola e il consigliere sezionale addetto ai gruppi di Cernusco sul Naviglio, Missaglia e Cesano Maderno, Giorgio Cellerino.
Presente alla mattinata anche lo stesso sindaco Crippa, che ha tenuto comunque a rinnovare i propri auguri insieme ad alpini e amici degli alpini.

Residente in via Montello, frazione Ossola, l'anziano ha lavorato per decenni al salumificio Vismara di Casatenovo, come molti coetanei ed è entrato a far parte del gruppo degli alpini di Missaglia nel 1955, anno di fondazione della sezione missagliese. Tra i suoi ricordi più vividi ci sono sicuramente i tantissimi aneddoti che ancora oggi racconta relativi alla campagna di Russia, oltre che alle tante avventure vissute insieme ai propri compagni alpini.

Una delle storie più incredibili, raccontate anche dallo stesso presidente del gruppo alpini di Missaglia, Piervittorio Casiraghi, è quella che lo vede protagonista con un piede fasciato per via di un infortunio che percorre più di 200 km a piedi, praticamente scalzo, per raggiungere il confine della Polonia, dove effettivamente è stato poi salvato e curato. Le parole, dunque, si sprecano a raccontare del suo coraggio e della sua tenacia, sia per il passato e sia per il presente, dove, nonostante l'età avanzata, conduce tutto sommato ancora una vita tranquilla e serena.

Per festeggiare al meglio questo traguardo e per ringraziarlo del suo servizio in questi tantissimi anni come membro, gli alpini gli hanno dedicato una targhetta celebrativa mentre altri amici non hanno esitato nel dedicargli poesie o pensieri.

Dopo il momento di festeggiamenti verso mezzogiorno è venuto il momento dell'attesissimo pranzo, realizzato da alcuni volontari, amici degli alpini, in baita.
M. B.
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