Rogeno: assemblea pubblica con Comune, Arpa e Ats sugli odori a Calvenzana

Elevate aspettative sul miglioramento della qualità dell'aria al termine del progetto di adeguamento della ditta IPAE di Rogeno. Nel salone della scuola primaria, sabato 8 febbraio, si è infatti tenuta l'assemblea pubblica alla presenza degli enti che stanno seguendo la questione delle molestie olfattive che vengono segnalate dal 2015 in zona Calvenzana: tali odori stanno creano grandi disagi ai cittadini che definiscono l'aria irrespirabile, soprattutto nel periodo estivo e in alcune fasce orarie. Questa riunione è stata convocata a seguito di una richiesta sottoscritta da 60 residenti che vogliono vederci chiaro sulla qualità dell'aria respirata e sugli interventi in programma per evitare che possano ripetersi.

Le immagini dell'assemblea pubblica a Calvenzana. In piedi il sindaco Redaelli

Nel 2019 l’amministrazione comunale aveva istituto un tavolo tecnico che comprende Arpa, ATS Brianza e la Provincia di Lecco: tutti gli enti hanno esaminato la problematica e hanno individuato molteplici fonti di provenienza dell’odore molesto che viene assimilato a olio esausto e plastica bruciata.
Come ha riepilogato il sindaco Matteo Redaelli, il campo si è in seguito ristretto a otto aziende sulle quali c’è stato un piano di controllo: il campo si è ristretto fino ad arrivare alla ditta IPAE. “La norma prevede che queste indagini vengano fatte sia concordando i tempi con l’azienda sia senza preavviso: i controlli vengono fatti all’interno e all’esterno delle aziende. Quando è stata individuata la sorgente, si è riusciti a determinare le fonti puntuali diffuse che necessitavano di adeguamento, riportate poi al tavolo tecnico e alla Provincia”.
Il tavolo tecnico ha richiesto all’azienda di intervenire modificando l’impianto di captazione, a seguito delle criticità emesse dalle verifiche. L’origine di tali emissioni fastidiose è da ricercarsi nel processo di estrusione del materiale plastico: “Quando va in temperatura, si genera un’emissione che, se non viene canalizzata andando a camino, va all’esterno. Le emissioni non possono essere libere, ma devono essere canalizzate e portate verso l’esterno, in verticale” spiegano da Arpa.

Da sinistra il dottor Caravia e la dottoressa Cattaneo di ATS, il dottor Carlozzo e la dottoressa Galimberti di Arpa

 

In particolare i rilievi e le attenzioni sono concentrate sul camino, luogo dal quale passano le sostanze che raggiungono poi l'atmosfera. L'obiettivo è portare l'azienda a limitare i punti dove le sostanze si liberano e si portano nell'aria.
"Le misurazioni al camino sono sempre state sotto soglia e, in quanto tali, non sono stati nocivi - ha sottolineato il primo cittadino - Il naso ha una percezione elevata anche per piccoli dosaggi di composti, nocivi o non: il fatto di sentire qualcosa è comunque un indice. Noi abbiamo sempre avuto davanti misure nel camino nella norma ma, essendo evidente la molestia, siamo andati a intervenire per capire se c'era qualcosa che non andava nel camino. Per questo è utile l'intervento attuato sul camino e sugli impianti di abbattimento. La difficoltà di intervenire c'è stata perché non c'erano valori fuori soglia".

La società, non presente all’incontro, ha fatto pervenire una comunicazione in cui ha riferito di aver anticipato a metà gennaio i lavori previsti per fine febbraio che riguarderanno la sostituzione del camino esistente, del collettore di aspirazione, delle cappe esistenti e la realizzazione di due punti di aspirazione da attivare in operazioni di pulizia e centrifuga. Inoltre, l’azienda sta valutando metodi palliativi per la mitigazione degli odori delle materie prime che assorbono materiali male odoranti”. Dal punto di vista dell’autorizzazione, hanno tempo fino al 10 aprile per concludere l’intervento.

I cittadini hanno rivolto numerose domande ai rappresentanti degli enti presenti, condividendo le perplessità sulla loro salute e domandando se è possibile misurare la qualità dell’aria e dove sono state compiute le analisi. “I limiti previsti dalla normativa sono sempre stati rispettati: la norma tiene conto della nocività per lavoratori e vicini. Si cerca di intervenire sulle emissioni diffuse all’interno della ditta e migliorare la quantità dell’aria che esce” ha sottolineato la dottoressa Cattaneo di ATS.
La dottoressa Galimberti di Arpa ha aggiunto: “Siamo di fronte a un’azienda che ha un’autorizzazione regolare e rispetta limiti imposti. Le sostanze per cui la ditta ha limiti sono generali e riguardano composti organici volatili di quello che il processo produttivo porta a emettere. Tra questi ci sono sostanze altamente sensibili per il naso umano. Si parla di soglie olfattive bassissime: sono così basse che anche le indagini strumentali porterebbero a non individuarle: porterebbero anzi a certificare una misura di rispetto delle emissioni che gioca a favore dell’azienda. Questo pone anche la provincia in condizione di procedere per passi nell’imporre limiti all’azienda”.
Per questo motivo le indagini si sono concentrate sul camino e sull’emissione diffusa dove, se ci sono sostanze maleodoranti, vengono percepite anche dai cittadini. “Questi odori sono una miscela di sostanze così complesse che non potremmo determinare una a una. Per questo l’impatto sulla salute si fa su base statistica, epidemiologica e non strumentale. L’aspetto della patologia diventa macroscopico nei casi di evidenze cliniche”.

Di questo aspetto se ne occupa ATS, che ha il compito di fare in modo che ci si allontani dai limiti. Arpa, invece, ha guidato la Provincia nel precisare gli interventi impiantistici che la ditta doveva attuare: l’abbattimento blocca le sostanze nel camino prima che vengano emesse in atmosfera. “Arpa deve dare gli strumenti per il corretto abbattimento degli inquinanti. Se la molestia dovesse andare avanti, la Provincia darà seguito a questa necessità e scatterà la prescrizione automatica dell’atto autorizzato. Si deve intervenire sia sul processo sia sul sistema di abbattimento e la proposta dell’azienda interviene su entrambi i versanti. Anche questa è stata una richiesta degli enti: siamo riusciti a definire elementi che dovrebbero incanalare verso sistema di controllo più efficace della precedente autorizzazione”.

I cittadini rimangono in attesa della conclusione del processo di adeguamento e commentano in questo modo l'assemblea: "Apprezziamo il lavoro dell'amministrazione comunale che ha creato un tavolo tecnico a fine 2019 e l'impegno di Arpa. Questa nuova amministrazione si è resa parte attiva. Sul fatto che l'emissione non sia nocivo, ne prendiamo atto, ma per noi è difficile toglierselo dalla testa. Nel complesso siamo soddisfatti anche della partecipazione dei cittadini e aspettiamo di vedere se ci saranno cambiamenti. Siamo fiduciosi. Ricordiamo a tutti i residenti di continuare a fare le segnalazioni e ricordiamo che vengono prese in considerazione solo quelle ufficiali che arrivano al Comune (http://www.comune.rogeno.lc.it/c097072/po/mostra_news.php?id=625&area=H), non quelle sui social che non hanno una validità per andare avanti".

M.Mau.
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