Barzanò: il Brasile flagellato dall'alluvione nelle parole di Monsignor Giovanni Crippa

''Una tragedia ha colpito il Brasile durante la notte di Natale del 2021''. Queste le parole di Monsignor Giovanni Crippa, missionario della Consolata e originario di Barzanò.
Nominato vescovo della Diocesi di Ilhéus lo scorso agosto, il religioso ormai da anni è in missione nel vasto stato del Sud America.

A destra Monsignor Crippa impegnato in uno dei sopralluoghi a seguito della violenta alluvione

Come ha raccontato anche nella lettera pubblicata sull'informatore parrocchiale della comunità pastorale di Barzanò, durante la notte del 25 dicembre scorso il Brasile è stato colpito da una fortissima alluvione, che ha causato danni enormi per il Paese.
Se consideriamo nello specifico la diocesi di Ilhéus, di ventisei municipi che ne fanno parte esattamente la metà sono stati interessati da queste forti inondazioni, alcune delle quali di forma molto consistente.

Monsignor Crippa ci ha riferito che la Chiesa è stata la prima ad intervenire sul campo, soprattutto grazie agli aiuti della gente semplice. ''Molti fedeli hanno offerto subito la propria solidarietà donando aiuti di prima necessità, come gli alimenti, alle famiglie che si sono ritrovate in mezzo alla strada, disperate. Molte persone hanno perso tutto, comprese le proprie case che sono state sommerse e allagate da più di due metri di acqua'' ha affermato il religioso. Il Paese infatti, non era assolutamente pronto ad intervenire: gli aiuti da parte del Governo hanno tardato molto ad arrivare, rendendo la situazione ancora più complicata.

Molte persone povere avevano costruito le proprie abitazioni sul margine dei fiumi, spesso su terreni non adatti e non edificabili. ''In un Paese grande come il Brasile tutte le terre hanno un padrone e soprattutto nei centri urbani è difficile poter acquistare un terreno. Spesso si decide quindi di costruire su terreni impropri, dove le case non sono coperte da alcun tipo di assicurazione'' ha affermato il religioso.

Nella città di Ilhéus, ad esempio, le case dei pescatori erano precarie e per questo motivo sono state completamente rase al suolo. In altre città - in zone più ricche - le abitazioni sono state completamente sommerse e gli abitanti hanno perso tutto: frigoriferi, materassi, letti, cucine.

''Il grande problema attualmente è la ricostruzione. Sarà molto difficile togliere le persone povere abituate a svolgere lavori umili e senza contratto dai luoghi dove avevano la loro vita e le loro entrate'' ha ricordato Monsignor Giovanni, sottolineando la gravità della situazione anche se, attualmente, si vede uno spiraglio di luce. In Brasile la burocrazia è molto lenta: ad oggi il Governo si sta occupando di fare una sorta di censimento per capire che cosa le famiglie hanno perso e di che cosa hanno bisogno. ''Noi, come Diocesi, stiamo collaborando e attraverso la Caritas e la Chiesa stiamo facendo del nostro meglio. Grazie all'aiuto finanziario di alcune organizzazioni umanitarie, come ad esempio l'associazione inglese "CAFOD", stiamo beneficiando in cinquantacinque famiglie. Un altro progetto, invece, è arrivato da un'istituzione della chiesa in Germania, che ha donato 20 mila euro con i quali andremo ad aiutare circa 300 famiglie: abbiamo pensato di dare dei kit con lenzuola, asciugamani, posate e tutto ciò che è necessario per tirare avanti'' ha continuato.

Nel mese di gennaio poi, il religioso barzanese ha accompagnato a nome della Conferenza Episcopale dei Vescovi del Brasile l'alto Commissario per le emergenze rapide dell'UE a visitare le zone maggiormente colpite dalle calamità, per rendersi conto in prima persona della situazione. Sempre nel mese di gennaio ha fatto da guida in loco all'ambasciatore dell'UE in Brasile, per far comprendere al meglio dove verranno devoluti i soldi donati dalla Caritas Nazionale. Questi saranno utilizzati sia per aiutare i bambini in difficoltà sia per ricostruire.

Come ci ha detto Monsignor Crippa, sono in tutto 2 milioni e mezzo i Real (valuta del Brasile) raccolti per andare ad aiutare il Paese e attualmente la diocesi sta attendendo per capire come questi verranno distribuiti anche all'interno del loro territorio.
''Come diocesi abbiamo aperto anche un piccolo conto personale: la parrocchia di Barzanò ed altri amici ci stanno facendo tante donazioni per aiutare anche le famiglie che non sono state contemplate all'interno di questo piano. Anche queste donazioni sono fondamentali per aiutare tutti'' ha affermato. La situazione è drammatica nonostante l'impegno dei volontari, ma ognuno cerca di fare il suo meglio. I territori da considerare, poi, sono veramente vasti: basti pensare che solamente la diocesi di Padre Giovanni si estende su 11 mila chilometri quadrati, il che rende ancora più complesso aiutare tutti.

Durante la tragica notte sono caduti molti ponti e le strade, distrutte, sono diventate irriconoscibili: anche per il Governo questa situazione è veramente complicata. ''La Chiesa è attiva e presente sempre nella quotidianità delle persone e questo è fondamentale: i nostri laici hanno fatto un grande lavoro e con gli aiuti che arriveranno cercheremo di andare incontro alle necessità delle persone'' ha concluso Monsignor Crippa, emozionato e speranzoso.
Susanna Linda Fumagalli
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