Sirtori: Ri.Fu.Gio. prosegue l'esperienza e collaborerà alla stesura del piano di zona

''E' un'enorme soddisfazione per noi essere chiamati a partecipare alla stesura del piano sulle politiche giovanili di ReteSalute. Traguardi come questi sono un grande stimolo''. Queste le parole di Aziz Sawadogo, membro del gruppo sirtorese Ri.Fu.Gio, progetto che da tempo si occupa proprio di Ripensare al FUturo con i GIOvani.

Ma partiamo dall'inizio. Il desiderio di creare un gruppo impegnato in temi sociali - che riguardano i giovani e non - nasce dall'idea di alcuni ragazzi sirtoresi nel 2018. ''Dopo alcuni incontri iniziali, durante i quali ci trovavamo proprio come un gruppo di amici, abbiamo deciso di chiedere all'allora amministrazione comunale una mano per creare un'organizzazione più formale. La volontà era anche quella di avere spazi più ampi e poter ospitare un maggior numero di persone'' ci ha detto Sawadogo, da ottobre anche consigliere di minoranza. Con il via libera da parte dell'amministrazione, al tempo guidata dal sindaco Davide Maggioni, il progetto è diventato quindi un ritrovo per riflettere su temi importanti e ha accolto anche persone fuori da Sirtori, diventando un luogo di riflessione importante. Il progetto poi, è stato sottoposto anche all'attenzione dall'attuale maggioranza guidata da Matteo Rosa, che ha rinnovato l'impegno a sostenere i ragazzi.

''Durante i nostri incontri siamo soliti scegliere un tema di natura sociale, culturale o scientifica e discuterne in merito. Spesso abbiamo avuto anche la possibilità e la fortuna di organizzare incontri con alcuni ospiti che ci hanno fornito spiegazioni per quanto riguarda anche temi anche più tecnici'' ha continuato Sawadogo.
Tanti infatti i nomi che intervenuti in assise, tra cui l'economista Carlo Cottarelli, la sociolinguista Vera Gheno, alcuni professori universitari come Guido Veronesi - professore presso la facoltà di Psicologia dell'Università Bicocca di Milano- o ancora Marco Perduca, già senatore e coordinatore della campagna "Legalizziamo".
''Qualche anno fa abbiamo partecipato anche attivamente ad un progetto di una ricercatrice dell'Università Bicocca, la dottoressa Silvia Luraschi, con l'obiettivo di avvicinare la vita sociale dei ragazzi autoctoni a quella dei ragazzi rifugiati'' ha ricordato Sawadogo, felice per la fiducia e per i risultati raggiunti.
Per quanto riguarda le attività svolte, queste sono sempre state portate avanti con autonomia e indipendenza. Il gruppo in sé, infatti, non ha una sua posizione specifica sui temi che tratta, ma si fa portatore di un luogo dove le diverse posizioni si confrontano. ''I giovani fanno dibattito ed esprimono le proprie posizioni, ognuna delle quali è equamente rispettata'' ha dichiarato il giovane consigliere.

Per quanto riguarda infine il coinvolgimento nella rete territoriale, Sawadogo ci ha raccontato che il gruppo è stato contattato da Retesalute per invitare i membri di Ri.Fu.Gio ad un tavolo di lavoro e discutere sul tema delle politiche giovanili nell'ambito della stesura del piano di zona, che ha una durata di tre anni.
''È importante per noi vedere che il lavoro fatto in questi venga accolto positivamente anche dalle istituzioni, che esprimono interesse per quello che facciamo. Il fatto che i giovani possano avere un ruolo nel definire i piani creati per loro è una gratificazione enorme'' ha ribadito, consapevole come i suoi compagni dell'importanza di questo riconoscimento.
Per quanto riguarda gli incontri, mercoledì 26 gennaio il gruppo riprenderà le attività in aula civica con un incontro dal titolo ''Sex Work- Vivere di sesso'', ma sono molti ancora i momenti pubblici che i ragazzi sperano di organizzare.

Per saperne di più visita la pagina Instagram dedicata al progetto, cliccando QUI

S.L.F.
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