Casatenovo: sospesa la sfilata dei carri, si ringrazia il Signore per i frutti della terra

Non hanno rinunciato neanche quest'anno alla Festa del Ringraziamento i fedeli della comunità di Casatenovo.
Durante la mattinata di domenica 23 gennaio infatti, si è svolta la tradizionale messa volta a ringraziare il Signore e la terra per i prodotti che essa offre all'uomo: impossibilitati a celebrare la giornata con la sfilata dei carri come richiesto dall'usanza, i fedeli non hanno comunque rinunciato a riunirsi nella chiesa di San Giorgio per trascorrere insieme questo momento tanto caro alle famiglie del paese.

A condurre la celebrazione il parroco don Antonio Bonacina, accompagnato dalle immancabili rappresentazioni della storia agricola di Casatenovo: agricoltori, contadini, operatori, fattori e allevatori hanno animato, come ogni anno, la celebrazione, coinvolgendo in particolar modo bambini e ragazzi.
"La giornata di oggi ci vede tutti qui presenti per ringraziare la terra per i doni e i prodotti che ci offre. In questi anni stiamo vivendo un periodo di cambiamento: la cultura del cibo sta variando, lo vediamo nei programmi di cucina, ormai trasmessi dalla mattina alla sera, ma ci rendiamo conto del cambiamento anche grazie alla sensibilità che aumenta sempre di più nei confronti di una certa qualità del cibo, della sua produzione in specifici passaggi, della sua distribuzione e altro. Ci sono tanti argomenti, anche il senso dell'ecologia, dove anche la Chiesa ha una sua parola in riferimento: Dio disse ai nostri progenitori di guadagnarsi il pane con la fatica, di lavorare la terra, di ricavare i prodotti che essa ci dà con il sudore della fronte" ha detto don Antonio durante l'omelia.

"Certamente la parola ringraziamento, però, ci dà una linea: noi oggi siamo qui a dire grazie al Signore per tutto quello che ci viene dato, e questo atteggiamento di gratitudine va coltivato, non è sempre spontaneo. Sembra una cosa dovuta, ovvia, consequenziale, mentre è necessario abituarsi, fin da bambini, a riconoscere che ci viene dato tanto e magari a volte anche più del necessario. Dobbiamo essere grati per questo, ringraziare è una cosa educativa, formativa, e che crea comunità".

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Numerosi sono stati i momenti in cui la funzione è stata animata dai lavoratori della terra, dalle letture alle preghiere e invocazioni personali. Momento di particolare importanza, poi, è stato quello dell'offertorio, dove i doni e i prodotti della terra sono stati affidati a quel Dio che permette all'uomo di averli. "Siamo fortunati a vivere in questo bel paese, e se ognuno fa la sua parte, tutto si collega e si crea comunità: non potrei mangiare il pane se non ci fosse il fornaio che me lo prepara, non potrei bere acqua se non ci fosse chi si occupa anche di questo. Il senso di comunità oggi dunque si esprime proprio attraverso il momento del ringraziamento, in particolare per i frutti della terra".

Quale migliore passo del Vangelo, dunque, per celebrare con i giusti onori questa giornata se non quello della moltiplicazione dei pani e dei pesci. "La folla lì presente doveva affrontare un lungo cammino a pancia vuota, Gesù si è reso conto della cosa e ha provveduto. L'uomo vive di ideali e pensieri che devono comunque aprire orizzonti e permettergli di fare progettualità importanti, ma ha anche bisogno di sostentarsi: Dio non passa sopra la testa delle persone, ma prova compassione, il sentimento più umano che ci sia" ha aggiunto il parroco. "Questo brano parla del mistero della grazia di Dio che diventa sovrabbondante, per cui noi oggi sentiamo forte la necessità di dire grazie''.

Non è mancato, poi, un particolare pensiero in merito alla situazione che stiamo vivendo da ormai due anni e all'impegno da parte di ogni membro della società per sostenersi a vicenda. "Pensiamo al momento che abbiamo attraversato e che stiamo vivendo, speriamo, con l'aiuto della scienza e della medicina di venirne fuori, ma nel frattempo ringraziamo chi non si è fermato nemmeno in questa situazione, e si è comunque occupato di far arrivare il cibo sulle nostre tavole. Ma ringraziamo anche medici, infermieri, forze dell'ordine e tutti coloro che abbiamo sempre ricordato. La giornata di oggi vuole dire grazie anche a queste persone''.

La celebrazione si è poi conclusa con una preghiera da parte di tutta la comunità, che ancora una volta ha espresso il ringraziamento comune a Dio e alla terra. Immancabile poi una foto di gruppo per ricordare questo momento di festa comunitaria.
G.G.
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