Sirtori: alternanza scuola lavoro e sicurezza i temi dell'incontro con i ragazzi di 'RiFuGio'

Alternanza scuola lavoro e sicurezza: questo il duplice tema al centro dell'incontro organizzato l'altra sera a Sirtori, dove i ragazzi del progetto RiFuGio si sono ritrovati presso l'aula consiliare del municipio per discutere in merito ad un argomento che tocca la vita di ogni studente - e non solo - in prima persona.

I ragazzi e gli ospiti di RiFuGio presenti alla serata


Presenti all'incontro anche due rappresentanti dell'UDS (Unione degli studenti), un'associazione autonoma che si occupa di trattare aspetti come quelli portati a galla dai ragazzi sirtoresi e che svolge un lavoro di sindacato studentesco.
Ad introdurre il tema è stato Aziz Sawadogo, membro del progetto e anche consigliere di minoranza, che ha ricordato come l'alternanza scuola al lavoro sia tornata alla ribalta delle cronache nell'ultimo periodo proprio a causa di un avvenimento tragico che ha visto un ragazzo di 18 anni perdere la vita durante lo svolgimento dell'attività formativa.

Aziz Sawadogo

Se da una parte l'iniziativa offre un trampolino verso il mondo lavorativo - come ha osservato Aziz - dall'altra questo tentativo risulta essere vano se svolto in un contesto dove viene meno la sicurezza. Come ha osservato il giovane, gli studenti sono spesso affiancati da tutor, ruolo ricoperto dai professori che dovrebbero guidare gli stessi verso una scelta di esperienza consapevole: nonostante ciò, spesso questi hanno molti altri compiti da portare a termine e spesso affrontano l'argomento con superficialità. Sawadogo ha quindi invitato i colleghi presenti a riflettere sulla delicata questione, esponendo ognuno le proprie considerazioni: l'alternanza scuola lavoro è un'esperienza positiva oppure no? Lo studente viene sfruttato? La scuola deve formarci a diventare lavoratori o cittadini? Le risposte e le riflessioni sono state molteplici: alcuni hanno affermato che attualmente la scuola non ci insegna a diventare parte attiva della società, bensì un tassello. Gli studenti vengono preparati per essere flessibili e capaci di adattarsi ad ogni tipo di ambiente: le loro idee e opinioni vengono messe in secondo piano.


È emerso anche come la scuola, ad oggi, sembra essere diventata quasi "un'azienda" e non più un luogo dove i giovani sono al centro e ai quali vengono forniti gli strumenti adatti per vivere in un contesto comunitario.
Anche la sicurezza sul lavoro è stata affrontata in maniera approfondita dal gruppo, partendo da alcuni dati. È emerso infatti che su 4 milioni di aziende operanti in Italia, gli ispettori del lavoro che si occupano di controllare che le norme di sicurezza vengano rispettate sono solamente 4 mila. Il che riduce i controlli ad un numero veramente esiguo, facilitando quindi la possibilità di sviare le regole. Come ha ricordato Sawadogo, ''si è creata una netta distanza tra sindacato e lavoratore e la flessibilità del lavoro ha sicuramente comportato un aumento di difficoltà di tutela delle nuove categorie che si stanno creando''.

Sicuramente non esiste una soluzione semplice ed immediata per superare le criticità connesse a questa situazione. Quello che è emerso durante la serata però, sembra essere piuttosto chiaro: a scuola si impara sempre di più ad essere lavoratori e sempre meno ad essere parte integrante e consapevole di una società.
S.L.F.
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