Oggiono in festa per la patrona S.Agata: visite guidate e l’appello alla vita del don

Un invito a custodire la vita è arrivato dalle parole del parroco, don Maurizio Mottadelli, durante l'omelia in occasione della celebrazione solenne per Sant'Agata. Sabato 5 febbraio Oggiono ha festeggiato la santa, vergine e martire Agata, che insieme a Sant'Eufemia, è patrona della cittadina.

Il parroco don Maurizio Mottadelli

La messa per Sant'Agata è stata per don Maurizio l'occasione per celebrare tutte le donne e lanciare dal pulpito alcuni messaggi politici ben precisi, soprattutto in relazione alla prossima Giornata Nazionale per la Vita del 6 febbraio. "Siamo stati invitati da Papa Francesco e da alcuni vescovi a custodire la vita. Stiamo vivendo momenti difficili non solo per il tema dell'aborto, ma tra poco tempo saremo chiamati a pronunciarci anche sull'eutanasia. A questi si aggiunge il tema del femminicidio, che c'è sempre stato ma mai come in questi tempi perché una vita che viene strappata in modo violento è sempre qualcosa che interpella tutti noi", ha iniziato il suo discorso con queste parole don Maurizio dall'altare della chiesa di Sant'Eufemia, dove si è tenuta la messa solenne.

Successivamente appellandosi in particolare alle fedeli, il parroco ha spiegato: "custodire la vita è una responsabilità delle istituzioni, ma è anche un atteggiamento quotidiano a cui ognuno è chiamato in prima persona. Sant'Agata ha saputo proteggere la sua vita al punto di donarla al Signore, noi vogliamo riprendere il comandamento del creatore e vogliamo essere custodi della vita: vogliamo accogliere la vita, vogliamo accompagnare le persone nell'ultima parte della loro vita, vogliamo incoraggiare le persone che sono in difficoltà dando una prospettiva di speranza".

La chiesa di San'Agata

Come da tradizione, sul sagrato della chiesa parrocchiale alcune volontarie vendevano sacchetti e sacchettini di mele rosse, il cui ricavato sarà devoluto alla chiesa e all'oratorio di Oggiono.

I volontari di Arcao e sotto a destra il sindaco Chiara Narciso

Le celebrazioni di Sant'Agata si sono spostate subito dopo nella chiesa a lei dedicata, poco distante dal tempio parrocchiale, dove alcuni volontari dell'Arcao - Associazione culturale archeologica Oggiono - spiegavano ai fedeli e agli interessati i rinvenimenti portati alla luce dopo il restauro del pian terreno della chiesa, terminato pochi mesi fa (clicca QUI).

Proprio nella chiesetta affrescata viene custodita la reliquia di Sant'Agata. La struttura in stile barocco con qualche accenno di rococò è decorata da simboli femminili, che rimandano alla generazione della vita e che lambiscono le pareti, le volte e i costoni. I colori della cappella, tenui, dolci e delicati, fanno da sfondo a stucchi raffiguranti fisionomie femminili, fiori e conchiglie. Il restauro ha permesso di scoprire un affresco, che deve essere ancora ripristinato, che rappresenta San Francesco, a cui si pensa corrispondesse specularmente Santa Chiara, la cui immagine però è andata persa col tempo.

La vendita delle mele sul sagrato

Una raffinata illusione ottica - chiamata in gergo trompe-l'oeil -, disegnata da Pasquale Agudio, incornicia l'abside della chiesetta. Il tempietto di Sant'Agata è cambiato attraverso i secoli tra stile barocco e romanico ed è stato modificato dagli avvenimenti storico-politico-religiosi che si sono susseguiti, dalla Controriforma al Concilio Vaticano II. Sulla facciata esterna della chiesetta ci sono mattoni recuperati da una chiesa ancora più antica, risalenti all'epoca longobarda, che in un'ottica di risparmio venivano riciclati per edifici dedicati a nuovi culti e nuove correnti.

Il nutrito gruppo dell'Arcao - che può contare ad oggi su circa settanta volontari - proseguirà nella giornata di domenica 6 febbraio le visite guidate nella chiesetta affrescata, oltre ad aprire le porte del battistero di San Giovanni Battista, adiacente alla chiesa di Sant'Eufemia.
Come ha ricordato don Maurizio al termine della messa e i volontari dell'associazione archeologica ai visitatori, al piano superiore della chiesetta stanno proseguendo i lavori di restauro che porteranno alla luce altri indizi e decorazioni dei tempi che furono.
M. Bis.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.