Annone: racconto su don Carlo Gianola e la Grande Guerra di Enrico Rigamonti

Enrico Rigamonti
“Il parroco del tempo di Guerra”. Esplicativo sin dal titolo l’ultimo racconto scritto da Enrico Rigamonti. Annonese, di professione è avvocato ma si diletta mettendo a frutto la sua abilità linguistica scrivendo libri e testi spesso basati su accadimenti o personaggi storici, poiché “il tempo passato ha un certo fascino di mistero, di polvere della storia”.
Questa volta si è sperimentato nella narrazione di fatti che hanno riguardato la parrocchia di Annone nel primo trentennio del secolo scorso. Dal mese di febbraio Camminiamo Insieme, il mensile della comunità pastorale, ha cominciato a pubblicare il racconto, suddiviso in 15 capitoli, dedicato al successore di Don Beltemacchi, Don Carlo Gianola. Costui fu Parroco di Annone dal 1903 al 1938 e quindi anche durante la Grande Guerra, periodo durante il quale dimostrò la sua vicinanza umana alla comunità e alle famiglie che perdevano i loro giovani, caduti in battaglia.
“Ho scelto di raccontare la figura di don Carlo Gianola scelto perché è la continuazione di “sarà la voce di Annone” che si basava sul parroco precedente” ha spiegato Enrico Rigamonti. La figura di don Gianola si inserisce quindi in un’ideale percorso di continuità temporale con don Beltemacchi, andando così a coprire più di 70 anni di storia del paese, dal 1865 al 1938. Un periodo ricco anche di accadimenti storici di rilievo a livello nazionale.
Don Gianola, in particolare, fu parroco ad Annone per 35 anni: originario di Premana, nacque nel 1864 e venne a mancare nell’aprile 1938, poco tempo prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale. Aveva alcuni problemi di salute e venne colto da un malore poco prima dell’arrivo del cardinale Shuster sul territorio. “Ha ricoperto un periodo storico di una certa importanza, tra cui il periodo della grande guerra: per me significava rendere un doveroso omaggio a chi ha guidato la comunità in un periodo difficile – ha proseguito Rigamonti - A differenza del predecessore che nessuno degli attuali viventi ha conosciuto, ho ricordi di lui che mi ha dato mia mamma, nata nel 1919. Don Gianola era una persona mite, caritatevole e dal carattere determinato. Stava molto vicino alla sua gente, soprattutto ai poveri”. Oltre alla narrazione tramandata oralmente dai ricordi della madre, Rigamonti si è servito, per la stesura del testo, dei documenti d’archivio parrocchiale e del volume di Salvatore Capodici, che tratta della storia organica del paese.
La gran parte del racconto si snoda nel periodo ‘15-‘18, con richiami legati alla storia d’Italia: gli episodi descritti nel testo sono in parte autentici in parte di fantasia. “La più parte del testo riprende fatti reali, per esempio quando ci fu il soccorso a una barca di operai che tornavano da Sala al Barro così come il fatto che era presente un distaccamento di soldati alla Poncia”.
Un’altra testimonianza storica di quel periodo è la modalità con la quale venne accolta la fine del conflitto: il 4 novembre 1918 le campane di Annone suonarono fino a mezzanotte. Annone contò 26 morti caduti, in gran parte sul fronte. “La fine della guerra era un momento di liberazione e gioia anche se accompagnata dal dolore della perdita di tanti giovani. Quando c’era un caduto, il primo a saperlo era lui e si dimostrò vicino alle famiglie”.
Proseguendo cronologicamente nella storia parrocchiale di Annone si arriva alla figura di don Roma, vice direttore del collegio Ballerini di Seregno, parroco dal 1938 al 1967. “Mi ha battezzato e l’ho conosciuto personalmente. Mi ricordo anche la sua ultima messa prima del ritiro del 1967: si emozionò al punto che dovette concluderla un altro”. Sul proseguo del racconto per riprendere la storia di don Roma, Rigamonti non si sbilancia troppo: “Più ti avvicini nel tempo, più diventa difficile immaginare la storia perché l’ho conosciuto personalmente”. I ricordi sono vivi e non più tramandati: viene in effetti a sbiadire la patina di epoca storica che permette di osservare e raccontare i fatti alla giusta distanza, senza coinvolgimenti personali.
M.Mau.
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