Garbagnate: aperta la raccolta fondi per il ripristino degli stagni e dell'ecosistema

Una raccolta fondi per ripristinare gli stagni di Brongio. La campagna è stata avviata all'inizio della settimana da parte del comitato Bevere, che hanno raccolto un centinaio di euro a fronte di una spesa minima di 6.000 euro calcolata come necessaria per partire con i primi lavori.

Gli stagni si trovano in un'area naturale di grande valenza naturalistica e paesaggistica a breve distanza dal cimitero della frazione di Brongio, nei boschi che si estendono verso il confine con Barzago e Costa Masnaga. Qui, nel 2003 il Comitato Bevere, grazie all'aiuto del Comune e a un sostanzioso contributo finanziato dalla Fondazione Provincia di Lecco, impegnò 15.000 euro per realizzare alcune pozze d'acqua caratterizzate da una straordinaria biodiversità, grazie all'umidità qui presente. Questo luogo, unico nel suo genere, è stato popolato di anfibi come la rana di Lataste, dei gamberi di fiume (più comunemente noto come "Gamber del Lamber", una specie autoctona che vive in acque non inquinate e dunque è un buon indicatore della qualità ambientale) e di altri numerosi anfibi e insetti minacciati dall'estinzione, che in questa zona hanno la possibilità di deporre le loro uova. Si possono trovare rane, salamandre, chiocciole, planaria (un verme piatto), il biacco e il saettone (due tipi di serpenti) e il riccio. Nelle vicinanze del canneto, ci sono boschi di ontani neri e salici bianchi, due specie che crescono in ambienti umidi.

Il tracciato ad anello è divenuto un vero e proprio laboratorio per la didattica a cielo aperto sulla natura e la biodiversità, frequentato soprattutto dai ragazzi delle scuole. Il progetto proseguì per dieci anni, prima di cadere nell'oblio. Nella relazione redatta all'epoca per la riqualificazione ambientale dello stagno e del bosco, si evidenzia la necessità di portare avanti nel tempo il progetto: "La tutela di questo ambiente e di questo paesaggio richiede una pianificazione che vada oltre al mero progetto specifico che, se rimane isolato, rischia di fallire per le circostanti condizioni avverse che nel tempo potrebbero presentare. L'istituzione di piani sovracomunali rappresenterebbe una degna risposta alle potenzialità espresse, riscontrate nella realizzazione di questo progetto".
A distanza di quasi otto anni, si parla nuovamente di ripristino dell'area. Una delegazione del Comitato Bevere lo scorso anno si era recata a Brongio per un sopralluogo volto a valutare gli interventi di ripristino, sulle opere realizzate nel 2004 dal sodalizio brioschese. Furono realizzati due stagni per il ripopolamento della rana di Lataste, ricostruito un percorso nel bosco di querce e ontani, con cartellonistica, a spiegazione dei siti di importanza storica (tipo il vecchio acquedotto, la diga in disuso) e naturalistica (le preziose aree umide per il gambero autoctono e le rane rosse), posizionato una grande bacheca per illustrare ai fruitori la biodiversità dei luoghi.

"Vorremmo ripristinare sia lo stagno che il sentiero perché non è più curato e la cartellonistica è rotta - spiega Tullio Muraro, referente del comitato - Ci sono sorgenti che alimentano la roggia del Marcione e lo stagno che era stato migliorato nel 2014. Nel tempo c'è stata la manutenzione, ma poi tutto è decaduto. Lo stagno ora non svolge più la sua funzione perché si è interrato il ruscello che lo alimentava mentre il sentiero necessita di manutenzione perché poco percorribile. Dobbiamo sistemare anche il gazebo in legno, soprattutto il tetto e a difesa dello stagno metteremo le staccionate. Se uno stagno non ha più acqua e deve essere rimesso a regime, l'altro invece è ancora attivo".
Ci sono stati colloqui con l'amministrazione comunale: "Abbiamo portato avanti il discorso con il sindaco e il vice: si è poi interrotto a causa del Covid. Tramite l'ufficio tecnico ora dobbiamo individuare i proprietari dei terreni e avere il benestare per fare i lavori che erano già stati fatti nel 2014".

L'idea è di farlo tornare un laboratorio didattico: in passato si tenevano le gite dei bambini e sono state organizzate anche feste estive visto che la zona boschiva in cui sono collocati gli stagni si presta anche ad eventi.
"Per ora abbiamo lanciato la sottoscrizione con l'obiettivo di arrivare 6.000 euro in sette mesi: è il minimo per iniziare a fare qualcosa. Si può fare raccolta sul sito "Buona causa". Nel frattempo portiamo avanti ancora i contatti con il comune e con eventuali sponsor".
M.Mau.
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